29 Giugno 2012, 01:28 - Pino Lo Presti [suoi interventi e commenti] |
Nel 2010 feci due interventi su “L'altraCefalù” su un esempio - certo non tra i maggiori - di non regolamentare occupazione del suolo pubblico.
Il primo è di giugno, il secondo di agosto. Per quanto ne fosse perfettamente informata la Responsabile di allora dell’Ufficio Commercio del Comune, e un consigliere comunale addirittura mi dicesse di averne informato il Comandante della P.M., la situazione non mutò.
Neanche ora è mutata, se non nel “consolidamento”!
Eppure ancor oggi “valgono” (si fa per dire) le stesse norme del Regolamento per l’occupazione del suolo pubblico comunale.
Per riportare, in questa città, il rispetto per gli altri, occorre far “pulizia” non solo di ciò che usualmente chiamiamo “immondizia”, ma di tante altre cose che alla categoria della “tossicità” sociale appartengono.
“Il Rispetto delle regole” è “Pulizia” tanto quanto quella “igienico-sanitaria”.
In alcuni casi - come potrebbe essere il nostro - per far rispettare le regole non occorre partecipare - nel primo caso -, a riti collettivi evocanti la legalità o - nell’altro - ad altrettanti riti collettivi evocanti la pulizia e l’igiene; non occorre far debiti fuori-bilancio, o chiamare le FF.OO di Stato.
Queste già, a livello locale, le abbiamo e sono, in un Comune, i VV.UU. e la P.M.
Essi Corpi hanno un “generale” Comandante, ma questi, come altri comandanti sul territorio, hanno un Capo: il Sindaco della Città!
Forse dico una grande stupidaggine, ma credo dovrebbe bastare una semplice telefonata del Capo al suo competente sottoposto: un gesto invisibile agli occhi dei tanti (quello della telefonata) ma tanto salutare per la società.
Potrebbe risultare interessante la lettura - o, la rilettura - degli anzidetti due interventi (con foto) qui di seguito ricostruiti
(giugno 2010) La strana (“Guercia”) politica della Amministrazione - dopo via Candeloro, ecco via Giudecca
Regolamento per l’occupazione di suolo pubblico ... - Comune di Cefalù
Art. 24 - Esercizio del commercio.
comma 2
“ L’occupazione dei marciapiedi , ferme restando le limitazioni ed i divieti pre visti dal codice della strada, è consentita sino ad un massimo della metà della larghezza del marciapiedi stesso, purchè in adiacenza ai fabbricati e semprechè rimanga libera una zona per la circolazione dei pedoni larga non meno di mt. 1.20” .
Art. 6 - Rilascio dell’atto di concessione.
comma 7
“E’ fatta salva l’osservanza delle prescrizioni dettate dal Codice della Strada. D.lgs n° 285 del 30/04/1992...etc... In ogni caso l ’occupazione non deve determinare situazioni di pericolo o di intralcio alla circolazione dei veicoli e dei pedoni e non deve costituire motivo di rallentamento dei flussi veicoari e pedonali” .
Art. 13 - Obblighi del concessionario
comma 10
“L’uso di fioriere esterne a corredo non dovrà essere di impedimento alla circolazione veicolare e/o pedonale” .
E, ciò nonostante l’ampio marciapiedi sul lato opposto consenta una ben più conveniente collocazione di tavoli, sedie, e tettoie varie.
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(agosto 2010) “Se qualcuno avesse dei dubbi”!
In La strana (“Guercia”) politica della Amministrazione ..., il 2 giugno scorso, segnalavo un caso in evidente difformità al Regolamento per l’occupazione di suolo pubblico del Comune di Cefalù (citando sempre gli articoli del Regolamento), ma aggiungerei, ora :anche in evidente difformità al buon senso e alla buona educazione.
Ricordo che tempo dopo incontrai casualmente il gestore del bar (che non conoscevo) presso l’Ufficio Commercio in presenza della sig.a Di Bella, che - in qualità di Responsabile dell’Ufficio - richiamava il gestore a togliere ciò che lì non doveva e non poteva stare.
Un Consigliere comunale, dopo la pubblicazione dell’articolo mi riferì di averne informato il Comandante della P.M., sollecitandolo ad intervenire.
Queste foto sono del 14 agosto; poi non vi sono più tornato con la macchina fotografica ma, se vi trovate a passare da via Giudecca, potrete vedere ancora forse la stessa situazione!
Eppure non si può dire che il gestore manchi di spazio all’esterno avendo a disposizione l’ampio marciapiede di fronte che dà sugli scogli.
Perchè io o qualunque altro cittadino cefaludese o forestiero, dobbiamo scendere dal marciapiede e continuare il nostro percorso sulla strada?
Perchè nessuno (eppure i VV.UU. passano da lì tutti i giorni) ha pensato di fare applicare le norme; cosa per cui sono preposti?
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Commenti
Angelo Sciortino -
Segnaliamo con lettera
Segnaliamo con lettera ufficiale al Sindaco e al Comandante della PM il mancato rispetto delle regole vigenti (sia quelle contemplate nel regolamento sia quelle contemplate nella Legge) e aspettiamo trenta giorni per dar modo ai due destinatari di fare il loro dovere.
Trascorso inutilmente questo tempo, segnaleremo alla Procura l'eventuale omissione.
Vito Patanella -
La vera svolta democratica