E’ successo a Cefalù dove Sgarbi è candidato sindaco

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Ufficio Stampa Vittorio Sgarbi - Roma, martedì 20 marzo 2012

Manfredi Borsellino, Dirigente del Commissariato, invia i suoi uomini in una radio per avere la registrazione delle dichiarazioni di Sgarbi su sua madre

Sgarbi: «Sono letteralmente sorpreso. E’ una evidente forma di intimidazione. Una «messa in scena» cercata. A che titolo e per quali ragioni di servizio Manfredi Borsellino ha mandato i «suoi uomini» della Polizia di Stato a pretendere copia della registrazione ? Smentire le mie dichiarazioni per vicende che comunque riguardano un suo familiare, e dunque la sfera privata, rientra forse tra i compiti della Polizia di Stato ?

ROMA – Lunedì 19 marzo Manfredi Borsellino, figlio di Paolo, oggi Dirigente del Commissariato della Polizia di Stato di Cefalù, ha inviato suoi uomini nella sede dell’emittente radiofonica «Radio Cammarata Cefalù» pretendendo copia della registrazione di una intervista tra i candidati sindaci andata in onda domenica mattina, nel corso della quale Vittorio Sgarbi ha ricordato le parole di stima che sua madre, Agnese Piraino Leto, vedova di Paolo Borsellino, espresse nei confronti del critico d’arte durante la sua visita a Salemi nel dicembre del 2008, città di cui Sgarbi era sindaco da pochi mesi.

«Con modalità che costituiscono certamente un abuso - spiega Vittorio Sgarbi - Manfredi Borsellino ha preteso che su una bacheca pubblica della radio collocata nel principale corso della città, così come sul sito internet della stessa, fosse pubblicata quella che lui definisce una «smentita», e che qui riporto integralmente: «Il dottor Manfredi Borsellino smentisce il professore Vittorio Sgarbi. Miei uomini mi riferiscono che il candidato sindaco Vittorio Sgarbi, intervenendo nella vostra emittente radiofonica, oltre a lanciare i soliti attacchi a magistratura e forze dell'ordine, avrebbe millantato un'amicizia con mia madre. Si tratta di un'affermazione molto grave, che ovviamente mia madre smentisce con forza. La conoscenza occasionale è cosa ben diversa dall'amicizia, che non potrebbe mai instaurarsi tra un soggetto con il vissuto di Sgarbi e la vedova di Paolo Borsellino. Firmato: Dott. Manfredi Borsellino - Dirigente Commissariato»

Sono letteralmente sorpreso - osserva Sgarbi - dalla nota di Manfredi Borsellino che compie abusi di ufficio inviando, senza mandato giudiziario, uomini della Polizia a chiedere copia di registrazioni radiofoniche che rappresentano espressioni di libertà di pensiero. Una evidente forma di intimidazione, più che nei miei confronti, nei confronti della emittente. Una «messa in scena» cercata, visto che la registrazione della trasmissione era disponibile sul sito internet della radio.

Sua madre, Agnese, vedova di Paolo Borsellino - ricorda Sgarbi - è stata in visita a Salemi nel dicembre del 2008, ed è stata da me ricevuta, assieme ai suoi parenti e anche suoi familiari, nell’auditorium San Giovanni, di fronte ad almeno 80 persone. Quello del dicembre 2008 - ricorda ancora Sgarbi - è stato un incontro cordiale, di reciproche attestazioni di stima. Riporto qui di seguito la trascrizione del suo intervento, in modo che si possa giudicare quanto abnorme e viziata da malanimo sia la «smentita» del figlio:

«Sono commossa da questa accoglienza. Come siciliana sono felicissima della scelta di Sgarbi che da Nord ha scelto di fare il sindaco in una cittadina siciliana…Vedo nel lavoro di Sgarbi un’azione missionaria. Sono convinta che, grazie anche lui, comincerà una nuova stagione… E’ stata scelta una persona che viene da lontano, per far sì che, non con le chiacchiere ma l’azione, e soprattutto il linguaggio eterno dell’arte, si possano trasmettere valori positivi... ».

Ecco, questo io ho ricordato domenica 18 marzo a Cefalù durante la trasmissione radiofonica a «Radio Cammarata.

La sola cosa grave, in questa vicenda - denuncia Sgarbi - è semmai l’inaudita reazione di Manfredi Borsellino, il quale mostra il suo pregiudizio, incapace di valutare con serenità e distacco.

Chiedo comunque di sapere a che titolo e per quali ragioni di servizio Manfredi Borsellino ha mandato i «suoi uomini» della Polizia di Stato a pretendere copia della registrazione della trasmissione e la pubblicazione della smentita. Smentire le mie dichiarazioni per vicende che comunque riguardano un suo familiare, e dunque la sfera privata, rientra forse tra i compiti della Polizia di Stato ?
Non ritiene , il giovane Manfredi Borsellino, di avere abusato del suo ruolo e di intervenire, peraltro, a gamba tesa, nella campagna elettorale, forse con l’obiettivo, mal celato, di alzare polveroni ?