Terza "stazione" de "I Narratura"

Ritratto di Giuseppe Maggiore

21 Giugno 2014, 10:38 - Giuseppe Maggiore   [suoi interventi e commenti]

Versione stampabileInvia per email

TERZA "STAZIONE" de "I NARRATURA"
Primo Piano: Piazza Duomo

 

Per motivi logistici si è svolta, ieri, l'esibizione della compagine itinerante de "I Narratura",  che nella originaria scaletta risultava programmata per oggi.

In una espressione artistica recitativa, condotta, appunto, non sulle tavole di una ben consolidata sede teatrale, bensì all'esterno, all'aperto e con impronta itinerante,  la diversità dei luoghi, la loro alternanza scenografica, la loro incontaminata individualità, il loro univoco tono ambientale, materialistiche espressioni strutturali diverse le une dalle altre spesso abbinate ad una sapiente strategìa che ha bene in mente il conseguimento di un certo risultato a cui mira, così com'io credo emanano un effluvio carismatico differente seppure l'emozione che ne recepisce l'osservatore attento permanga sempre intensa ed inalterata.

Nella Piazza del Duomo di Cefalù, dunque, complesso scenografico di grande spessore, già in passato oggetto grafico di plurimi interessi artistici  (a tal proposito si ammiri la litografia di Jacottet su disegno di Girault de Prangey e non si sottaccia neppure il dettaglio della facciata della cattedrale propostoci dall'altra litografia di W. Walton su disegno di C. Moore e il "campo totale" della cittadina che polarizza il nostro sguardo nella incisione di Himely su disegno di Cassas, a non voler, poi, citare il Passafiume e quant'Altri), focalizzata nel suo angolo più remoto, quello accanto alla scalinata del sacrario in prossimità dell'odierna Filiale del Monte dei Paschi di Siena con l'adiacente locale che si impone per la caratteristica bifora di classica fattura, la compagine de "I Narratura" si è ulteriormente  prodotta nella sua terza esibizione programmata sulla scia del consolidato progetto "Cefalù, la poesia si fà strada".

Alle ore 20.30, terminata la competizione agonistica seguita in TV, nella quale, purtroppo, la nostra Italia non ha conseguito la palma della vittoria, i quattro attori impegnati sulla occasionale ribalta hanno dato vita alla loro prestazione artistica.

Questa volta, accanto al nostro conosciuto ed apprezzato anfitrione Antonio Barracato,  promotore e cardine dell'iniziativa, collaborato dal non meno eccellente Salvo Leggio, poliedrico musico ormai di storica presenza nel complesso, entrambi protagonisti della compagine anzidetta, si sono prodotti nella performance offerta altri due poeti già da noi applauditi e stimati nonché collaudati dicitori di proprie composizioni di estrazione squisitamente vernacolare: Franco Catalano e Nino Ranzino.

 

 

A Barracato si deve, fra l'altro  (e qui cito per inciso), la professionale fattura del secondo special digitale sul pittore cefaludese Giuseppe Forte, proiettato il 18 u. scorso alla presenza di un nutrito e facoltoso pubblico nella sala consiliare del Comune della nostra città in occasione della ricorrenza dei cinquant'anni di sacerdozio pittorico del nominato artista; pregevole documentario a metà fra l'intervista e il saggio che si distingue sopratutto per l'utilizzo di un montaggio calibrato consono al particolare tipo di tematica trattata e che si è avvalso anche della partecipazione nella qualità di intervistatrice della  spigliata Maria Teresa Rondinella (il primo special, ampiamente descrittivo è stato realizzato con piglio esteticamente encomiabile dal giovane regista Alberto Culotta).

A parte la personale valenza dei  sopracitati interpreti, della quale in precedenti interventi ho già positivamente parlato, anche questa volta gli Stessi hanno favorevolmente stupito gli astanti con le loro nuove poetiche esternazioni.

Di primo acchito risulta evidente che il progetto di valorizzazione di luoghi inusitati, caratteristici nel centro storico dell'urbe, attraverso il programma "Cefalù, la poesia si fà strada", nasce da un'idea vincente che non ha mancato, né manca e né mancherà di raccogliere prestigiosi frutti di interesse e di consenso in un ambiente culturale ricettivo e suscettivo di sempre maggiori conseguimenti. Perché se le intelligenze latenti, sollecitate dalla linfa di una imprenditoria culturale sempre innovativa e dinamicamente presente ed attuale in una società paesana in progress, non vengono scosse dal torpore di cui spesso cadono preda e che inevitabilmente porta alla noia esistenziale,  allora la vita diventerebbe un concentrato materialistico e sostanzialmente meccanico di scarsa attrattiva.

Mi accorgo, ahimé, come spesso mi accade, che io sto divagando prediligendo, in questa mia disamina, più un discorso filosofico che uno descrittivo e cronachistico, allungando sensibilmente la trattazione e rischiando di alienarmi l'attenzione benevola di qualche possibile lettore.

Ma poi, perché dipanare l'argomento in due parole, quando lo si può bene esporre con quattro? "Zucchero non guasta bevanda", recita l'antico adagio. Al bando la concisività che è figlia della carestia ideologica e della mancanza d'idee; sinonimi, questi, da aborrire che privano l'espressione di una sua naturale armonica fluidità.

Ritorno, comunque, nel seminato, focalizzando l'argomento iniziale.

Dunque, "I Narratura"!

 

 

Come sempre ottimi la valenza dei testi e il manierismo espressivo degli interpreti.

 

 

Se, comunque, io voglia proprio cercare il pelo nell'uovo, come si dice, pur rendendomi conto che il duo Barracato-Leggio, supportato dal valido contributo di eccellenti artisti, fà miracoli nell'organizzazione dello spettacolo senza essere integrato da una opportuna equipe tecnica di provata valenza, indiscutibilmente necessaria  in performances del genere, io, confortato dalla mia esperienza nel settore, mi permetto di proporre alcuni semplici suggerimenti di abituale regìa. Il tutto, per una, credo, migliore resa del prodotto:

a): che durante l'esibizione, da attuarsi possibilmente di sera per una maggiore suggestione scenica, venissero usati dei riflettori per illuminare e meglio caratterizzare i personaggi  rendendoli più visibili e ottimizzando la loro espressività;

b): che a presentare il gruppo non sia lo stesso Barracato, di per sè valido ma impegnato oltre che nella esternazione di propri componimenti anche nella direzione del gruppo, ma uno speaker estraneo, possibilmente donna;

c): che le locations non avvengano in ampi spazi, ma che le stesse esaltino i tipici anfratti urbani di cui è costellata Cefalù;  appunto a che i luoghi non risultino dispersivi e privi di una loro particolare connotazione ancestrale;

e): e che, infine, le esibizioni vengano aperte ad un partèrre più vasto di artisti, in modo da far conoscere al pubblico le molte valenze nostrane e del circondario, di sovente latenti.

La eterogeneità è un indiscutibile valore, dote di menti eccelse di larghe vedute, magnificazione di un assunto, ottimizzazione di un risultato. Diversamente l'esibizione, sempre perfezionata in istrada ad opera degli stessi artisti, indurrebbe il pubblico a qualificarli più girovaghi che altro; e ciò sarebbe per loro di estremo nocumento perché è come se, per completare l'opera, si apponesse alla base del proscenio un semplice cartello con su scritte le due fatidiche parole composte da un verbo e da un sostantivo dall'inconfondibile significato: "abbiamo fame"!

E i Nostri sono ben tutt'altro che affamati, se non d'arte!

 

 

Posto quanto sopra, la manifestazione si è svolta col solito successo che il pubblico usualmente le attribuisce.

Presenti, come sempre, all'incontro i soliti noti, esponenti delle istituzioni  e dell'ambiente artistico e culturale cefaludese: il Sindaco Rosario Lapunzina (personaggio di spicco che non manca mai di favorire le manifestazioni culturali, incentivando con la sua presenza la valenza delle performances,) con la sua gentile Signora, la Consulente al Turismo ed Eventi Angela Macaluso, di ciceroniano eloquio nonché promotrice di eventi atti a valorizzare Cefalù, Silvia Patti, elegante organizzatrice di mostre e similari ambìti incontri e, ancora, fra il pubblico, le Signore Antonella Domina col consorte e Pinuccia Paviera, entrambe simpatizzanti di consimili esibizioni, oltre, come di consueto,  diversi artisti locali.

 

Cefalù, 21 Giugno 2014                                                                                                                                           Giuseppe Maggiore

_______________________________________________________________________________________________________________

Interventi precedenti:

"I Narratura" al "Lavatoio" – Giuseppe Maggiore – 16 giugno 2014 (https://www.qualecefalu.it/node/11418)

Palcoscenico aperto – Giuseppe Maggiore – 8 giugno 2014 (https://www.qualecefalu.it/node/11315)

Cefalù, la poesia si fà strada – Giuseppe Maggiore – 14 maggio 2014 (https://www.qualecefalu.it/node/10965)

ed inoltre

Locandina e programma degli incontri al link: https://www.qualecefalu.it/node/10815