L'emendamento del senatore Bruno

Ritratto di Angelo Sciortino

2 Dicembre 2012, 17:28 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Ogni tanto viene voglia di autocitarsi e di gridare, con rabbia e disappunto: ve l'avevo detto!

La voglia, però, passa subito sia perché si è ormai certi di non essere capiti e sia perché non ho bisogno di simili mezzucci per sentirmi soddisfatto di me stesso, pur con la dovuta modestia.

E' accaduto che in passato (https://www.qualecefalu.it/node/1178) io scrivessi che forse sarebbe stato opportuno che l'Amministrazione approfittasse del decreto legge “salva comuni”, per essere accusato di disinformazione. Inutilmente ho dimostrato l'inconsistenza dell'accusa e mi sono difeso (https://www.qualecefalu.it/node/1251) , perché gli accusatori hanno risposto con il loro consueto e assordante silenzio.

Sia chiaro, non è l'orgoglio ferito per la mancata soddisfazione di un riconoscimento dovutomi, che oggi mi fa parlare, quanto l'aver dovuto costatare la resa incondizionata dello stesso Sindaco – ne ha parlato persino nel suo comizio – una resa incondizionata, che non lo ha fatto combattere con il dovuto vigore in difesa della sua Città. Nulla da “SuperSaro”: bastava far pressioni sul suo partito, il PD, perché i suoi parlamentari si facessero promotori di un emendamento simile a quello che ha presentato il senatore dell'API Franco Bruno. Un emendamento che rende giustizia costituzionale al decreto “salva comuni”, ormai prossimo alla sua conversione in legge, e che nel contempo fa andare in solluchero il Sindaco stesso e molti membri del suo gruppo su facebook.

Da questi fatti mi sorgono spontanee due domande. La prima tende a chiedere se i suoi consiglieri giuridici non siano come quelli che hanno fatto “inorridire” l'amico Saro Di Paola ( https://www.qualecefalu.it/node/1323) a proposito di una condanna del Comune da parte del TAR; la seconda è ancora più preoccupante: siamo sicuri che chi con troppa facilità si è arreso di fronte a un nemico disarmato – perché tale dev'essere considerato lo sconsiderato che voleva rendere disponibile il fondo di rotazione previsto dal DL soltanto ai comuni con più di 30.000 abitanti – sia oggi in grado di non perdere questa ulteriore possibilità, che ha ricevuto “in dono”, perché non egli l'ha conquistata?

Speriamo, per il futuro di Cefalù, che il Sindaco cambi i suoi “consiglieri” e soprattutto che la sua azione futura fughi ogni dubbio, s'intende in senso positivo, sulla seconda domanda.