I miraggi nel deserto amministrativo

Ritratto di Angelo Sciortino

10 Luglio 2014, 18:57 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

Versione stampabileInvia per email

 

Se oggi qualcuno osserva con attenzione l'attività svolta dall'Amministrazione negli ultimi due anni e se con altrettanta attenzione guarda ai suoi risultati, non può non avvedersi che essa è stata caratterizzata da un continuo oscillare tra miraggi e concretizzazioni.

I miraggi non si fermarono soltanto alla campagna elettorale, ma continuarono dopo che essa s'era insediata e doveva dare attuazione ai suoi programmi elettorali. Questa attuazione le riuscì difficile e si adattò, quindi, a continuare con i miraggi, scaricando sulle precedenti amministrazioni la responsabilità della loro mancata concretizzazione.

Quando la situazione divenne quasi insostenibile, si passò alla tanto vituperata politica clientelare del passato. La si usò con spregiudicatezza, nel tentativo di restare ancora sulla cresta dell'onda. Si cercò e ancora si cerca una maggioranza consiliare, per approvare bilanci inverecondi e localizzazioni oppure per dare l'impressione di essere un'amministrazione attiva ed efficiente. Il miraggio, ormai, non inganna più i cittadini più avveduti, che cominciano a chiedersi se il dovere dei consiglieri eletti non sia ormai quello di fermare questa Amministrazione con una mozione di sfiducia. Soltanto così potrà porsi fine ai miraggi che non dissetano, ma illudono. Peggio, mentre illudono – finalmente si è capito – il percorso nel deserto va facendosi sempre più faticoso. Così faticoso, che la Città è ridotta a trascinarsi come si trascina l'uomo perduto nel deserto.

Ogni “proclama” del Sindaco, così come i miraggi nel deserto, è destinato a rimanere una vuota promessa, perché immancabilmente la realtà ne dimostra la vacuità. Esso sazia ancora i cittadini, che seguono con disattenzione la politica o che credono verità le dichiarazioni di chi detiene il potere, quasi che fossero verità rivelate, ma ormai suscitano ilarità o preoccupazioni nella stragrande maggioranza di essi.

È in nome di questa stragrande maggioranza che i consiglieri devono porre un alt a chi non agisce nell'interesse della Città, come innumerevoli interventi su questo blog e negli altri due giornali telematici di Cefalù dimostrano. A meno che i consiglieri non siano erroneamente convinti che la Città, in questo momento difficile, non può restare senza un'amministrazione. Due sole domande: ritengono che il permanere di questa Amministrazione, che ha reso ancora più difficile tale momento, potrà risolvere tutti i problemi di Cefalù, ivi compresi quelli che essa stessa crea? O piuttosto non li aggraverà ancora di più?

Riflettano e non dimentichino che essi prima o poi dovranno rispondere agli elettori dei loro eventuali errori di valutazione.