Così parlò il Sindaco!

Ritratto di Angelo Sciortino

3 Settembre 2014, 15:09 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Non comprendiamo le ragioni per le quali qualcuno ha pensato di attribuirci, su questa vicenda, responsabilità che non abbiamo.” Questa frase è contenuta nel comunicato del Sindaco, relativo alla vicenda dell'ospedale (https://www.qualecefalu.it/node/14153).

Personalmente mi considero come questo “qualcuno”, perché proprio al Sindaco ho attribuito una grave responsabilità: non avere risposto per tempo all'Assessorato e non aver comunicato in tempi brevissimi la richiesta proveniente dallo stesso Assessorato al Consiglio comunale e alla cittadinanza tutta (https://www.qualecefalu.it/node/14127).

È incontrovertibile che gli altri enti interpellati hanno risposto entro il 31 luglio 2014 e che la nostra Amministrazione fino alla data del comunicato sopra riportato non aveva fatto sentire in alcun modo la sua voce. Se questo silenzio non è una gravissima responsabilità, allora non esistono responsabilità!

Dal momento del ritiro del San Raffaele-Monte Tabor, il nostro ospedale è vissuto come in un limbo e nessuna istituzione regionale o locale ha dimostrato un serio interesse a non farlo decadere.

Finalmente l'Assessorato della Salute e il Governo regionale hanno proposto la nascita di una nuova Fondazione e la sottoscrizione di un nuovo statuto. Alla richiesta hanno risposto positivamente entro il 31 luglio gli Ospedali Riuniti “Cervello” e “Villa Sofia”, l'ASP, l'ARNAS “Civico”, ma non il nostro Comune. Il suo silenzio, non il suo rifiuto o la sua adesione, hanno determinato lo stato d'indecisione, durato oltre un mese, che ha impedito all'Ospedale di avere la possibilità di cominciare finalmente la sua rinascita.

Se non è responsabilità gravissima tutto ciò, allora non esistono responsabilità!

Se poi vogliamo essere non orecchie passive, ma cervelli che riflettono, non possiamo non trovare che questa negazione di responsabilità continua anche quando il Sindaco risponde. Nello stesso comunicato si legge infatti l'invito al sindacato a interessarsi dei problemi dei lavoratori e non delle scelte relative alla Fondazione, come se tali scelte non avessero alcuna influenza sugli stessi lavoratori e come se sollecitare il Comune a non tenere nell'indecisione il futuro assetto della proprietà non equivalga a una difesa anche dei lavoratori, oltre che dei cittadini utenti della sanità.

Sorvolo, per carità di patria, su questa affermazione: “Al contempo, occorre modificare la previsione statutaria secondo cui le perdite di gestione vanno ripartite tra i soci, perché in contrasto con la normativa sulle Fondazioni, per costante interpretazione della Corte dei Conti.”

Sorvolo, ma non posso trattenere un sorriso di compatimento per la palese ignoranza della legge sulle Fondazioni no-profit!