1 Novembre 2012, 17:23 - Angelo Sciortino [suoi interventi e commenti] |
In questo link potete leggere il comunicato del Centro Commerciale Naturale, avente per oggetto un incontro con i Consiglieri delle commissioni consiliari competenti, per trattare del nuovo piano commerciale: https://www.qualecefalu.it/node/1134 .
Se ho capito bene, i rappresentanti delle attività commerciali hanno incontrato i Consiglieri per decidere se e quali correzioni dovevano apportarsi al Piano commerciale approvato dal Commissario ad acta con propria determinazione. I rappresentanti delle attività commerciali, quindi, sono stati invitati per discutere del nulla, non essendo legittimo che il Consiglio apporti emendamenti a una determinazione del Commissario. Il Commissario stesso, infatti, ha dato incarico agli impiegati, coinvolti alla redazione del piano da lui approvato, di darne comunicazione al Consiglio, per renderlo partecipato e per fare deduzioni e osservazioni, ma giammai per apportarvi emendamenti. Le deduzioni e le osservazioni saranno prese in considerazione e di esse terrà conto l'Assessorato regionale competente, sempre se lo vorrà. I pareri chiesti alle Associazioni con notevole ritardo potrebbero servire ai Consiglieri per formulare le loro deduzioni e le osservazioni graziosamente concesse dal Commissario. In questo senso, quindi, il Consiglio è un valido interlocutore delle Associazioni; non lo è, invece, se le si vuole rendere partecipi della formulazione di emendamenti, come sembra che si stia facendo credere, anche per bocca dello stesso Sindaco.
Si potrebbe ipotizzare, piuttosto, una illegittimità nella redazione del piano, alla quale non è stata chiesta la partecipazione delle Associazioni, e quindi una illegittimità della stessa determinazione del Commissario, al quale dovrebbe chiedersi che in autotutela revochi questa sua determinazione ed esamini poi il piano commerciale con i suggerimenti e gli emendamenti suggeriti dalle Associazioni e dal Consiglio.
Pensare, come qualcuno ha detto con l'autorevolezza della carica, ma non della riflessione, che una illegittimità (un piano non redatto correttamente) possa essere sanata con un'altra illegittimità (l'approvazione di emendamenti) equivarrebbe a ingannare se stessi e gli altri.
Ci riflettano i responsabili delle Associazioni, i Consiglieri e lo stesso Sindaco.
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