Seminario su "Giuseppe Basile, il teorico “concreto” del restauro dell’opera d’arte"

Giuseppe Basile, il teorico “concreto” del restauro dell’opera d’arte

A un anno dalla morte, l'Archeoclub d'Italia e l'Aisar - Archivio per la storia e l’attualità del restauro, ricordano Pippo Basile  con un seminario dal titolo - Giuseppe Basile,  il teorico "concreto" del restauro dell’opera d’arte - che si terrà venerdì 8 agosto alle ore 20 presso la Fondazione Mandralisca di Cefalù.

Il seminario, realizzato con il patrocinio dell’Archeoclub d’Italia sede di Cefalù, del  Comune di Cefalù, della Fondazione Culturale  Mandralisca  e della Rettoria di San Domenico in Cefalù,  ricorderà questa importante figura di storico e critico d’arte, personalità di primo piano dell’Istituto centrale del Restauro di Roma e allievo di Cesare Brandi. Gli interventi di restauro da lui diretti, tra i più importanti: la Camera degli sposi di Andrea Mantegna, l’Ultima Cena di Leonardo, la Cappella degli Scrovegni di Giotto, e le Vele di Cimabue crollate della Basilica superiore di San Francesco d’Assisi,  hanno fatto la storia del restauro degli ultimi anni in termini di raffinatezza concettuale nell’applicazione dei principi della teoria brandiana ma anche di innovativa organizzazione e gestione dei cantieri.

Relatori d'eccezione quali Vincenzo Abbate e Gioacchino Barbera parleranno degli interventi di restauro da lui diretti in Sicilia in particolar modo sul Trionfo della Morte di Palermo e sulle opere di Antonello da Messina e Caravaggio; Mons. Crispino Valenziano ricorderà l'esperienza condivisa in seno alla Pontificie Commissioni dell'Archeologia Protocristiana e dei Beni Culturali Ecclesiali  e Antonio Presti  parlerà della collaborazione, nata nel 2005, incentrata sulle problematiche relative alla conservazione delle sculture monumentali all’aperto.

Sarà presente la Signora Vita Russo Basile.

Cefalù, 02 Agosto 2014                                                                                                                                 Archeoclub d’Italia e AISAR