Procura di Palermo dispone sequestro del Lato di Cefalù per presunta truffa all’Ue

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26 Luglio 2014, 15:35 - Quale Cefalù   [suoi interventi e commenti]

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La Procura di Palermo, nell’ambito di un’inchiesta su una presunta truffa all’Ue da parte del Laboratorio di tecnologie oncologiche (Lato), ha disposto il sequestro per equivalente della società. Secondo la Procura, la società avrebbe gonfiato i costi di un progetto di ricerca sui tumori al seno finanziato dal ministero per la Ricerca.

I finanziamenti previsti ammontavano a 21 milioni di euro di cui più di 12 sono già stati erogati. Il sequestro copre, quindi, la somma di 12 milioni di euro a cui ammonterebbe la truffa.

Nell’inchiesta sarebbe coinvolto anche Ferruccio Fazio, ex ministro alla Salute del governo Berlusconi e presidente della società dal 2005 al 2008. Risulterebbero indagati, inoltre, Antonio Emilio Scala, attuale rappresentante, e Maria Cristina Messa, responsabile dei progetti di ricerca e formazione.

I costi gonfiati riguarderebbero un progetto che prevedeva lo studio e il trattamento dei tumori della mammella. Nell’inchiesta della Procura Lato è chiamato a rispondere, in quanto beneficiario dei contributi, dell’illecito amministrativo previsto quando la truffa viene commessa ai danni dello Stato o di un ente pubblico.

La società ha un rapporto di convenzione per alcuni servizi di diagnostica con la Fondazione San Raffaele Giglio che gestisce l’ospedale di Cefalù.

Dal canto suo, il commissario straordinario della Fondazione San Raffaele Giglio di Cefalù, Giuseppe Ferrara, in un comunicato stampa - pubblicato nell’apposita sezione (https://www.qualecefalu.it/node/13307) - puntualizza che “Tra la Fondazione istituto San Raffaele G. Giglio di Cefalù e la società consortile LATO HSRGiglio non ci sono in essere rapporti societari. Con Lato HSRGiglio la Fondazione intrattiene rapporti di convenzione per l’erogazione di determinati servizi come avviene con altre aziende sanitarie. La Fondazione, pertanto, è totalmente estranea a questa vicenda”.