Il muro contro muro non serve alla Città e ai cefalutani.

ritratto di Francesco Calabrese

Versione stampabile

Pare proprio che Cefalù stia per essere risucchiata dal “vortice rifiuti” che, ormai da tempo, ha investito il capoluogo siciliano e molti altri comuni dell’isola.
Mi sento di dire, tuttavia, che il problema cefaluduse ha una sua peculiarità, dal momento che nasce non tanto da una mala gestio della Società d’Ambito Ecologia e Ambiente s.p.a. che opera nel territorio dell’ATO PA5, quanto piuttosto dall’ormai incancrenito inadempimento del Comune di Cefalù verso la stessa Società.
Com’è noto, infatti, l’Ente non è fin’ora riuscito a far fronte ai svariati milioni di euro di debito dovuti al gestore del servizio di raccolta dei rifiuti.
Abbiamo appreso nel corso del Consiglio comunale di giovedì 25 febbraio 2010 che il Sindaco, Dott. G. Guercio, ha contestato alla Ecologia e Ambiente s.p.a. una serie di pretesi inadempimenti nella gestione del servizio di raccolta dei rifiuti, ed a tale contestazione è seguita una nota della Società d’Ambito con la quale ha annunciato di non essere nelle condizioni di garantire il servizio di raccolta, atteso che anche per il prolungato inadempimento del Comune di Cefalù non potrà più conferire i rifiuti nella discarica catanese di Motta Sant’Anastasia.
Ebbene, a prescindere dalla fondatezza o meno delle contestate inadempienze contrattuali che sarebbero imputabili alla Società d’Ambito, non v’è dubbio alcuno che l’inadempimento primo, pure per la sua importanza e rilevanza nel rapporto negoziale tra le parti, è costituito dal mancato pagamento delle fatture da parte del Comune di Cefalù a fronte del servizio erogato.
Stando così le cose, mi sento di dire - prima da cittadino e poi da Consigliere comunale di opposizione - che alla vigilia della stagione estiva e delle imminenti vacanze pasquali, non è certo questo il momento più appropriato per intavolare le legittime discussioni circa l’efficienza, la valenza, la convenienza dell’istituzione degli ATO rifiuti, o sull’inarrestabile aumento della TARSU, o ancora sui pretesi inadempimenti.
È invece giunto il momento di trovare delle immediate e non più procrastinabili soluzioni alle questioni contrattuali insorte. Soluzioni che non potranno che passare da un quanto più celere tavolo di confronto tra le parti, in cui il Comune di Cefalù dovrà necessariamente proporre un serio e credibile piano di rientro del cospicuo debito verso l’ATO PA5 e quindi verso la Società d’Ambito, nonché una seria politica di razionalizzazione delle risorse umane impiegate nella nostra città durante il periodo invernale.
E questo è un appello che da capogruppo del PDL Sicilia rivolgo all’Amministrazione comunale e all’ATO PA5. Ma per fare tutto ciò occorre, fin da subito, abbandonare il muro contro muro, non solo perché le conseguenze di tale atteggiamento sono già sotto gli occhi e il naso di tutti - cittadini e turisti - ma anche perché, purtroppo, il Comune di Cefalù non è nelle condizioni di poter fare la voce grossa. (Francesco Calabrese)