Crisi e disoccupazione? Inventiamoci un lavoro (rif. gds.it)

ritratto di marco coco

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Nonostante le recenti critiche alla nota affermazione del professor Mario Monti in merito alla "noia" del posto fisso, io credo che un fondo di verità per noi giovani esista. Perché?

Perché in un mondo fortemente condizionato dal cambiamento e colpito da un particolare momento di crisi, in cui non esistono certezze, giusti percorsi formativi garantiti e fiducia nel futuro, è possibile imboccare strade nuove - alle volte sconosciute - che consentano d'arrivare più rapidamente alla soluzione. Questo significa saper accostare idee intelligenti magari apprese nel corso di un lavoro di routine (il famoso posto fisso tanto ambito) con creatività ed innovazioni (soluzioni nuove, mai prima tentate).
Questa ricerca può essere fatta in tanti modi più o meno efficaci, più o meno costruttivi, più o meno condivisi.
Ma, io dico, cerchiamo di essere indulgenti verso i nostri tentativi.
Eppure la storia parla da sè. Nell’antica Roma c’era il “clown da funerale” che con scherzi e danze cercava di sollevare il morale durante la cerimonia.
Secoli dopo è arrivato “l’uomo sveglia” incaricato di far alzare, picchiando sulle finestre, i lavoratori. Mestieri oggi impensabili, ma forse anche nel XXI secolo le innovazioni per darsi da fare non dovrebbero mancare. Il web oggi lascia aperte tante strade, credo nel progresso. Sarà tutto frutto dei timori della crisi?
I giovani di fronte alla saturazione del mercato e alla crescente disoccupazione devono rispondere con creatività. Vince chi ha più fantasia, creatività e capacità di inventare. Su questo bisogna sfidarsi.

(rif: http://www.gds.it/gds/sezioni/lettere-alla-direzione)