1 Maggio 2014, 11:21 - Giuseppe Forte [suoi interventi e commenti] |
Da molti anni, Mimmo Miceli, coltiva la passione per le arti figurative, impiegando il suo tempo libero nella ricerca della materia da scolpire, legno o pietra, o da dipingere e disegnare come la tela e la carta. Da autodidatta e gradualmente, ha affinato i suoi mezzi tecnici espressivi trasfondendo nel materiale scelto questa sua passione.
La tecnica non si sovrappone alle inclinazioni e passioni per sostituirsi ad esse, ma rende agevole la loro espansione per una più raccolta, incisiva e sostanziale apertura espressiva.
Nel "Nostro" l'espressione diventa memoria di un mondo migliore sempre desiderato e stabilisce un'attiva relazione tra l'ambiente che ci circonda e il mondo personale. Egli guarda il fenomeno artistico come lievito della nostra umanità attraverso cui si stabilisce il dialogo con i propri simili, la strada della sua costruzione e del suo continuo arricchimento morale e civile.
Nei dipinti, gli alberi, i paesaggi, il mare con i suoi azzurri sempre diversi, le albe e i tramonti osservati dal vero dal suo angolo meraviglioso del Guarneri in territorio di Cefalù, le figure umane, sono rappresentati in piena libertà perchè riesce a tradurre in immagini le sensazioni della sua esperienza, del suo vissuto e diventano ricordo visivo.
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