ACQUA: tanto tuonò che piovve

Sono finite le proroghe della gestione, da parte di  A.A.T.O 1 Palermo, del Servizio Idrico Integrato nei 52 Comuni ex APS della Provincia di Palermo.
Contrariamente, a quanto già comunicato dalla stessa Autorità lo scorso 3 luglio, (https://www.qualecefalu.it/node/12885) la gestione non sarà affidata ad “ONDA srl”, che si era aggiudicata la gara.

Finite le proroghe, non è più il tempo dello slogan tanto caro al Sindaco ed al Partito Democratico.

È il tempo, che Lapunzina ed il Suo partito passino dalle ciance ai fatti.
È il tempo, che Lapunzina ed il Suo partito dimostrino che la loro raccolta di firme per il ritorno all'acqua pubblica non è stata condotta alla "ricerca di visibilità", non è stata ispirata dal populismo e dalla demagogia.
È il tempo, che Lui ed il Suo partito “mettano le loro idee al servizio del bene comune” per “farci riprendere il futuro”.
Come avevano promesso.

È il tempo, che il Sindaco Lapunzina “tramuti in realtà” uno, almeno uno, degli impegni, che si è assunto nel programma con il quale e, per il quale, si è candidato alla guida della Città.
È il tempo, che il Sindaco Lapunzina mostri gli attributi riuscendo a mettere il Comune nelle condizioni di gestire il Servizio Idrico Integrato.
Quello stesso servizio, che Egli, da consigliere di opposizione, avrebbe voluto il Sindaco Guercio non cedesse ad APS.
Quello stesso servizio, per il quale Egli, da sindaco, non ha, sinora, mosso un dito, un solo dito, affinché la sua gestione tornasse, e torni, al Comune.

Per Cefalù è una necessità più cogente, molto più cogente, di quanto non lo sia per gli altri 51 Comuni ex APS.
Ciò per gli obblighi, che, Gli piaccia o non Gli piaccia, il Comune medesimo è tenuto ad onorare con “Sorgenti Presidiana”.
Ma ciò, purtroppo per noi, Lapunzina, ancora, non l’ha capito.
L’avesse capito non avrebbe continuato a nascondersi dietro un dito.
Dal 29 ottobre 2013, cioè da quando il Tribunale di Palermo ha dichiarato il fallimento di APS, non avrebbe accampato l’alibi, che ha accampato.
Quello della legge, che la Regione Sicilia non ha ancora emanato per il ritorno ai Comuni del  servizio medesimo.
Dal 29 ottobre 2013, Lapunzina, il Suo partito e i Consiglieri, che sin qui lo hanno sostenuto, piuttosto che insistere, e persistere, nello scaricare sulla Vicari e su Guercio le responsabilità della questione idrica, avrebbero avuto il dovere politico di assumersi la responsabilità della "svolta" idrica.
Quella di progettare la riorganizzazione del servizio idrico comunale per mettere il Comune nelle condizioni di gestirlo.
Già prima del 17 luglio prossimo.
Dal 29 ottobre 2013, ne avrebbero avuto tutto il tempo.
 
Saro Di Paola, 15 luglio 2014

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