Con tutto il rispetto e solo per Vostra conoscenza

Ritratto di Pino Lo Presti

16 Giugno 2014, 03:27 - Pino Lo Presti   [suoi interventi e commenti]

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Non ho alcun dubbio che condividiate, nel profondo della vostra formazione culturale personale e professionale, l’assoluta convinzione che alla base della civiltà dei rapporti umani stia la consapevolezza dei “contorni” assunti dalla propria presenza fisica nello spazio e degli effetti prodotti dalle sue attività in quello intorno, in qualche modo “di pertinenza” di altri.

Da un tre anni circa si è diffusa la consuetudine estiva, nella nostra città, di intrattenere gli ospiti, nel dopo cena, all’aria aperta attorno a potenti impianti di amplificazione per ascoltare e fare musica o altri giochi di società.

Già l’estate scorsa vi siete distinti per essere stati i primi (e gli unici) nel rispetto assolutamente puntuale del limite della mezza notte.
Questo inizio di estate ha visto - pur nell’assoluto continuato rigore nel rispetto del limite orario - una proliferazione delle serate; dal primo giugno - si può dire - quasi tutte le sere, a volte con inizio alle 21.30, altre alle 22.00 e altre ancora alle 22.30.

Solo perciò mi permetto di proporre di considerare i seguenti elementi (pur se prodotti con strumenti assolutamente “domestici”) esclusivamente come  contributo alla consapevolezza di ciò che, attraverso lo spazio, di sè arriva agli altri.

Grazie





- L’alone rosso indica, più o meno, la zona interessata dalla emissioni provenienti dalla Base.
Particolare effetto di amplificazione si ha sulle case sotto la grotta della Rocca per l’effetto eco (alone ombra giallo-scuro) -



06 - "la notte mi fai impazzir" da via Paramuro (40 sec.)

08 - "perchè la notte passa e non c’è nessuno alla finestra" da via Paramuro (70 sec.)

12 - dalle case sotto la rocca (48 sec.)

14 - dalle case sotto la rocca (60 sec.)

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Parlando adesso tra di noi

Una volta, era un valore la quiete, la pace, potere trascorrere qualche ora in terrazza, o in giardino, la sera, distesi a guardare le stelle, e potere espandere il respiro dei propri pensieri in quelle profondità.
 
Oggi pare che non sia considerato un diritto primario di un essere umano quello di potere espandere il respiro dei propri pensieri nel silenzio della volta del cielo stellato!

D’altra parte, c’è una così grande abbondanza di “servizi” che ci “dicono” cosa dobbiamo sapere, pensare, quali emozioni provare, quali stati d’animo avere, che - secondo alcuni - non ci sarebbe più neanche lo stesso bisogno di interrogarsi, cioè di pensare (specie troppo in autonomia, cioè in profondità)!

Anche da noi, a Cefalù, quanto accennato sopra viene considerato ormai non più che una stolta pretesa, un vezzo, qualcosa di pittoresco piuttosto, un po’ vintage; di cui ancora è affetto qualcuno un po’ retro’, non al passo con i tempi e soprattutto con l’economia turistica della città!

09 - sotto la rocca (44 sec.)

Tra qualche settimana, il silenzio del cielo serale sempre più spesso sarò coperto da una cappa, sempre più spessa, di rumori musicali, provenienti da varie distanze, con varia potenza, soprattutto dalla parte ovest della città (la città nuova che dalle vecchie mura si estende sino in fondo al Lungomare); quasi il clamore di un esercito straniero in assedio!
Per tutta l’estate - significa sino ad ottobre (con puntate fino a novembre inoltrato) - sarà sempre più difficile ascoltare “il cielo” e il respiro notturno delle case, delle montagne e del mare se non dopo le due, quando non le tre di notte.
A poco varrà rinunciare a questa discutibile, “antisociale” pretesa e rifugiarsi nella propria stanza da letto; quei rumori musicali ti seguono sino ai piani bassi delle case, insinuandosi tra le viuzze e i vicoli, mischiandosi ai ronzii dei condizionatori, penetrando tra gli spiragli delle finestre lasciate appena aperte per il caldo estivo.

Certo si potranno ben serrare ermeticamente (dopo averle dotate di vetro-camera adeguati), e dotarsi a propria volta - per combattere il caldo - di un bel condizionatore!

Un ragionamento sull’ inquinamento acustico, e sui suoi costi, andrà pure fatto qui a Cefalù, prima o poi, come anche su altri, procurati da una certa “mentalità ricettiva” turistica locale.
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Ai nostri amministratori

15 - da Paramuro giochi (42 sec.)
16 - da Paramuro giochi (44 sec.)
18 - da Paramuro giochi (20 sec.)

Si intendevano, qua da noi, una volta, per “vastasi”, persone la cui sensibilità e coscienza  fossero così “chiuse” su se stesse da non avvertire la necessità di limitarsi nella espressione fisica e vocale dei propri stati d’animo; persone inconsapevoli degli sconfinamenti nello spazio - oltre che fisico, anche della sensibilità - altrui del proprio sè, se non del tutto incuranti del disturbo in tal modo arrecato agli altri intorno.

Una volta, ai “vastasi” si poteva reagire confortati  dalla cultura sociale attorno, oggi no’; in nome della vocazione turistica, ci viene detto da voi che occorre essere con loro tolleranti perchè “gli ospiti si devono divertire”!

Ma che cultura della ricettività è quella che consente che ci si diverta in maniera “non-riguardosa” nei confronti di chi ospita?

Se da tutte le terrazze e i giardini, di hotel, case vacanze, B&B, strutture in vario modo ricettive, o semplicemente bar, discoteche, persino ristoranti, o abitazioni private, lo stesso desiderio “di divertirsi” si manifestasse “ad libitum”, così come oggi: di fatto senza regole?


05 - via costa (25 sec.)

Sarebbe ancora questa definita una città - se pur turistica - o un bordello?

Perchè soltanto in essi “è lecito”, solo perchè paganti, divertirsi come si vuole “in c... al mondo”!
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Ma forse sbaglio:
la salubrità acustica dell’Aria  è meno importante per la salute della mente di quanto non lo sia la sua salubrità chimica per quella del corpo;
lo Spazio acustico, non è, come  l’Acqua, le Piazze e le Strade, un Bene Pubblico e non è perciò Sacro; il privato  può occuparlo e riversarvi i rifiuti delle proprie attività!

Le Amplificazioni - credo piuttosto - siano “un’arma”, e, come tali, dovrebbero essere usate all’aperto solo dalle Istituzioni, per ragioni istituzionali o, se da privati, sotto l’egida di ferrei principi e regole.

Sarebbe emblematicamente bello che proprio dall’Esercito, ultimo baluardo a difesa della nostra civiltà, sorga un cenno, un esempio, l'indicazione di una rotta etica a una città alla deriva!

07 - via amendola (39 sec.)

Commenti

Caro Pino, credo che il tuo articolo sia un grande sfogo per molti abitanti cefaludesi che come me e mia mamma si vedono costretti a subire musica "sparata" ad alto volume da tutte le parti non ultimo come tu stesso affermi anche dalla Caserma Botta. Io credo di parlare a nome di tutta quella maggioranza silenziosa che vive ed abita a Cefalù e che subisce in estate l'incubo della musica ad alto volume con l'aggiunta dei toni "bassi" che martellano la testa di chi vuol riposare e non può difendersi.

Credo che aldilà del fatto poetico e a volte necessario di godere la tranquillità e la vista del cielo stellato senza rumori notturni a Cefalù e specialmente nella parte vecchia della città, ci siano molti anziani e malati a volte anche gravi che soffrono in silenzio il volume altissimo del suono che arriva da tutte le parti della città e che dovrebbero essere tutelati da leggi che dovrebbero far limitare le emissioni in decibel della musica ad alto volume e gli orari entro i quali si possa suonare senza dar fastidio a nessuno.

Io personalmente vivo un dramma familiare in estate poiché abito con una persona malata e non più cagionevole in salute da poter "scappare da casa" quando nelle vicinanze la musica è suonata in alto volume o con il purtroppo famigerato "Karaoke" che a quanto sembra faccia divertire chi lo gioca ma che fa soffrire molto chi lo subisce a tutte le ore della notte.

Penso anche ai lavoratori che si devono alzare presto la mattina per andare a lavorare senza magari aver potuto fare due ore di sonno e che magari fanno mestieri pericolosi nei quali ci vuole tutta l'attenzione necessaria per non farsi male un esempio,i muratori o carpentieri che devono a volte salire in altissimi ponteggi per lavorare e che con due tre ore al massimo di sonno non potrebbero farlo,un altro esempio, gli autisti di bus o auto a noleggio che non possono permettersi colpi di sonno durante la guida, e tanti altri che d'estate  lavorano duramente ma che non possono riposare la notte come dovrebbero e che vorrebbero "scappare" da Cefalù come fecero anche dei turisti anni fa da un albergo che non sopportando il rumore diurno e notturno se ne andarono prima che finisse il loro soggiorno in questa ex "Urbs Placentissima".

Io spero sempre in un regolamento fatto dalla nostra Amministrazione che riduca le ore a disposizione delle cosiddette "discoteche" per fare musica "selvaggia e martellante" e l’abbassamento dei  "decibel selvaggi" sin dalle prime ore della sera, non a tutti è permesso avere dei vetri doppi alle finestre e dei condizionatori d’aria.

Ricordo a tutti che Cefalù non è soltanto "turismo = baccano", ma è "Turismo" con Arte, Storia, Cultura, Sport e Mare.

Ricordo inoltre che a molti turisti che ci vengono a trovare non piace molto non poter dormire la notte poiché le vacanze sono fatte per divertirsi sì ma anche per rilassarsi e godersi il territorio e quindi non tiriamo fuori la scusa della musica ad alto volume che solo le discoteche autorizzate dovrebbero fare, per godimento dei "turisti" poiché lo sappiamo tutti che i "Turisti" vengono soprattutto per godersi la pace e la bellezza di una cittadina come Cefalù che pace in questi tempi non ha più.