Clima pesante a Cefalù - “Non ti muovi da qui finchè non cancelli le foto”!

Ritratto di Pino Lo Presti

4 Giugno 2014, 01:04 - Pino Lo Presti   [suoi interventi e commenti]

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Attorno alle 23.15 mi sono recato al lungomare per documentare i lavori che si stavano realizzando, dopo le tante voci preoccupate, dei mesi e delle settimane scorse.

 

 

E’ ben chiaro dalle tre foto che ho fatto in tempo a scattare che non mi trovavo su proprietà privata, o che  (resta poi da vedere se vi sia “proprietà privata” sul Lungomare) oggetto degli scatti fossero singole persone o gruppi di esse, quanto piuttosto i lavori in corso.

Al terzo scatto sono stato fatto oggetto, a distanza, di richiami mentre già dalla spiaggia una persona, e, dalla zona degli automezzi, due persone si avvicinavano in fretta nella mia direzione.

 

 

Mentre queste ultime restavano a distanza dalla mia persona, la terza mi affrontava con toni minacciosi spingendo il proprio petto sul mio impedendo la mia libertà di movimento, altresì chiedendomi conto del perchè avessi fatto quegli scatti.

 

 

Avendogli chiesto a che titolo mi chiedesse conto di quanto io facessi in un luogo pubblico, rispondeva che io avrei violato la sua privacy, motivo per il quale mi dichiarava la sua ferma intenzione di impedirmi l’esercizio della mia libertà di movimento finchè, davanti a lui, non avessi cancellato quelle foto.
Tralascio il resto della “discussione” protrattasi per il breve tempo intercorso (forse neanche un minuto) tra la mia chiamata al 113 e l’arrivo di una gazzella dei carabinieri, i quali mi hanno invitato ad avvicinarmi alla gazzella per fornire i miei dati (una Volante della Polizia giungeva poco dopo).
Uno dei due militi mi ha chiesto perchè stessi lì a fare foto.
Dopo avergli spiegato che ero un blogger che intendeva documentare dei lavori di indubbio interesse pubblico e di cui si era molto parlato, lo stesso mi ha ribadito che avrei potuto farlo solo quando non vi fossero più state persone intente a quei lavori.

Una situazione analoga mi è capitata, al Porto, l’11 maggio 2009, in occasione di “lavori” che, all’epoca, suscitarono non minore allarme '09.05.11.pdf, ma lì non avevo con me il cellulare.

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