Il mio Comune per un piano decennale

Ritratto di Angelo Sciortino

12 Maggio 2014, 19:21 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Disse Francesco I di Francia, dopo essere rimasto sconfitto a Pavia nel 1525: il mio Regno per un cavallo. Non avendo trovato il cavallo, fu fatto prigioniero dai soldati di Carlo V. Nessuno, a quanto sembra, ci teneva tanto al suo Regno, da accettarlo in cambio di un cavallo.

Lo stesso Carlo V non volle tenerselo prigioniero, pensando forse che nutrirlo sarebbe costato troppo e che, in ogni caso, lo si sarebbe dovuto ascoltare, impegnando tempo e intelligenza senza alcun costrutto. Lo rimandò libero in Francia e così liberò se stesso della sua presenza.

Mutatis mutandis, è accaduta la stessa cosa con l'audizione del Sindaco presso la Corte dei Conti: il mio Comune per ancora un po' di tempo. I Giudici, presi da un soprassalto di bontà, lo hanno liberato e lo hanno rimandato a Cefalù a cavallo di un piano di rientro finanziario decennale, che egli ha fatto trotterellare da un blog all'altro, perché gli fosse riconosciuta la sua abilità di cavallerizzo.

Adesso, però, cominciano i suoi guai. Il cavallo – il piano di rientro – dovrà essere nutrito a dovere, perché il Re – la Corte dei Conti – verrà a controllarlo con cadenza semestrale e se lo troverà più sciupato, lo affiderà ad altri uomini più fidati, ai quali affiderà pure il Regno – il comune di Cefalù – perché vi facciano pascolare meglio il cavallo – il bilancio malconcio.

Insomma, cavallo o non cavallo, piano di rientro o no, siamo sconfitti come fu sconfitto Francesco a Pavia.

Stando così le cose, c'è poco da stare allegri!