Sesto incontro settimanale con "I Narratura"

Ritratto di Giuseppe Maggiore

13 Luglio 2014, 09:53 - Giuseppe Maggiore   [suoi interventi e commenti]

Versione stampabileInvia per email

SESTO INCONTRO SETTIMANALE CON  "I NARRATURA"
(o, se preferite, "Sesta Stazione", parafrasando le precedenti)

 

E' stata, ieri, la naturale ribalta della scalinata che congiunge il piano della "Porta Terra" (alias "Piazza Garibaldi") alla sottostante Via "Discesa Paramuro", a fare da scenario alla sesta esibizione musico-recitativa de "I Narratura".

Tale manufatto scalinare,  realizzato su progetto comunale, evidenzia, ai lati, due piccole originali fontane di moderna concezione (oggi, ahimé, deturpate dalla vandalica mano di sempre illustri sconosciuti), a suo tempo poste a dimora su disegno dell'Arch. Marcello Panzarella (al quale, fra l'altro, si deve anche quella, ampia, che adorna l'anzidetta piazza).

Performance, ripetiamo, sempre esplicata nell'arco del noto progetto "Cefalù, la poesia si fà strada", ideato, diretto e condotto dall'Amico Antonio Barracato,  supportato dal musicista Salvo Leggio come sempre curatore della parte melodica: ormai consolidata compagine che ha dato valida prova di sé offrendo alla pubblica fruizione svariati gradevoli momenti artistici.

 

 

A presentare la serata, come di consueto e con la risaputa indiscussa valenza, la Consulente al Turismo ed agli Eventi del nostro Comune, Angela Macaluso, della quale, altrove ed a iosa, ho enumerato le molteplici eccellenze, che reputo superfluo, in quanto già ripetutamente espresse, qui riproporre.

I poeti di turno (oltre, naturalmente allo stesso Barracato) ieri sera sono stati Franco Catalano e Nino Ranzino, conosciutissimi dal pubblico cittadino in quanto già adusi al narraturale palcoscenico e che, con il loro personalissimo ed inconfondibile stile, si sono prodigati nella declamazione di altre proprie composizioni vernacolari.

Barracato (sempre "Deus ex machina" della situazione) ha aperto la serata declamativa con la sua lirica "Mi sentu narraturi", nella quale Egli esterna la sua vocazione affabulatoria che ne vivifica la  linfa e che lo introduce nei più reconditi calliopeici meandri del verso.

 

 

Le sillogi, espresse dai tre artisti, che si sono alternati  a ruota nella dizione, come la volta scorsa si esplicano in tre triadi:
nella prima Franco Catalano ha recitato "A cumparsa",  Nino Ranzino  una sua lirica dedicata allo stesso Barracato "Ad Antoniu dedicu" e  Barracato  con la sua "A Zita";
nella seconda abbiamo apprezzato Catalano con "A lavatrici", Ranzino con "Parru cu..." e  Barracato con "A soggira";
e nell'ultima Catalano ha concluso con "U sfrattu",  Ranzino con "L'amicu" e Barracato con "Nu riala a natura".

 

 

Tutte le liriche profferte, recitate in stretto puro vernacolo nel quale la Sicilia si appalesa per il suo lessico migliore  (lessico che, se non vado errato, sarebbe stato considerato "lingua" e dichiarato "patrimonio dell'umanità" dall'Unesco), risentono di una certa sottile vena satirica, fine ed incisiva, degna della migliore tradizione itinerante.

Come di consueto le esternazioni sono state contrappuntate dal sottofondo musicale della pregevole  chitarra di Salvo Leggio, il quale, all'inizio della serata, si è prodotto nel magistrale solito assolo ormai divenuto una costante rappresentativa dell'intera esibizione.

 

 

Ad assistere, fra il pubblico composto da residenti e da turisti, oltre che dai soliti artisti locali ed esponenti culturali, in rappresentanza delle cittadine Istituzioni  l'Assessore alla Cultura Antoniella Marinaro, assente nelle due ultime puntate per impegni inderogabili contratti in relazione alla particolare carica occupata, la quale, invitata sull'improvvisato palco, si è espressa, come al solito, in modo favorevole sia nei riguardi del progetto che dei componenti la compagine recitante.

Anche per l'Assessore Marinaro, capace Funzionario plurimpegnato in molteplici iniziative culturali,  per il quale pure e ripetutamente in passato ho avuto modo di esprimermi in maniera superlativa, ritengo che sarebbe superfluo elogiativamente ripetermi, qui, in questo resoconto.

 

 

A questi si sono aggiunti gli affiliati al genere poetico che connota l'interesse che la nostra città tributa all'iniziativa; e fra essi l'onnipresente Miriam Agnello Antinoro, come ho detto altrove attenta cultrice di consimili manifestazioni; e poi Francesco Dolce e Giovanni Di Fatta, ambedue preclari rappresentanti di ambienti professionali e culturali operanti nella nostra città.

 

Dato in Cefalù, addì 13 Luglio anno Domini 2014                                                                        Giuseppe Maggiore

_______________________________________________________________________________________________________________

Interventi precedenti:

Quinta stazione de "I Narratura" – Giuseppe Maggiore – 7 luglio 2014 (https://www.qualecefalu.it/node/12968)

Quarta "stazione" de "I Narratura" al "Largo Eroi del Mare" – Giuseppe Maggiore – 29 giugno 2014 (https://www.qualecefalu.it/node/12458)

Terza "stazione" de "I Narratura" – Giuseppe Maggiore – 21 giugno 2014 (https://www.qualecefalu.it/node/11468)

"I Narratura" al "Lavatoio" – Giuseppe Maggiore – 16 giugno 2014 (https://www.qualecefalu.it/node/11418)

Palcoscenico aperto – Giuseppe Maggiore – 8 giugno 2014 (https://www.qualecefalu.it/node/11315)

Cefalù, la poesia si fà strada – Giuseppe Maggiore – 14 maggio 2014 (https://www.qualecefalu.it/node/10965)

ed inoltre

Locandina e programma degli incontri al link: https://www.qualecefalu.it/node/10815