Alleluia! Alleluia! Alleluia!

Ritratto di Giuseppe Maggiore

13 Giugno 2014, 11:21 - Giuseppe Maggiore   [suoi interventi e commenti]

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(per le nozze di Giulia Rosso con Emanuele Misuraca -  2 Luglio 2014)

"Clipeum post vulnera sumo - ...prendo lo scudo dopo essere stato già ferito"

 

ALLELUIA! ALLELUIA! ALLELUIA!
(allegretto ma non troppo)

 

Il volermi consegnare
la missiva scroccatrice
nel momento più dolente
di quest'era meretrice,

di persona e col promesso,
come affare d'importanza,
di prestigio , di valore,
di grandissima sostanza,

m'ha indotto la certezza
che il pormi su un altare
rappresenti un modo esperto
per potermi tartassare!

Questo impegno che mi date,
che m'onora e inorgoglisce,
assomiglia a le legnate
date ad uno che patisce.

Già son tanto tribolato
per le tasse e pei balzelli
che vorrei scappar lontano
fra le querce e gli alberelli

per sottrarmi a la bisogna
d'una vita sperequata,
che, fiorente al suo albeggiare,
trista ora è diventata!

Io non so più cosa fare
per far sì che a fine mese
il mio conto resti attivo
limitando un pò le spese!

E, seppur ci sto riuscendo,
tribolando come un pazzo,
viene un turbine imprevisto
che m'annienta col suo razzo!

E così, per tagliar corto,
qui vi dico con fermezza:
voi uccidete un uomo morto,
pur facendomi carezza!

Ma poiché vi voglio bene
come il padre ai figli vuole,
pur vivendo fra le pene
con i buchi nelle suole,

coi fondelli rattoppati,
col denaro che sparisce,
coi problemi di salute
e quant'altro che intristisce,

son contento dell'invito
che mi rende più sodale!
Quest'affetto dimostrato
è la cosa che più vale!

E così, senza tentenni,
per potermi presentare
al connubio ed al convito
senza mal figura fare,

vo comporre il mio vestito
che non mostri strappo alcuno,
che sia lindo e ricercato,
che gradito sia a ciascuno!

Che sia in tema con il ruolo
per il quale fui invitato:
che m'innalzi per presenza,
che glorifichi il mio stato!

Per i panni darò voce
agli amici ed ai presenti
e per quello che mi manca
chiederò ai miei parenti:

a Pasquale, il pantalone,
la camicia a mio cognato,
le mutande le ho in casa
che mia moglie m'ha donato;

e le scarpe di velluto
che mi fanno gran figura
me le ha date una mia amica
a cui feci qualche cura;

ed, infine, la cravatta,
d'un bel rosso porporino,
l'ho sottratta nottetempo
ad un certo mio cugino!

Qui tralascio la maglietta,
i calzini ed il panciotto,
ché li ebbi da mio padre
quando prese un terno al lotto.

E così agghindato, giuro,
rimirandomi parecchio,
io mi sento più sicuro:
me lo dice pur lo specchio!

Or non resta che il regalo
che mi tocca d'approntare;
e quantunque ci ripensi
non so proprio cosa fare:

deve essere vistoso,
ma che costi poco o niente;
che dia conto del mio rango
agli sposi ed a la gente!

Ma per quanto io rigiri
il pensiero in vari lati
valutando vari oggetti
per più versi assai pregiati,

non m'è dato di trovare
un presente confacente
che sia consono al mio conto
e gratifichi la mente.

Per l'affetto che vi porto,
da gran tempo ormai acclarato,
vorrei aprire il portafoglio
e svuotarlo d'ogni lato.

Ma a guardarci dentro, cari,
rivoltandolo ben bene,
non trovate due denari.
E non son per niente mene!!!!

E s'altrove ho qualche soldo
(e la cosa assai mi tocca!),
pur facendo un dono parco
mi torrei il pan di bocca!

Così, infine, disperato,
per l'urgenza del momento
mi sovviene che in soffitta
ho il rimedio per l'evento:

la mia vecchia batteria,
quel bel pezzo poco usato
che per l'altro compleanno
una zia m'ha regalato!

M'è servita già in cucina;
per tant'anni l'ho adoprata:
la rimetto tosto in sesto
dopo averla lucidata!

E così, cari nubendi,
che mirate a la capanna,
io v'ho belli e sistemati
con un dono e cento osanna!

E poiché questi conviti,
che compensano gli stenti,
sono radi ma gustosi,
mangerò a due palmenti!

Porterò meco quel sacco
pel mangiare dei miei cani
e alquanto di soppiatto
riempirollo a piene mani,

acciocché anche per loro,
che non hanno mai pretese,
sia un giorno d'opulenza.
E compenserò le spese!

Verrò, quindi, in pompa magna
all'evento che v'unisce,
mascherando la doglianza
che il mio animo subisce!

 

Cefalù, Giugno 2014
                                                  Pippo Maggiore