La misura è già colma…

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Lettera del sindaco di Cefalù Dott. Giuseppe Guercio

La misura è già colma…

Credo che a nessuno sfugga la particolare situazione che si sta determinando a Cefalù. Ancora prima che la campagna elettorale entri nel vivo, stiamo assistendo in questi giorni a qualcosa che sicuramente nessuno di noi prima d’ora avrebbe immaginato.
L’attacco reiterato alla persona del Dott. Manfredi Borsellino, da parte di Vittorio Sgarbi, deve mettere in guardia ogni cittadino cefaludese. Nessuno di noi, infatti, a partire da oggi, può dormire più sonni tranquilli o può girare altrove lo sguardo.
Se c’è chi “candidamente” si dichiara orgoglioso di avere denunciato al Ministero degli interni e di essere intenzionato a denunciare anche alla magistratura di abuso d’ufficio un servitore dello Stato, quale è il dott. Manfredi Borsellino, ciò vuol dire che stiamo entrando in un pericolosissimo tornante i cui esiti nefasti nessuno può prevedere.
Voglio fin da subito ribadire la mia personale stima e fiducia nei confronti del dott. Manfredi Borsellino e dei “suoi” uomini. Il suo operato nella nostra città non necessita di essere difeso a priori: è sotto gli occhi di tutti!
I “suoi” uomini sotto la sua guida sapiente sono per tutti noi punti di riferimento essenziali e imprescindibili. Chi ha da ridire sull’espressione “suoi uomini” forse ignora cosa sia davvero la paternità ideale che si stabilisce tra quanti nel rispetto dei ruoli e delle competenze lavorano fianco a fianco ogni giorno al servizio dei cittadini. O forse, ignora quanto costa essere “padre” per un figlio che è stato costretto a crescere senza “il padre” perché barbaramente ucciso dalla mafia.
Come si può travisare in modo “vergognoso” una relazione che non è soltanto di lavoro, ma esprime ben altro? E si ha pure il coraggio di sentirsi orgogliosi!!!
Gli attacchi di Sgarbi al dott. Borsellino e alla signora Agnese sono inaccettabili e inquaificabili. Non si può accusare un poliziotto serio e competente di non avere rispetto delle istituzioni, di abusare del suo potere, di avere interessi personali e politici, ecc. Non si può coinvolgere “artatamente” una moglie e una madre già così duramente provata dalla vita in una polemica pretestuosa e vergognosa. Con quale diritto, si insinua che la propria candidatura, qui a Cefalù, sia stata sollecitata “proletticamente” dalla signora Borsellino? Come si fa a interpretare in questo senso parole pronunciate in anni e in contesti totalmente diversi? È come se si volesse asserire che la propria candidatura altro non è che il naturale epilogo di un’investitura che deriva unicamente dalla signora Agnese Borsellino, salvo poi accusarla di voler condizionare, assieme al figlio, la campagna elettorale di Cefalù. Davvero incredibile!
Come incredibile è il tenore delle affermazioni finali della risposta di Sgarbi alla signora Borsellino. Non c’è bisogno di essere “filologi” o “raffinati esegeti” per cogliere la gravità delle espressioni rivolte alla moglie e al figlio di un magistrato che ha dato la vita per il nostro Paese.
Uno che si candida per fare il sindaco di una città ha il dovere di parlare dei problemi veri, deve - se ne ha - esporre i suoi progetti politici. A meno che, come lui stesso ha scritto, non ha alcun interesse personale a candidarsi a sindaco di Cefalù. Lapsus freudiano o altro? Intelligenti, pauca.
Dott. Manfredi e signora Agnese, Cefalù e i suoi cittadini sono al vostro fianco. Come sindaco di questa città Vi esprimo la mia personale solidarietà, certo anche di interpretare il sentimento di tutti i cefaludesi. Noi sentiamo che il sangue versato da Suo padre e da Suo marito, ha irrorato anche la nostra città e la vita di ognuno di noi. Nel sacrificio cruento di Paolo Borsellino noi ci leggiamo anche un pezzo della nostra storia. Nel suo sangue, intriso del vostro dolore, noi riconosciamo il volto vero della Sicilia libera, il grido di una terra che non vuole né può accettare di essere continuamente stuprata da avventori di passaggio.
La Sicilia vuole modellarsi a immagine e somiglianza di quanti l’hanno servita e la servono ogni giorno, di quanti per essa hanno dato la vita.
Anche Cefalù vuole essere una tessera del mosaico di legalità e di libertà che è la vera identità della Sicilia degli onesti, dei lavoratori, di quanti in essa vivono e ci abitano, di quanti in essa ogni giorno lavorano per la pace e la concordia, di quanti hanno a cuore il suo futuro e lo preparano con dignità.