Il mio regno per una querela

Ritratto di Angelo Sciortino

9 Giugno 2014, 09:55 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Ieri, dopo due giorni di querelle sulla libertà d'informazione e commenti più negativi che positivi sulla querela del Sindaco contro di me, lo stesso ha pubblicato nel suo gruppo facebook il seguente commento:

 

Libertà di parola e di espressione non possono, in un paese civile, essere intese come libertà di offendere la persona e soprattutto non hanno nulla a che vedere con l’informazione. Nella frase scritta dal Signor Sciortino, a me rivolta, “Non regge l’alcol, forse perché ne ha troppo già depositato nel sangue”, non ritrovo alcun elemento di critica al mio operato politico, ma solo ed esclusivamente la volontà di denigrare gratuitamente, con una battuta di pessimo gusto, la mia persona. Il Signor Sciortino non fa di mestiere né il giornalista né il comico, ma dal giorno della mia elezione alla carica di Sindaco interpreta quotidianamente il ruolo dell’oppositore. Tutto ciò è legittimo e salutare in una democrazia, ma proprio chi rivendica ad alta voce il rispetto per la libertà dovrebbe chiedersi se sia giusto manifestare il proprio pensiero politico attraverso l’offesa e l’insulto, mal celando, dietro a escamotage letterari più o meno riusciti, la propria faziosità. Ciò posto non ho nessuna difficoltà a rinunciare alla querela purchè il Signor Sciortino, riconosciuto l’errore, chieda pubblicamente scusa non al Sindaco di Cefalù ma al suo concittadino Rosario Lapunzina.”

 

Dopo aver precisato, per quanti se lo sono chiesto, che l'articolo incriminato risale al 5 marzo e che la querela è stata depositata il 3 giugno e mi è stata notificata il 6 di giugno, provo a rispondere al Sindaco.

Prendere la frase “Non regge l’alcol, forse perché ne ha troppo già depositato nel sangue” estrapolata dall'intero contesto per accusarmi di manifestare il proprio pensiero politico attraverso l’offesa e l’insulto, non credo che sia un'operazione logicamente e sintatticamente corretta. Se poi si considera che la querela arriva allo scadere dei 90 giorni e dopo che in altri scritti successivi ho criticato l'operato del Sindaco, specialmente laddove mi è parso che egli non avesse difeso gli interessi della Città e del suo territorio, allora essa mi appare un maldestro tentativo di sviare l'attenzione, specialmente dopo i numerosi interventi della stampa locale, che nella presentazione della querela hanno voluto leggere la volontà di mandare un messaggio dal sapore intimidatorio.

Se poi il Sindaco intende che non sono un giornalista perché non iscritto a una corporazione o albo professionale che dir si voglia, allora non posso che riconoscergli di dire la verità e altrettanto glielo riconosco quando dice che non sono un comico, perché non riuscirei a esercitarne il ruolo in un momento di grande sofferenza della Città da lui amministrata. La comicità, in questo caso, dovrebbe essere sostenuta da un cinismo cosmico, che non ho.

Nonostante sia vero che “dal giorno della mia elezione alla carica di Sindaco interpreta quotidianamente il ruolo dell’oppositore”, sono stato proprio io a subire da lui offese e insulti – come a Radio Cammarata, quando mi disse che dicevo sciocchezze, che ero puerile, che facevo caciara e altro ancora – tutte offese che ho perdonato dall'alto della mia magnanimità e senza dare al mio perdono diffusione pubblica, nonostante le offese mi siano state rivolte pubblicamente.

Adesso il Sindaco pubblicamente annuncia che è pronto a rimettere la querela, a condizione che io chieda scusa per le offese rivoltegli. Sappia il Sindaco che non posso chiedere scusa per le interpretazioni errate operate da lui su un mio scritto, nel quale nessuno può leggervi un'offesa o faziosità. Tanto più che la sua disponibilità non è figlia di generosità, ma della voglia di mettersi in mostra, visto che tale disponibilità l'ha dichiarata pubblicamente. Mancava soltanto una sua fotografia in abiti ieratici.

In ogni caso sappia il Sindaco che non soltanto non chiedo scusa di ciò che è figlio soltanto della sua cattiva interpretazione, ma soprattutto che mai accetterò una remissione di querela, anche senza condizioni. A lui, che mai ha saputo rispondere alle mie critiche, che talvolta gli avrebbero evitato errori amministrativi, dico soltanto che è mia intenzione dargli la possibilità, finalmente, di arrivare fino in fondo con la sua inveterata agitazione. Aggiungo, visto che la via giudiziaria è a lui più gradita, che quando le mie future critiche me lo consentiranno, sceglierò anch'io la stessa via giudiziaria per avere sue risposte. Più nell'interesse della Città che mio personale.

Pertanto, a ben rivederci in un'aula di tribunale, caro Sindaco.

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Finalmente la querela! - Angelo Sciortino - 6 giugno 2014 (https://www.qualecefalu.it/node/11274)

Nella dacia di Putin - Angelo Scirtino - 5 marzo 2014 (https://www.qualecefalu.it/node/8457)