CORRUZIONE: CHIAMPARINO (ANCI), BIZZARRO METTERE I COMUNI IN UN CALDERONE CHE RIGUARDA ALTRI

ritratto di Staff

Versione stampabile

''Favorevoli a rafforzare lotta a corruzione, non siamo disposti a essere additati come responsabili mala politica o spesa allegra''

‘’I Comuni, i Sindaci e tutti gli amministratori pubblici comunali vogliono rafforzare la lotta contro la corruzione ma non sono disposti ad essere additati come i responsabili della mala politica o della spesa allegra. Non accettiamo che anche il dibattito intorno ad una questione cosi’ delicata si riveli come l'ennesima occasione per la messa alla gogna del sistema degli Enti locali’’. Cosi’ Sergio Chiamparino, Sindaco di Torino e Presidente dell’ANCI commenta le notizie apparse in questi giorni sui giornali e l’iniziativa del Governo.
‘’Questo atteggiamento e’ bizzarro - aggiunge in tono accesso il Presidente dell’ANCI - si vogliono mettere i Comuni in un calderone quando risulta evidente che la quasi totalita’ dei procedimenti giudiziari in corso riguardano fatti di competenza dei Ministeri e di altre amministrazioni dello Stato’’.
‘’Se poi si aggiunge che queste proposte ci vengono presentate dal Ministro che ha la responsabilita’ di fare il federalismo e che dovrebbe essere quindi quello teoricamente piu’ vicino alle ragioni dei territori, siamo veramente in una situazione paradossale’’.
La Associazione dei Comuni Italiani fa notare che sarebbe veramente inaccettabile che dopo aver garantito la riduzione della pressione fiscale eliminando un pezzo di ICI e dell'autonomia dei Comuni e dopo aver realizzato il contenimento dei costi della politica solo attraverso una riduzione dei consiglieri comunali e degli assessori, senza produrre neanche una benche’ minima riduzione di spesa nei Ministeri e nel Parlamento, oggi si presenti una proposta che riguarda solo i Comuni in una materia cosi’ delicata. Inoltre, sembrerebbe che mentre per i Comuni l’intento e’ quello di approvare una norma utilizzando un disegno di legge di conversione di un decreto legge e quindi con una corsia preferenziale, per la PA centrale i contenuti ed il percorso sono ancora molto fumosi. Cosi’ il risultato sara’ che, ancora una volta, gli unici sui quali si fara’ un intervento saranno gli Enti locali mentre la maggior parte delle inchieste in corso riguardano atti e presunti fatti commessi dai responsabili tecnici della PA centrale.

Roma, 22 febbraio 2010