22 Luglio 2014, 09:37 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
Ieri sera è tornato a riunirsi il Consiglio comunale.
Dal maggio del 2012, quando Rosario Lapunzina è stato eletto sindaco, mai, come ieri sera, era accaduto che l’esito delle elezioni venisse confermato nella sede Istituzionale del Consiglio, in tutta la crudezza dei suoi numeri.
Impietosamente!
Erano stati, soltanto, sette i Consiglieri eletti nelle due liste che avevano sostenuto Lapunzina nella competizione elettorale e, soltanto, sette sono tornati ad essere i Consiglieri disposti, in “assoluta serenità”, a sostenere la Sua azione amministrativa, perché “soddisfatti” dei risultati amministrativi, sinora, conseguiti dal Sindaco.
Sette su venti, un numero di Consiglieri, che, obiettività vuole sia, assolutamente, insufficiente per consentire al Sindaco di amministrare con la finalità di raggiungere uno, dico uno solo, degli obiettivi programmatici con i quali, e per i quali, si era proposto alla guida della Città.
Sette su venti, un numero, che, Legge vuole, non sia sufficiente ai restanti tredici Consiglieri per sfiduciare il Sindaco.
Sette su venti, un numero troppo piccolo, financo, per consentire al Sindaco di continuare a galleggiare come, sinora, ha galleggiato.
Ciò nonostante, ieri sera, chi, come me era presente in aula, ha avvertito, nettissima, la sensazione che la Città è condannata a quell’immobilismo del galleggiamento di cui ho scritto ieri.
Una sensazione, che, ieri sera, ha spazzato la sin troppo fievole speranza, che la Città, almeno sino ad ieri, coltivava.
La speranza, che il senso della responsabilità Politica potesse prevalere sul senso dell’appartenenza partitica.
La speranza, che il rispetto per la Città, di tutti, potesse prevalere sull’egoismo dell’ambizione, di pochi.
La speranza della salvezza, quella che, ieri sera, è stata spazzata da una certezza.
La certezza che Cefalù colerà a picco.
Saro Di Paola, 22 luglio 2014
- Accedi o registrati per inserire commenti.
- letto 1230 volte