Un po' di più sulla Giudecca

Ritratto di Angelo Sciortino

25 Luglio 2014, 16:10 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Così scrive Vincenzo Auria a proposito della Giudecca nel suo Dell'origine e antichità di Cefalù:

“...La quarta e ultima Porta è della Giudeca ornata di due porte, e sopra di essa un fortino e l'Artegliarie. Questa Porta fu così chiamata da i Giudei, i quali abitavano in quella parte della Città, il che afferma Gio. Battista Spinola, Cefalutano, in alcuni suoi frammenti scritti a penna dell'antichità di Cefalù, ove dice: Sed inter catera quibus illustratur hec Civitas, que Placentissima titulum apud Siculos non immeritò adepta est, sunt clara monumenta vetustatis, qua ad Portam S. Antonii visuntur. Quo in loco dicitur olim fuisse via, qua iudeca adhuc appellatur, ea ratione qua Iudei essent huius vie Accole.Hic etiam videntur vestigia antique Civitatis.

Fuori di questa Porta, come dice il citato luogo lo Spinola, si veggono alcuni avanzi di fabriche antiche, e particolarmente presso la Chiesa S. Antonio. E per quanto ho potuto discernere vi erano alcune grosse muraglie, le quali erano fatte per commodità dei Cefalutani, i quali nel tempo che la Città era sopra la cima del Monte, scendevano di là per un muro, che ancora oggi si serba a forma di scala, attaccato al fianco della Montagna, e prendevano l'acqua ivi vicina alle sponde del Mare, entrando nella via cinta di Mura infino al mare per non essere offesi da i nemici. Usa la città per insegna Tre Pesci, i quali io stimo, che siano Cefali, che stanno attorno ad un pomo dorato; e sopra di essi l'Immagine del Salvator del Mondo, protettor principale di essa Città. E giudico quei pesci essere Cefali, perché essendo Cefalù denominato dalla parola greca Cephas che vuol dire Capo; i Cefalutani vollero esprimere il medesimo significato con quei pesci cefali; i quali son così chiamati dalla grandezza del loro capo.

 

Sia chiaro che non rispondo dell'italiano di Vincenzo Auria né del latino di Giovan Battista Spinola.

Lo scritto dovrebbe risalire al 1656 e questo spiega la grafia, che ho corretto per facilitare la lettura, e lo stile più che datato.