Acqua davanti e vvìentu di darrìa! (Acque potabili siciliane minaccia di andarsene)

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Sembrerebbe che la società aggiudicataria del servizio idrico integrato nella provincia di Palermo stia pensando di gettare la spugna.

Le perdite subite, infatti, costringerebbero la società ad una riduzione del capitale sociale, con successivo aumento.

I soci, stando a quanto riportato dal sito Borsaitaliana, che cita Milano Finanza, sarebbero quindi chiamati a conferire 5 milioni di euro.

Questa la conseguenza dei conti poco tranquillizzanti emersi dalla trimestrale di settembre, e di cui Tranquillopoli ha dato già conto
Ma, ed è questa la notizia, i versamenti sarebbero effettuati dai soci non tutti in un’unica soluzione, ma a poco a poco; perchè? Se non si raggiunge un accordo con l’ATO (leggasi, anche: aumento delle tariffe), la società potrebbe abbandonare la Sicilia.

Inutile dire che un simile esito della vicenda lascerebbe pochi rimpianti nei cittadini dei comuni già passati all’acqua privatizzata, e beneficiati dell’aumento delle tariffe.

D’altra parte, però, occorre ricordare che, se davvero questo fosse l’esito della macabra vicenda, sarebbero comunque passati diversi anni senza alcun intervento per la razionalizzazione delle reti idriche e senza alcun investimento.

Intanto aspettiamo come andrà a finire il contenzioso aperto in sede arbitrale tra provincia ed ATO ; e vediamo se la società controllata indirettamente dai Sindaci di Genova e Torino davvero lascerà il campo.

Dopodichè sarà necessario capire, oltre a quello che succederà, di chi saranno state le responsabilità politiche (e non solo) dello sfascio.