I gattini ciechi del Consiglio comunale

Ritratto di Angelo Sciortino

5 Dicembre 2012, 13:28 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Il mio amico Pasquale, che amorevolmente raccolse i proverbi della Nonna, sicuramente ricorderà questo: “La gatta frettolosa fa i gattini ciechi”. Un proverbio appropriato a quanto avvenuto ieri sera in Consiglio comunale, durante l'approvazione del regolamento per la vendita dei beni comunali.

C'era troppa fretta per preoccuparsi di perder tempo con una valutazione di “terzi”, come sarebbero i tecnici di uffici dell'Agenzia delle Entrate. E la fretta derivava dai soli sei mesi di tempo assegnati all'Amministrazione e al Consiglio. Da chi? Non dai giudici della Corte dei Conti, ma dai revisori dei conti, scelti dallo stesso Consiglio in illo tempore, perché collegialmente esprimessero i loro pareri ai consiglieri sulle questioni contabili, sulle quali erano chiamati a decidere.

Questi revisori, però, non sono quegli stessi che nella precedente riunione del Consiglio erano assenti, per cui il loro parere è arrivato dopo una richiesta telefonica e tramite fax? E la collegialità prevista e imposta dalla legge che fine ha fatto, se non erano insieme, ma divisi fra “L'Isola dei famosi”, la casa del “Grande Fratello” e “Amici”? Dovunque, ma certamente non insieme e non nella sede del nostro Comune. E' strano che il Segretario comunale, al quale si chiedono pareri di legittimità delle deliberazioni, non abbia stigmatizzato il loro comportamento e quello del Consiglio, che non ha considerato non valido un parere illegittimamente espresso.

Per la valutazione dei beni da vendere, perché non affidarsi agli uffici interni e ai loro tecnici, allo scopo di non perdere tempo? Ma non si tratta degli stessi uffici, dai quali sono nate alcune ordinanze impugnate di fronte al TAR e su due delle quali è stata emessa condanna per il Comune al pagamento delle spese? E allora come mai l'Amministrazione ritiene di potersi affidare soltanto a loro nella valutazione di quelli che tutti chiamano i gioielli di famiglia? Soltanto per “velocizzare” le procedure di vendita?

Sono domande destinate a restare senza risposta. Il risultato sarà probabilmente quello della gatta frettolosa, nel migliore dei casi, o quello di un aborto nel peggiore.

Speriamo bene.