26 Aprile 2014, 18:49 - Quale Cefalù [suoi interventi e commenti] |
Una provocazione artistica, un’improvvisazione che diventa progetto che guarda al futuro. Per la prima volta, superando avversità meteorologiche e condizioni logistiche non semplici, il team di esperti che ha curato l’allestimento della mostra di pittura di Gianni Ballistreri, inaugurata a Pollina il 24 aprile nelle case e nelle finestre e negli angoli che si affacciano su Piazza Duomo, Stefania Randazzo, Michele Casagrande, James Rogers e Santi Vitrano, coordinati da Maria Giuliana, supportati da un folto numero di volontari e dall’amministrazione comunale, hanno potuto mettere in atto, a Finale di Pollina, un’ora prima che avesse inizio l’inaugurazione, una sfida degna delle migliori installazioni artistiche delle capitali europee.
Una pesante giornata di pulizie, cinquanta sacchi di escrementi di uccelli raccolti e portati via dalla torre, con l’ausilio di una pala meccanica ad elevazione e ad un ponteggio, il tutto realizzato non senza fatica da volontari, davanti agli occhi increduli degli spettatori che man mano si raccoglievano attorno alla torre.
Ciò ha consentito l’accesso e permesso l’installazione degli acquerelli all’interno della torre che l’artista Gianni Ballistreri ha realizzato proprio sul tema delle torri di avvistamento collocate lungo la costa. Inenarrabile lo stupore di quanti, assumendosi la responsabilità di salire attraverso il ponteggio provvisorio, hanno potuto commuoversi nel constatare la straordinaria bellezza dentro le mura della torre, con le sue nicchie e le finestre che si affacciano sul mare, che contaminata dall’arte diventa anche teatro di uno spettacolo pregno di forti emozioni.
Sempre simbolicamente, ad avvalorare il fatto che un tale evento debba costituire un punto di non ritorno che permetta la fruizione al pubblico della torre quale monumento e spazio espositivo, il flash mob organizzato diventa un pungolo importante per l’amministrazione, che non può più ignorare di dovere trovare e studiare a breve una soluzione per l’accesso alla torre.
Un nastro rosso, le forbici, l’arrivo di Antonio Presti, autorevole vate della bellezza e insieme al sindaco Magda Culotta accettano la sfida e tagliano il nastro a volere rimarcare un’apertura, un accesso che dovrà non fare attendere a lungo quanti da venerdì scorso si affollano sotto la torre con la speranza di salire e finalmente guardare, abitare un monumento che generazioni e generazioni non hanno mai potuto valicare.
Il Sindaco, a fronte delle pressioni che non cessano di arrivare dichiara che “l'impegno profuso dai tanti che hanno creduto in questo progetto lascia intravedere una praticabile speranza per il futuro. Stiamo lavorando, sinergicamente, per rendere visitabile l'installazione e fruibile la Torre, quale simbolo identitario della comunità di Finale. Qualche volta serve coraggio per segnare una linea immaginaria fra le parole e i fatti, fra la valorizzazione culturale annunciata e i percorsi che invece segnano il futuro di una comunità e di un territorio vocato al turismo”.
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