Vittorio Sgarbi replica a Edoardo Croci

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Ufficio Stampa Vittorio Sgarbi - Roma, mercoledì 28 marzo 2012

Vittorio Sgarbi replica a Edoardo Croci:

«Ringrazio Edoardo Croci per la sua posizione originale, e sono felice di vederlo a fianco del sindaco uscente Guercio e dell’esponente della sinistra Lapunzina nel nobilissimo intento di «non usare strumentalmente» il nome di Borsellino, usandolo.
Accade infatti, che Croci, Guercio e Lapunzina non possano dire niente di quello che non è stato detto su di loro. Agnese Borsellino li ignorerà, come li ha sempre ignorati.
Ma dal momento che essi, e Croci con loro, amano agitarsi nell’aria, io continuerò a dire la verità e a non nascondere tutto il bene che la Sicilia merita, comprese le attestazioni di stima per la bella esperienza di Salemi.

Nella ormai comune esibizione di parole vuote di senso e piene di retorica dell’uno e dell’altro candidato, così attratti dal «sangue», dai «sacrifici» e dalle «grida della terra», continuo a non capire perché dichiarazioni pubbliche e documentate, di Napolitano come della Borsellino, volte a una visione ottimistica e di speranza, debbano essere oscurate o considerate «conversazioni private» di cui io avrei riferito un «presunto contenuto» o addirittura da «smentire». Bisogna ricordare che essere apparvero anche sui quotidiani nazionali.

A Croci dico che questa singolare preoccupazione di negare il passato, più che a una manifestazione di rispetto, assomiglia alla richiesta degli eredi Salvo di non esporre nel «Museo della Mafia» le pagine dei giornali in cui si ricordavano le intimidazioni e gli arresti dei due cugini.
Nulla di presunto, caro Croci. Tutto documentato.
Presunto sei tu e i tuoi tristi compagni d’insensatezze e di finzioni»