31 Agosto 2014, 14:42 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
Dopodomani, martedì 2 settembre, si riunisce il Consiglio comunale per discutere ed eventualmente votare il rendiconto 2013. Il dibattito, che precederà la votazione, sarà forse sufficiente a farci capire la correttezza di tale rendiconto, per la cui approvazione è stato diffidato il Consiglio dal competente Assessorato regionale, che ha perfino nominato un commissario.
In questa sede non voglio fare osservazioni sul rendiconto, né voglio cercare le cause o le colpe, che hanno fatto precipitare la situazione. Voglio, piuttosto, fare qualche osservazione sulla legge che regola le questioni relative ai bilanci comunali.
È chiaro che la funzione del Consiglio è quella di controllare l'attività dell'Amministrazione attiva e d'impedire che essa compia atti, anche in buona fede, in danno dei cittadini. E questo controllo deve essere più stringente, quando gli atti da controllare riguardano le finanze del Comune.
Ora, sembra paradossale che la legge preveda, nel caso di bocciatura dei bilanci e dei rendiconti per manifesta loro inattendibilità, che venga sciolto quel Consiglio che ha fatto il suo dovere, ma che restino in carica quel sindaco e quell'amministrazione, che non hanno fatto il loro dovere. Non v'è chi non veda l'assurdità di una norma, che punisce chi fa il proprio dovere (il consiglio) e premia, invece, chi non ha rispettato il buon senso ( il sindaco). Anzi, finisce quasi con il farsene complice, perché ne accresce i poteri, allontanando chi dovrebbe limitarglieli.
Se il rendiconto, quindi, non possiede tutti i crismi della correttezza, i consiglieri non dovrebbero votarlo, anche a rischio di scioglimento del Consiglio. Così facendo, però, finirebbero con il fare un regalo al Sindaco, che proprio in questo Consiglio non ha più la maggioranza. Un regalo troppo pericoloso, che dovrebbero evitare di fare. Potrebbero, con una scelta tattica, fare in modo che in Consiglio resti una maggioranza di dodici consiglieri, in modo che a votare il rendiconto siano i sette consiglieri rimasti fedeli al Sindaco, dando loro la possibilità di approvare il rendiconto, sebbene siano una sparuta minoranza. Potrebbero anche presentare al rendiconto emendamenti migliorativi, che lo rendano approvabile anche dall'opposizione.
Insomma, ai Consiglieri si offrono più possibilità, ma tutte non risolutive della grave situazione contabile del Comune. Per la sua soluzione occorre più della tattica consiliare; occorre una strategia vincolante per questa Amministrazione.
La questione della Fondazione dell'ospedale, sollevata su questo blog sia dal sindacato UIL-FPL (https://www.qualecefalu.it/node/14119) e dal sottoscritto (https://www.qualecefalu.it/node/14127), è una buona occasione per dimostrare al Sindaco che i suoi oppositori una strategia ce l'hanno e che non sono più disponibili a consentirgli di amministrare con i proclami e con le mistificazioni. Chiedano, sottoscrivendo in tredici la richiesta, una convocazione straordinaria del Consiglio con questo solo punto all'o,d.g. Là avranno l'occasione di dimostrare se meritano ancora la fiducia dei loro elettori, quella fiducia che il Sindaco ha dimostrato di non meritare.
Se anch'essi, come lui, dimostreranno di non meritare più la fiducia dei cittadini anche nel caso della difesa del loro diritto di avere un loro ospedale, allora non si preoccupino di rendiconti vari, ma si dimettano insieme al Sindaco e diano la possibilità a questo Paese di tornare a sperare.
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