5 Maggio 2014, 07:38 - Saro Di Paola [suoi interventi e commenti] |
I rubinetti a secco in intere contrade esterne e nella parte alta dell’abitato.
Le autobotti della Protezione Civile per alimentare i serbatoi.
Gli odori nauseabondi dal depuratore.
Il tutto emblematizzato da due fatti:
una occlusione della condotta fognaria a Santa Lucia
una perdita della condotta di sollevamento dell’acqua di Presidiana
Mai, a Cefalù, si erano registrati tanti e tali disservizi in contemporanea e, per di più, in giorni dell’anno in cui la domanda d’acqua ed il carico sulla condotta fognaria non raggiungono i livelli di punta dei mesi di luglio ed agosto.
Se, alla gravità dei disservizi, aggiungiamo le giuste considerazioni:
- sulla inscindibilità del rapporto tra il Comune e “Sorgenti Presidiana”,
- sulla conseguente “triangolazione” tra “Sorgenti Presidiana”, Comune e gestore del servizio idrico integrato delle fatture del servizio di potabilizzazione,
- sulle ricadute che questa “triangolazione” ha avuto e può continuare ad avere sulle casse comunali,
ne abbiamo abbastanza perché la Politica cittadina rivendichi, nelle giuste sedi, il ritorno alla gestione comunale del Servizio Idrico Integrato.
La misura è colma!
È in gioco la vivibilità stessa della Città!
Quella che l’istituzione dell’ATO IDRICO ha messo, e mette, a repentaglio.
Ogni giorno di più.
Saro Di Paola, 5 maggio 2014
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