“Ed io pago”: POVERI NOI! POVERA CEFALU’!

Ritratto di Saro Di Paola

5 Settembre 2014, 07:23 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Nel mio post del 16 luglio scorso (https://www.qualecefalu.it/node/13140) ho scritto che l’Amministrazione navigava a vista, anche, nella gestione della spesa ordinaria.

L’ho scritto non appena mi sono reso conto che l’Amministrazione, dopo aver fatto ultimare i lavori di sostituzione dei tratti di ringhiera del lungomare, che, per la loro fatiscenza, costituivano pericolo, grave, per la pubblica incolumità, era tornata sui suoi passi ed aveva commissionato alla stessa impresa la sostituzione degli altri tratti della stessa ringhiera, che, non più di qualche settimana prima, aveva fatto lasciare perché, ovviamente, li aveva ritenuti, come in effetti erano, in condizioni tali da non costituire pericolo.

Ho scritto che l’Amministrazione navigava a vista, perché, con la schizofrenia del suo modo di intervenire sulla ringhiera, aveva dimostrato di non seguire una rotta.
Quella rotta, che si può seguire, solo, dopo avere elaborato un programma di priorità degli interventi, che è indispensabile, anche, nella gestione della spesa ordinaria.
Quella rotta, che una volta ultimato, come era stato ultimato, l’intervento di sostituzione dei tratti più deteriorati della ringhiera, piuttosto che indurre l’Amministrazione a ritornare sui suoi passi, avrebbe dovuto indurla a spendere le modestissime risorse di cui disponeva per interventi ben più cogenti.
Come, ad esempio, quello di cui necessitava il tratto di muro sotto la ringhiera del belvedere davanti all’hotel Tourist, che, il 16 luglio, aveva la fondazione squassata

ed il paramento in pietra squarciato dalla breccia, che le mareggiate avevano aperto al suo piede.

Quel tratto di muro, che la mareggiata estiva dei giorni scorsi ha ridotto in queste condizioni

Quello sotto il belvedere davanti al Tourist è un tratto di muro, che, l’ultima volta, è stato riparato, nel maggio del 2010

                                                                       

perché le mareggiate lo avevano ridotto così

E’ stato, però, un tratto di muro, del quale gli amministratori ed i tecnici del Comune tecnici hanno sottovalutato, o non hanno, affatto, valutato, lo scenario evolutivo del danno.
E’, perciò, un tratto di muro, che, per l'aggravamento dei danni subiti dall’ultima mareggiata, è l’ultima riprova della imperizia e della inadeguatezza degli amministratori e dei tecnici del nostro Comune.

Quell’imperizia e quella inadeguatezza, che, domani, faranno costare dieci, alla Città, ciò che, appena ieri, alla Città, sarebbe costato uno.
Quell’imperizia e quella inadeguatezza, per le quali “io pago”.

Inadeguatezza ed imperizia, in tutto uguali a quelle che, anno dopo anno, se non giorno dopo giorno, hanno portato Cefalù ad un passo dal baratro.

Imperizia ed inadeguatezza, per le quali quegli stessi amministratori e quegli stessi tecnici stanno facendo eseguire ad un’impresa la ripavimentazione di un marciapiede del lungomare,

giusto quello che, con il più che certo completamento dell’albergo ad angolo con la via Vazzana, sarà accorpato ad una piazza  pubblica e, la cui pavimentazione non potrà che formare un unicum con quella che il privato realizzerà, a sue spese, per la piazza.

Imperizia ed inadeguatezza, per le quali quegli stessi amministratori e quegli stessi tecnici stanno, di fatto, sperperando una parte delle misere risorse, di cui il Comune dispone, per un intervento, che finirà per essere inutile.

Imperizia ed inadeguatezza, per le quali lo scoramento e la disperazione assalgono l’animo di chi segue le vicende cittadine sino a fargli uscire dal profondo del cuore un urlo il più accorato ed il più impetuoso:
POVERI NOI!
POVERA CEFALU’!

Saro Di Paola, 5 settembre 2014

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Sì è vero: “travagghi ‘n miezzu a via ‘ncignieri in quantità”, però l’Amministrazione …….  - Saro Di Paola - 16 luglio 2014 (https://www.qualecefalu.it/node/13140)