21 Luglio 2014, 07:56 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
Stasera, torna a riunirsi il Consiglio comunale.
La seduta del Consiglio giunge dopo, circa, sei mesi di immobilismo, pressoché, totale e generale.
È stato un immobilismo, che, a mia memoria, non ha precedenti nella storia politico-amministrativa di Cefalù.
È stato l’immobilismo del galleggiamento.
Un immobilismo per uscire dal quale Cefalù nutre una speranza.
La speranza, che il senso della responsabilità Politica prevalga sul senso dell’appartenenza partitica.
La speranza, che il rispetto per la Città, di tutti, prevalga sull’egoismo dell’ambizione degli eletti, che, nel maggio del 2012, sono stati chiamati a ricoprire ruoli Istituzionali.
È la speranza della salvezza.
È la speranza dei naufraghi in mare aperto.
Una speranza fievole.
Molto fievole.
È, però, una speranza, che Cefalù coltiva.
Vuole coltivarla.
Deve coltivarla.
Sarebbe, infatti, sufficiente che il galleggiamento si protraesse, ancora, per pochi mesi e Cefalù non avrebbe scampo.
Cefalù colerebbe a picco.
Saro Di Paola, 21 luglio 2014
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Commenti
Angelo Sciortino -
La speranza
Finché il PD e Renzi non ce la tasseranno, possiamo affidarci alla speranza: è gratis. Corriamo il rischio, però, di morire disperati, come recita l'adagio.