Delibera di Giunta n° 22 del 09.02.10 - “Approvazione Bozza del Progetto di Gestione diretta dell’Ente del Parco Urbano,

ritratto di Pino Lo Presti

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Archeologico della Rocca

- l’Ipotesi progettuale oggetto della Delibera n° 22

Dall’incontro del 27, nella Sala delle Capriate, promosso dall’assessore al Turismo, Patanella, con le associazioni locali, per presentare la sua ipotesi progettuale di un “pacchetto unico” dei beni, a valenza turistica, del Comune di Cefalù, registriamo un primo significativo “rimodellamento” frutto dell’annunciato atteggiamento di massimo ascolto delle “voci locali”.

Aver “staccato” dal “pacchetto unico” una - per certi versi - “ciliegina”, quale - in una ipotetica logica speculativa -, poteva essere, ed è, la Rocca, è un indice su cui è giusto riflettere.
Certamente la “voce” di un compagno di partito, quale l’ing. Mangano, ha avuto la dovuta accoglienza. Il consigliere Mangano, d’altra parte - lo ricordiamo - è stato tra coloro che, a suo tempo, in sede di Commissione consiliare, ha respinto la bozza del tanto atteso Regolamento di affido dei Beni comunali, proprio su quel punto che non stabiliva con chiarezza che la Rocca dovesse essere gestita direttamente dalla città - attraverso i suoi organi istituzionali -, ed i servizi “affidati” (quelli e solo quelli) alle associazioni locali, secondo le loro specialità.
Ma non deve essere stata la unica “voce”.

Sul fronte di un “segnale di discontinuità” con un certo “liberalismo” della Amministrazione precedente, questo valeva a sostenere il principio, intanto, del valore della esistenza della Res Pubblica e, secondo, del valore della loro Gestione pubblica.

Circa due anni fa, quando Terrasi - allora assessore - non trovò l’accordo con Legambiente, per il rinnovo dell’affido della Rocca, mi ritrovai ad interrogare diversi consiglieri - sui vari fronti - sul tema: se continuare la politica dismissiva del pubblico a favore di privati, o se non piuttosto provare a recuperare le ragioni fondanti dell’idea stessa di “Pubblico”. Devo dire che, oltre Mangano, anche Rasa, e Lo Verde e Liberto - allora non ancora ”gruppo misto” -, ma anche Gattuso, Genovese, lo stesso Noto erano su questo avviso: che il Comune - almeno per quanto riguardava la Rocca - dovesse riappropriarsi delle sue prerogative fondamentali nella gestione della Cosa Pubblica. Naturalmente, tale principio era nel dna del Pd, ma trovava favore anche presso l’allora capogruppo del Pdl, alla opposizione, Corsello.
Di tutto questo ovviamente non vi sono “atti” ma solo i ricordi della mia soggettiva memoria.

Ad ogni buon conto, l’idea è maturata al punto che lo stesso S. Culotta, di Legambiente, l’ha rilanciata, quella mattinata del 27 gennaio - all’ass.re Patanella -, sostenuto, in particolare, dal Cai e dalle Giubbe d’Italia, tanto che sull’argomento hanno avuto un incontro con l’Assessore, il giorno dopo.
Un successivo incontro lo hanno poi avuto con un addetto all’Ufficio del Turismo del Comune, il quale ha loro presentato la “Ipotesi progettuale”, oggetto della Delibera di Giunta n° 22:

Nella Ipotesi Progettuale, elaborata dall’Ufficio Turismo del Comune di Cefalù, nella Premessa, è scritto:

“Aprire in maniera funzionale e regolamentata l’area della rocca, dando vita al Parco Urbano, naturalistico ed Archeologico della Rocca di Cefalù è, e deve essere, un nostro dovere primario”.

“Le sue finalità si realizzeranno attraverso la concretizzazione di interventi di manutenzione e ripristino delle aree in condizioni precarie con interventi mirati a rendere visivamente gradevole, sicuro e unitario il camminamento-percorso che dall’ingresso porta fino al Castello di Ruggero II, nella posa in situ di passatoie, tabelle esplicative e segnalazioni di sentiero, che possano rendere la Rocca ed il suo Parco estremamente attrattivo e piacevole da visitare”.

“Il passeggiare tra le tracce del bosco di conifere del Parco dovrà assumere l’aspetto di una scoperta sempre nuova, un percorso di conoscenza e di cultura per il turista, che verrà realizzato con la presenza di numerose, ma discrete, tavole illustrative dei luoghi e delle emergenze sia archeologiche che storiche che naturalistiche, assumendo dunque una triplice valenza ...”

“L’azione di ricerca e controllo delle possibilità di intervento nella gestione del Parco ha identificato in primo luogo quali debbano essere gli atti prodomici per visualizzare un percorso trasparente, efficiente ed economico in gestione diretta di tutte quelle iniziative volte a trasformare il volto della Rocca di Cefalù in una zona ad alta fruibilità turistica, anche nelle more che la realizzazione di un progetto esecutivo di riqualificazione dell’immobile con questo tipo di gestione permetterebbe di superare quelle impasse dovuta alla mancanza di un regolamento comunale di concessione della gestione dei servizi, attualmente condizionanti l’attività.
Il progetto, studiato dal gruppo di lavoro di quest’ufficio, attinge, per la sua stesura, da tutte quelle esperienze e capacità che lo staff ha dimostrato di possedere in svariate occasioni: esso prevede, come già accennato, la realizzazione di una serie di interventi semplici, mirati ed economici, prefiggendosi di ottimizzare ed economizzare il costo della manodopera utilizzando e gestendo in proprio il personale comunale addetto alla manutenzione ed al verde pubblico anche in un ottica di valorizzazione delle capacità personali dei soggetti, ed in assoluta sinergia e collaborazione con le associazioni locali che già da tempo hanno prestato la loro opera ed il loro sapere per la gestione della Rocca.
Lo schema di intervento principale prevede la definizione e pulizia dei sentieri principali - secondo un percorso prefissato e secondo i parametri del CITES e della rete Natura 2000, alla quale la rocca è legata in quanto luogo di interesse Comunitario - che dia la possibilità di visitare tutti gli angoli tipici e le emergenze archeologiche e storiche presenti - la realizzazione di segnaletiche direzionali e passamano in stile rustico deputati all’evidenziazione dei sentieri, la posa in situ delle tabelle segnaletiche, illustrative e di pericolo”.
Questi gli interventi previsti per la valorizzazioine in gestione diretta del Parco Urbano, Naturalistico ed Archeologico della Rocca di Cefalù:

Intervento n° 1
Passamano in legno di castagno per tutta la lunghezza del sentiero con soluzioni di continuità che permettano di alleggerire visivamente il peso della struttura e di integrarla perfettamente nel territorio.
La realizzazione di tale passamano permette di disegnare, in maniera sobria ed ecologica il camminamento.

Intervento n° 2
Tabelle direzionali realizzate in legno, indicative della direzione da seguire e situate in prossimità delle diramazioni dei sentieri suddetti.

Intervento n° 3
Mappe con sights pot della Rocca di Cefalù all’ingresso del Parco, che presenti in sintesi tutto il percorso con i luoghi da visitare e con tutte quelle informazioni che possano essere utili ai fruitori e tabelle illustrative multilingue, riportanti le informazioni storiche, archeologiche e naturalistiche che caratterizzano i diversi siti insistenti sul territorio della Rocca.

Intervento n° 4
Depliant che riportino, ampliandole, le informazioni relative alla fruizione della Rocca, ai siti visitabili ed all’importanza storico-naturalistico-archeologica del bene - realizzati dall’Ufficio Turismo in sinergia con le associazioni.

Nella parte della Bozza di progetto, titolata “Le economie”, è scritto:

“La creazione del Parco Urbano, Naturalistico ed Archeologico della Rocca di Cefalù porterebbe dunque a restituire al sito quella funzione di centralità che, seppure con presupposti differenti, ha sempre rivestito nei secoli passati.
La Rocca potrebbe diventare il volano di una nuova economia comunale, sostrato per lo sviluppo di temi e progetti ambientalistici e turistici, luogo di elezione per la rivalutazione del ruolo dell’archeologia nel mantenimento della cultura del passato e territorio principe per la sperimentazione e l’accoglienza di un turismo consapevole e mirato.
Il progetto pensato da questo Staff si propone di iniziare con un un intervento semplice che sia però base per la realizzazione di sempre nuove iniziative. Lo stesso è dunque da intendersi prodromico rispetto alle eccezionali potenzialità del parco della Rocca, e non può essere considerato in alcun modo definitivo , essendo il territorio aperto a numerosissime possibilità di intervento e le stesse saranno considerate attuabili solo in presenza di una gestione già programmata ed esistente”.