Il sindaco contro Sgarbi: “Attacchi inqualificabili”

ritratto di Staff

Versione stampabile

Fonte: LaVoceweb - 27.03.2012

Foto di Riccardo Gervasi

Lapunzina: condivido le sue parole

Il sindaco di Cefalù e il capo dell’opposizione, almeno in questa occasione uniti, rispondono a muso duro a Vittorio Sgarbi per la polemica contro Agnese e Manfredi Borsellino. Parole di ferma condanna verso il critico e di difesa strenua della famiglia del magistrato strascinata nel fuoco di una campagna elettorale che sta toccando livelli parossistici.
Se fino a ora le forze politiche e i candidati alle amministrative hanno evitato di entrare nel terreno dello scontro, limitandosi ad auspicare di riportare il confronto sui temi locali, le ultime prese di posizione del critico hanno avuto l’effetto di suscitare le prime risentite reazioni. Ha cominciato il procuratore aggiunto di Caltanissetta, Domenico Gozzo, che su Facebook ha lanciato un monito: “Nessuno tocchi la famiglia Borsellino”. Ha proseguito il sindaco di Cefalù, Pippo Guercio, e dietro di lui il capogruppo del Pd Rosario Lapunzina.
“Stiamo assistendo in questi giorni – dice Guercio – a qualcosa che sicuramente nessuno di noi prima d’ora avrebbe immaginato. L’attacco reiterato alla persona del dott. Manfredi Borsellino, da parte di Vittorio Sgarbi, deve mettere in guardia ogni cittadino cefaludese. Nessuno di noi, infatti, a partire da oggi, può dormire più sonni tranquilli o può girare altrove lo sguardo”.
Guercio critica Sgarbi per essersi dichiarato “orgoglioso di avere denunciato al Ministero dell’Interno e di essere intenzionato a denunciare anche alla magistratura di abuso d’ufficio un servitore dello Stato”. Ciò vuol dire, sostiene, che “stiamo entrando in un pericolosissimo tornante i cui esiti nefasti nessuno può prevedere”.
Il sindaco esprime stima e fiducia al figlio del magistrato, che dirige il commissario di polizia di Cefalù, e ai “suoi” uomini che, “sotto la sua guida sapiente, sono per tutti noi punti di riferimento essenziali e imprescindibili”.
A Sgarbi, che ha avuto in questi giorni molto da ridire sull’espressione “suoi uomini”, Guercio dice: “Forse ignora cosa sia davvero la paternità ideale che si stabilisce tra quanti nel rispetto dei ruoli e delle competenze lavorano fianco a fianco ogni giorno al servizio dei cittadini. O forse, ignora quanto costa essere ‘padre’ per un figlio che è stato costretto a crescere senza ‘il padre’ perché barbaramente ucciso dalla mafia. Come si può travisare in modo ‘vergognoso’ una relazione che non è soltanto di lavoro, ma esprime ben altro? E si ha pure il coraggio di sentirsi orgogliosi!”.
Gli attacchi di Sgarbi a Borsellino e alla signora Agnese sono per il sindaco “inaccettabili e inqualificabili”. “Non si può accusare – spiega – un poliziotto serio e competente di non avere rispetto delle istituzioni, di abusare del suo potere, di avere interessi personali e politici, ecc. Non si può coinvolgere ‘artatamente’ una moglie e una madre già così duramente provata dalla vita in una polemica pretestuosa e vergognosa”.
“Incredibile” è per Guercio il tenore di un passaggio della risposta di Sgarbi alla signora Borsellino. Non c’è bisogno di essere “filologi” o “raffinati esegeti”, dice il sindaco, “per cogliere la gravità delle espressioni rivolte alla moglie e al figlio di un magistrato che ha dato la vita per il nostro Paese”.
Quindi la stoccata: “Uno che si candida per fare il sindaco di una città ha il dovere di parlare dei problemi veri, deve - se ne ha - esporre i suoi progetti politici. A meno che, come lui stesso ha scritto, non abbia alcun interesse personale a candidarsi a sindaco di Cefalù”.
A Manfredi e alla signora Agnese Borsellino il sindaco assicura: “Cefalù e i suoi cittadini sono al vostro fianco. Come sindaco di questa città vi esprimo la mia personale solidarietà, certo anche di interpretare il sentimento di tutti i cefaludesi. Noi sentiamo che il sangue versato da suo padre e da suo marito, ha irrorato anche la nostra città e la vita di ognuno di noi. Nel sacrificio cruento di Paolo Borsellino noi ci leggiamo anche un pezzo della nostra storia. Nel suo sangue, intriso del vostro dolore, noi riconosciamo il volto vero della Sicilia libera, il grido di una terra che non vuole né può accettare di essere continuamente stuprata da avventori di passaggio”.
La presa di posizione di Guercio è stata apprezzata subito dall’opposizione. Saro Lapunzina, pure candidato, ha subito fatto sapere di pensarla allo stesso modo. “Mi ritrovo pienamente – dice – nelle parole del primo cittadino e, da cefaludese, sono felice che abbia scelto di scriverle, non già da candidato sindaco, ma da rappresentante delle istituzioni democratiche. Ciò perché, se è vero che tutti i siciliani hanno un incolmabile debito di riconoscenza nei confronti della famiglia Borsellino, è innegabile che proprio la nostra città ha avuto, ed ha, l'enorme privilegio di poter misurare le enormi qualità umane e professionali di Manfredi Borsellino, dirigente di polizia tra i più attivi e competenti tra quelli succedutisi al locale commissariato”.
Lapunzina giudica quindi deprecabile il “clima mediatico che si vorrebbe generare attorno alla famiglia Borsellino”. […]

Leggi l’articolo completo all’indirizzo web: http://www.lavoceweb.com/articolo.php?IDArticolo=4019