6 Novembre 2012, 09:25 - Giuseppe Forte [suoi interventi e commenti] |
Nell’occuparmi delle ricerche per Arkè - l’Archivio fotografico cefaludese (www.arkefa.it) - ho riscoperto la figura di un uomo, insegnante, artista poco noto a Cefalù ma che tuttavia molto ha dato nell’adempimento del suo lavoro per la crescita sia della Scuola in cui insegnò sia dei suoi allievi. Sarebbe secondo me quasi doveroso che si organizzasse qui a Cefalù una mostra delle sue opere. Per ricordarne la figura, Pippo Forte, pittore, suo allievo, ha cortesemente scritto una prima sintetica nota.
Il disegno qui presentato (uno dei pochi da me conosciuti) ritrae l’artista stesso.
PAOLO CONSIGLIO
(Per non dimenticare)
Il 27 ottobre 1947, in una lettera indirizzata al Ministero della Pubblica Istruzione, Direzione Generale Antichità e Belle Arti di Roma, il Presidente pro‑tempore della Scuola d'Arte di Cefalù, Dott. Antonino Maggiore, così si esprimeva in merito al Prof. Paolo Consiglio:
"...il Prof. Consiglio svolge una buona attività artistica ‑ professionale con una notevolissima produzione di disegni caricaturali di ottimo effetto, rilevanti uno spiccato senso di osservazione ed un fine acume critico; i suoi lavori di pittura, numerosissimi quelli di natura morta, si presentano con pacata serenità di colori e buon gusto; la tecnica è orientata verso un moderato senso di verismo.
Per tali considerazioni, questa presidenza, considera il Prof . Consiglio un insegnante di valore ed un artista di grande rilievo".
Paolo Consiglio nasce a Senglea (Malta) il 13 settembre 1910 (da Giuseppe, siracusano, e da Santina Contini, nata ad Acireale). Trasferitosi in Italia, consegue, nel 1933, il diploma di Maturità Artistica presso la Regia Accademia di Belle Arti e il Liceo Artistico di Roma per poi frequentare la facoltà di architettura fino al 1935.
Nel 1938 inizia l'attività di docente a Tunisi, ma nel 1940, per motivi bellici, interrompe detta attività e ritorna in patria.
Dal 1941 al 1944 insegna geometria descrittiva e il disegno di architettura presso la Scuola Statale d'Arte di Marino Laziale, per passare, successivamente, alla Regia Scuola Artistico Industriale di Padova. Nel 1944 svolge servizio anche presso il Ministero della Pubblica Istruzione con il compito di eseguire i rilievi degli edifici monumentali di Padova.
Il 19 febbraio 1944, presso la Basilica Parrocchiale di S. Lorenzo in Lucina a Roma, si unisce in matrimonio con Ida Capuzzo, anch'essa abile pittrice, nata a Panarea di Rovigo.
A motivo degli eventi bellici e per la distruzione parziale dell'edificio scolastico, il 4 dicembre 1945, per incarico già avuto il 10 agosto 1942, inizia il suo insegnamento per il “Disegno d’Arte professionale e delle Esercitazioni Pittoriche", presso la Scuola d’ Arte di Cefalù, insegnamento che si concluderà il 10 settembre 1980 con il collocamento a riposo per raggiunti limiti di età (70 anni).
Gli incarichi ricoperti nella sua lunga carriera, oltre a quelli descritti, sono stati in particolare: l'insegnamento di professionale ricamo, di disegno ornato, di geometrico ed elementi di prospettiva, di disegno professionale e direzione di laboratorio legno.
Nell'anno scolastico 1960 ‑ 61 viene nominato vice direttore della Scuola d’arte, incarico che assumerà con scrupolo e diligenza, ma soprattutto con grande umiltà e spirito di servizio, qualità queste manifestate anche durante la sua lunga presidenza della S. Vincenzo e come docente nel Seminario Vescovile di Cefalù.
Io che scrivo ho avuto il privilegio di essere stato suo alunno e di avere molto apprezzato la serietà del suo impegno, la sua compostezza, la sua delicatezza,il suo equilibrio, la sua grande umanità e sensibilità e, non meno, le sue non comuni doti grafiche. Ricordo la sua abilità nell'indicare la soluzione giusta nei disegni dal vero e la sua grande pazienza nell'inculcare a noi, discenti neofiti, l'amore per il chiaroscuro e per le tecniche pittoriche.
Il suo insegnamento, e quello dei docenti Bartolo Martino, Nenè Flaccomio, e Giuseppe Brocato, per ricordare solo gli insegnanti di materie artistiche, ha certamente segnato un momento particolarmente importante nell’ambito delle attività didattiche della Scuola, favorendone la crescita poi continuata dell'Istituto d'Arte, che sarà affiancato e continuato, dagli anni sessanta in poi, da Michele Cutaia, Angelo D'Amico, Andrea Merlo, Benito Cannistraro ed altri.
La tecnica preferita da Paolo Consiglio era l'acquarello, ma non ha trascurato la pittura ad olio, il bianco e nero, le matite colorate e la china con cui eseguiva formidabili caricature, che spesso donava con grande generosità, (personalmente ne conservo gelosamente quattro del 1977).
Negli acquarelli era particolarmente attento a non sovrapporre più tinte, affinché il colore si presentasse sempre trasparente e luminoso. Narrava così il fascino del mare, l'atmosfera mediterranea, gli agglomerati rurali, gli angoli caratteristici della nostra terra, giocando con le luci e le ombre che creavano volumi e atmosfere accattivanti.
La ricerca e la scelta di inquadrature, l’essenzialità delle composizioni, i contorni che si fanno colore, i volumi che ne determinano la consistenza senza infingimenti ed equivoci, la luce che gratifica la vita dell'uomo, sono queste le caratteristiche dell'arte del Nostro. Caratteristiche che nelle caricature, si esaltano e diventano immediatezza, estemporaneità, ironia, grande dote di osservazione non solo delle fattezze esteriori, ma soprattutto, della personalità intima del soggetto.
La sua riservatezza per tutto ciò che produceva (solo poche persone hanno avuto l’occasione di vedere le sue numerose opere), non lo ha fatto conoscere dal grande pubblico, ma per molti cefaludesi e in particolare per molti allievi, egli è stato il "Maestro".
Ritornato nel Veneto, il Comune di Padova, il Consiglio di Quartiere, il Comitato di Gestione della Biblioteca "Bassanello", gli hanno dedicato una mostra personale di Disegni e Acquerelli, tenutasi, in sua presenza, nella Biblioteca di Quartiere, dall'11 al 25 novembre del 2000. Gianluigi Peretti, nel presentare l'Artista, ha scritto fra l'altro: "... Accade talora che un talento artistico, sia per relativa ambizione, sia per mancanza di un valido sostegno e di qualcuno che lo faccia conoscere al grande pubblico, rimanga negletto o tutt’al più apprezzato e seguito dalla stretta cerchia di amici e parenti.
Questo è avvenuto anche per il professor Paolo Consiglio, già insegnante d'arte a Padova e Cefalù (Palermo), di origini siciliane, autore di una notevole quantità di caricature dal segno chiaro, sicuro e ironico, di acquarelli dai colori vivaci e spesso abbaglianti, e infine di disegni con pastelli colorati, in cui il segno appare più elaborato e studiato per rendere personaggi e ambienti da lui ben conosciuti, frequentati e sicuramente entrati nel mondo degli affetti.
Di tutte le espressioni d'arte il disegno (e la grafica in genere) è il più fragile e soggetto a deterioramenti. Con questa esposizione si vuol rendere quindi un doveroso omaggio a un personaggio discreto, la cui opera merita tuttavia ben più di un'effimera considerazione".
Paolo Consiglio ha concluso l'ultimo periodo della sua vita presso il Pensionato Nazareth, di Padova, dove si è spento serenamente il quattro agosto 2005.
Cefalù, novembre 2012 Giuseppe Forte
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Commenti
Salvatore Culotta -
Aggiungo qui
Aggiungo qui, a mò di commento, un contributo di Stefano Mangano sulla figura del Prof. Paolo Consiglio.
Piccoli ricordi in attesa di una mostra per Paolo Consiglio
In un passato ormai lontano e in una scuola particolarissima, il Seminario, dove certo si entrava per vocazione ma tanti di noi, dei paesi delle Madonie, hanno avuto la possibilità di studiare o di iniziare, almeno, gli studi secondari, ho avuto modo di conoscere il professore Paolo Consiglio, o Paolo Consiglio tout court, l'artista. Poco si sapeva, poco trapelava della sua arte, delle sue opere, ma una voce prevaleva : Paolo Consiglio era un bravo caricaturista. E direi come artista, e come docente in grado di comunicare qualcosa del suo talento, che Paolo Consiglio ha insegnato nel Seminario vescovile di Cefalù, negli anni tra il 1955 e il 1957. Che io ricordi, e per quanto mi riguarda, solo un anno, e forse nemmeno tutto l'anno scolastico. Eravamo in seconda media ? Può darsi. Doveva trattarsi di un corso di iniziazione all'arte del disegno, di un primo approccio, destinato probabilmente a suscitare il nostro interesse per questo mezzo espressivo. Di un insegnamento, se non erro, che non faceva parte delle materie obbligatorie che si dovevano poi presentare agli esami di terza media, sostenuti presso la Scuola Rosario Porpora di Via XXV Novembre. Iniziazione all'arte del disegno o al disegno come arte, e in questo senso posso indicare che il professore Paolo Consiglio è venuto in Seminario per insegnarci il disegno ornato. Si trattava di forme e colori affidati all'osservazione e alla resa immediata dell'alunno. E ciò mi ricorda un detto del professore Paolo Consiglio, che traduce probabilmente una sua maniera: “Presto e bene". Così disegnava un mio compagno di seminario di cui il professore Consiglio ammirò tanto un'arancia e io stesso il suo vivace colore. Così lo stesso Paolo Consiglio doveva realizzare le sue caricature. Ma la caricatura non è sarcasmo ed è forse uno dei modi (che ci può essere più o meno congeniale) della poesia. Un modo fra i tanti, probabilmente, per lo stesso Paolo Consiglio, e la sua immediatezza (del gesto, al momento della realizzazione) non esclude la lunga osservazione e il silenzio e la contemplazione. Piace anche a me ricordare che egli fu pittore e autore di nature morte, di "nature silenti" come si dice in altre lingue, E immaginare che anche per Paolo Consiglio ci sono stati dei tempi lunghi, d'ozio apparente, antico, teso a cogliere il linguaggio silente e non meno eloquente delle cose. Ma occorrerebbe una mostra anche da noi ‑ o non meno da noi ‑ per far rivivere le felici contraddizioni di un artista e di un uomo che fa parte della nostra storia. Una mostra anche per noi.
Stefano Mangano
Dario Livecchi -
Spero di fare cosa gradita
Qualche giorno fa, cercando in rete un articolo scritto per commemorare la ricorrenza dei 30 anni dalla scomparsa del Dottore Maggiore Antonino, "medico d'altri tempi" e figura conosciutissima nella Cefalù di tanti anni fa ma soprattutto....'Mio Nonno', ho avuto il piacere di imbattermi in questo interessantissimo articolo sul prof. Paolo Consiglio.
Devo dire che pur essendo molto più giovane, ho avuto il piacere di conoscerlo il Prof. Consiglio, io bambino e lui già avanti con gli anni, quando veniva con la moglie a trovare i miei nonni, Myra e Nino, a St Lucia ed a giocare a carte con loro e con gli zii Gilo e Lina, ed ancora con l'altro zio Bartolo Martino.... tutti grandi amici e colleghi di lavoro degli anni che furono.
Parliamo della fine degli anni '70, io avevo meno di 10 anni ma ricordo bene la sua pacatezza e la sua gentilezza, in quei rilassati incontri estivi nel fresco giardino di casa nostra a St Lucia.
Spero di fare cosa gradita proponendo una bellissima caricatura dedicata a mio nonno mentre è intento nell'esercizio della sua professione (datata 1946) ed inoltre un delicato acquarello.
Dario Livecchi
Angelo Sciortino -
Bravo Dario!
La caricatura è più che eloquente: la mano sapiente, che ferma la morte! L'acquerello, invece, non è soltanto delicato, ma figlio di un'emozione.
Grazie per questi splendidi regali.
Salvatore Culotta -
Caro sig. Livecchi
Caro sig. Livecchi, avendo letto la sua gradita nota sarei lieto di inserire le due immagini che la corredano in Arkè - L'Archivio fotografico cefaludese della Fondazione Mandralisca (di cui ho la cura) che già, peraltro, contiene altre opere del Prof. Consiglio. Se lo vorrà potrà inviarle all'indirizzo: culotta@fondazionemandralisca.it . L'indirizzo del sito è il seguente: www.arkefa.it