Due “pensieri” diversi ancora una volta a confronto alla sala delle Capriate di Cefalù.
27 Gennaio 2010, 04:06 - Pino Lo Presti [suoi interventi e commenti]
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Probabilmente nell’incontro di questa mattina che, alle ore 10.00, l’assessore Patanella ha promosso, per presentare alla città, per discuterli, i suoi Programmi - in tema di cultura e di turismo -, il dibattito non potrà essere completo e sgravare l’assessore ... ...dal protrarsi, nello svolgimento della sua azione futura, di alcune obiezioni - come, da “uomo pratico”, legittimamente desidererebbe; sicuramente, vi sarà abbastanza materiale per una lunga e approfondita discussione - si spera -, alla fine, fruttifera per la città.
Può essere utile, per capire le basi della discussione, “ascoltare” (in forma scritta) quanto già dichiarato - di recente - dai maggiori protagonisti in campo
Abbiamo stralciato, dalla trasmissione domenicale “Quà e là”, di Crm, del 17 gennaio, alcuni passaggi attorno al tema, quanto mai attuale, del rapporto tra le necessità locali di crescita e di protagonismo, in tema di attività culturali, e le strategie invece della Amministrazione che sembrano privilegiare obiettivi di ordine più semplicemente economico-turistico. Erano presenti, tra gli altri, il consigliere Franco e l’assessore Patanella.
Il Conduttore della trasmissione, il prof. Pino Simplicio, rivolto all’ass. Patanella, premettendo che egli sarà sicuramente invitato a tornare per descrivere in maniera analitica i progetti di più vasta portata che intende realizzare, in maniera condivisa, a Cefalù, chiede se può intanto dire qualcosa sul più breve termine, a partire dalla prossima Pasqua e quindi sulla prossima Estate.
Io a lei non debbo suggerire nulla - me ne guarderei bene -, però mi permetto di dirle (così come una riflessione a voce alta di un cittadino cefalutano): a Cefalù abbiamo tantissimi talenti, abbiamo tantissime associazioni culturali che nel tempo hanno prodotto tantissimo. Mi permetto di menzionare per tutti quel “Centro storico dal vivo” che parlava della nostra cultura; perché, prima, noi dobbiamo pubblicizzare la nostra cultura: quella che ci appartiene, poi possiamo parlare di tutto il resto!
Ecco, si parla tantissimo dell’affidamento del Teatro comunale (grandissimo rispetto per il maestro Veronesi che ha già, con degli interventi precisi e puntuali, portato tantissima luce dove c’era tantissimo buio). Io dico, che ci siano nomi di altissimo livello ad affiancare, a collaborare, a lavorare con i nostri talenti delle associazioni, che ben vengano. Sicuramente ci saranno momenti di condivisione in cui ognuno si sentirà protagonista nel suo ruolo di portatore di culltura.
Certo che se dovessero venire i nomi di turno, per clientelismo - non è rivolto a lei questo -, allora, noi avremmo perso sia le associazioni sia la credibilità, e sia l’entusiasmo che queste associazioni ancora portano avanti con tantissima professionalità.
Infine, l’ultima domanda, il bilancio; c’è una clausola dove non si possono effettuare spese facoltative. Secondo me va chiarito cosa significa “spesa facoltativa”; io sono del parere che un assessore al turismo, allo sport, allo spettacolo, alle politiche giovanili ... ecco, come pensa lei di reperire fondi per potersi assicurare una - io non dico - “estate”, ma una Pasqua, dove si possa vedere un certo movimento culturale?
Patanella
Concludendo una polemica sorta, poco prima, tra il Consigliere comunale, Carmelo Mangano, ed il Consigliere comunale, Antonio Franco, in merito alla condizione di degrado della qualità della politica, osserva:
(benchè non c’entri direttamente con lo stralcio che abbiamo inteso fare della trasmissione di quella domenica, tuttavia ritenendo, comunque, interessante ogni occasione aiuti la conoscenza di chi ci amministra, fedelmente riportiamo, attraverso le sue parole, il suo pensiero)
Oggi, oggi io intravedo le macerie di una seconda Repubblica, che avanzano; e, le fratture, a livello regionale e nazionale - dappertutto, in tutti partiti del cosiddetto bipartitismo, a destra come a sinistra - chi si attarda, oggi, a fare disamina, si troverà tagliato fuori dalla Terza Repubblica, che sarà finalmente - io ne sono convinto - la Repubblica di chi sarà in grado di portare a compimento i fatti concreti: chi amministra, dando risultati concreti - nel più breve tempo possibile -, e non chi si limiterà a fare promesse o a vendere fumo!
Siccome, da questo punto di vista - ed è questo il mandato che mi viene offerto dal sindaco Guercio, ma anche dal partito dell’ Udc e dal Commissario (cioè quello di “dare risultati concreti” alla città di Cefalù) -, mi sento, in un certo qual modo, insieme al mio partito, proiettato ,già ,in una Terza Repubblica; probabilmente quella Repubblica che vedrà un sistema elettorale diverso - un sistema alla tedesca -, (non più il bipartitismo) con dei partiti concreti, con radici concrete in tutte le realtà locali come in quella nazionale. Questo per quello che riguarda il tema politico.
E, proprio su questo tema, credo che vi sia assoluta coerenza, da parte dell’onorevole Cordaro, che, a settembre, chiede, al sindaco Guercio, di cambiare marcia, di cambiare uomini, di cambiare programma, perché la linea, fino a quel momento, tenuta non si è dimostrata vincente per la città di Cefalù, e ,che - avuta risposta positiva, concreta, da parte del sindaco Guercio ...
(che comprese le difficoltà di un percorso, in corso d’opera; come tutte le persone intelligenti! Contrariamente ai soliti stupidi che mai cambiano idea - ma non è sicuramente rivolta al prof. Franco; non lo ritengo né stupido, né incapace di intendere o di cambiare idea, tutt’altro)
... dico come tutte le persone intelligenti, comprese queste difficoltà. Mette in campo, in un primo momento, una giunta tecnica, e, trovati i numeri, evidentemente, trasforma parte di quella Giunta in una Giunta politica, con più sostanza, introducendo un Vicesindaco che porta un gruppo consiliare. Ovviamente che ha avuto le sue traversie, che ha avuto i suoi grossi dubbi nel fare questo passo, ma che, con scelta di campo chiara e precisa, oggi entra in Maggioranza.
Quindi, da questo punto di vista, io vedo un percorso lineare, coerente - da parte del commissario dell’onorevole Cordaro -, che approda al cambiamento di un capogruppo! Ma cambiare i capigruppo è evidente quando il gruppo cambia la linea politica, passando da un gruppo che avrebbe valutato sui singoli atti la Giunta (come era quello diretto dalla consigliera Lo Verde), ad un Gruppo che invece, in maniera chiara, oggi (ma già dal 29 dicembre), dice di far parte della Maggioranza e di esprimere “il suo” assessore nel sottoscritto. Evidentemente, e per coerenza il gesto della signora Lo Verde (che si dimette), ed elegge un suo gruppo che non si trova su questa linea politica.
E, allora, chi rimprovera, chi pensa di trovare incoerenza in queste posizioni, seconde me è fuorviato.
Detto questo entriamo nei fatti concreti.
Dove troviamo i soldi? Il bilancio, che l’assessore Bondi promette di portare in giunta, è un bilancio fatto di “lacrime e sangue”, ma che riuscirà a tagliare - non le spese facoltative (che, il concetto di “spese facoltative” è un concetto, giuridicamente, che neanche viene preso in considerazione dal codice e dal testo unico degli enti locali) tutti quei quegli sprechi, quelle, chiamiamole “reminiscenze del passato”, che si trovano in questo bilancio, per farlo approdare invece a delle scelte precise, previste dalla legge, che ci conducono verso una sana amministrazione. Per “sana amministrazione” intendo una amministrazione che va verso il risanamento economico, ma attraverso scelte amministrative oculate e precise e di primario interesse per la città di Cefalù. Per quanto invece riguarda lo specifico settore del turismo e dello spettacolo - poi arriviamo ed approdiamo al “teatro” -, vi dico subito quanto ho fatto, per esempio, questa settimana. Avevo già elaborato, unitamente al professore Aurelio Pes - dell’assessorato regionale ai beni culturali -, un’idea: l’idea di dedicare l’intero anno 2010 alla figura di Ruggero. Su questa linea, il professore Pes, assieme ai suoi collaboratori - ottimi ricercatori della Università -, ha creato una serie di programmi, di iniziative, da scadenziare durante l’anno, e che ci faccia approdare - speriamo - a un gemellaggio con la città di Monaco, e - se ci riusciamo -, alla presentazione di una istanza per il riconoscimento, della città di Cefalù, come patrimonio dell’Unesco.
Ho già detto, e non mi ripeto, “non abbiamo nulla da invidiare, non abbiamo nulla di meno”, della città di Noto o delle isole Eolie. Detto questo - ne ho parlato proprio questa settimana con l’assessorato ai beni culturali (l’idea e piaciuta tantissimo) -, l’idea è il “Programma” che avrò piacere di rendervi, nei suoi dettagli, una prossima conferenza stampa, quando avremo definito i costi e le relative spese. Su questo, l’assessorato ha preso un preciso impegno di investimento economico. Affianca a questo, c’è il bando “cittadini d’Europa”, che si è aperto il 1 dicembre e che si chiude il 1 febbraio.
Dove, appunto, l’interscambio culturale, tra soggetti della Comunità, viene finanziato fino ad un massimo di 1 milione di euro. Quindi il consorzio Med Europe - che è il consorzio della Confindustria siciliana - ci sta supportando, sotto questo profilo, per tradurre in termini concreti ed economici (e quindi di proposta “progettuale”), direttamente a Bruxelles.
E’ un bando che non passa né per la regione né per lo Stato. Questo ci fa ben sperare che i tempi siano davvero rapidi e che si guardi soltanto alla concretezza del Programma, e non già a tutte quelle ingerenze “legittime” ed “illegittime” che abbiamo visto nel passato, per il suo riconoscimento e la sua approvazione.
Questo per quello che riguarda la “linea” di Ruggero; poi, vi sono tutta una serie di iniziative - lo avevo già detto: il festival mondiale del vino, che è su Palermo -, e abbiamo chiesto, all’istituto della vite e del vino, di portare alcune di queste rappresentazioni presso di noi, ma lo stesso Sherbth festival (che ormai si trova nel POR, riconosciuto per i prossimi tre anni; sarà un appuntamento fisso di Cefalù), un cartellone - chiamiamolo all’ “antica”) per gli spettacoli per le strade di Cefalù, in concerto con la provincia di Palermo, dove, evidentemente, la maggior parte delle risorse le metterà la provincia, e, speriamo ... - vedo il sindaco di Campofelice che tentenna, sulle risorse che mette in campo la provincia (probabilmente gli riconosco più esperienza di me) -, ... è chiaro che la provincia prometterà 10, poi sarà in grado di mantenere 5, se va bene, 2, nella peggiore delle ipotesi. Ma, noi, è per questo, che dovremo mettere in campo...
Simplicio
... il rapporto con i commercianti
Patanella
... chiudo su un aspetto importantissimo, che è il Teatro.
Sul “teatro” ci sono due - non le chiamerei “due” scuole di pensiero, perché mi sembra eccessivo, ma due ...- opinioni “diverse” per la sua valorizzazione. Una è quella che vede la “Fondazione” pubblica - con la partecipazione di comune, provincia e regione, l’altra che invece vede anche un bando pubblico che ne affidi la gestione ad un privato.
Si sta ancora discutendo, in giunta, e il dibattito, evidentemente, si sposterà a quelle che sono “le associazioni” - il Mandralisca e le associazioni culturali -, perché dicano la loro. Personalmente, però ritengo - perché è giusto che io mi esprima -, che un teatro, con una disponibilità di 204 posti, è un teatro - sotto il profilo economico - non redditizio. E, a maggior ragione, quando io lo vado a “sovraccaricare” con una fondazione “pubblica”, che ha le sue - purtroppo - “pesantezze”, dal punto di vista della gestione quotidiana: i “pulizieri“, i “custodi”, “chi lo apre”, e così via; e che comporta dei rapporti di lavoro “stabili” per oltre 15 dipendenti, con dei costi che - secondo me - non sono auto-finanziabili con il solo “sbigliettamento”.
Il privato, che invece - appositamente “trovato”, attraverso bando pubblico, con requisiti “ben definiti” -, sà il rischio che corre, sà che ha duecento posti, e quindi sà l’investimento che vuole dedicare a quel teatro. Sa che se partecipa, nel bene o nel male, il ritorno economico potrà esserci come non esserci; ma, è insito nella figura dell’imprenditore: colui che “appronta risorse” nella ricerca di un utile.
Importante che l’amministrazione tenga bene due paletti fermi. Uno, che il privato (e quindi sarà nel bando) garantisca almeno 12 spettacoli di prevalente interesse nazionale, tre nel settore della musica classica, lirica, teatro colto ed il teatro dialettale. Per me questo - soprattutto oggi che abbiamo un’assessorato ai beni culturali che si chiama della “identità siciliana” -, di valorizzare il teatro dialettale, penso sia un preciso dovere dei siciliani. E, quindi 12 spettacoli di prevalente interesse nazionale.
30 “giorni produttivi” (quando dico “produttivi”, non ad agosto chè il teatro è chiuso perché c’è caldo e non ci si può andare, ma evidentemente nell’arco...) del cartellone, interamente dedicati alle associazioni Cefaludesi, attraverso un calendario “predeterminato” da quella che è la Consulta, di cui all’articolo - e qui mi insegna il professore Franco -, 29 e 30 dello statuto del consiglio comunale; che, immediatamente, secondo me, dobbiamo andare a costituire e a dare attuazione. Diventerebbe l’espressione della sede democratica, dove stabilire, anche sul teatro, “a chi”, “come” e “quando” usufruirne - evidentemente - in maniera assolutamente gratuita e autogestita.
Queste sono due elementi che garantirebbero alla città di Cefalù di appropriarsi del suo teatro, ma al contempo di vedere una serie di spettacoli, attraverso abbonamenti, come avviene in tutto il mondo. Certo la “selezione” di un “soggetto di qualità”, in un bando pubblico, è doveroso, e mi pare normale. Ma, lo stesso fatto che non si faccia la trattativa privata ma un bando pubblico, di per sé, è garanzia che tu mi dovrai corrispondere su un fatturato minimo, degli ultimii tre anni, “x euro” di “milioni di euro”; e così via: tutti requisiti che lasciano presupporre che il soggetto che viene a concorrere, che viene ammesso alla partecipazione, possa evidentemente essere garanzia per la città.
Simplicio, rivolto a Franco,
Sei un bravissimo docente del Mandralisca di Cefalù, un oratore elegante; la domanda è secca: ho letto, a firma di Mario Macaluso, “il PD non ha futuro” perché non ha un programma alternativo all’amministrazione Guercio.
Franco
Io credo che il Partito democratico, e anche “altre realtà”, presenti nella nostra città, possano costruire un programma alternativo alla “sequenza di sindaci” - che c’è stata in questi 10 più 2 anni e mezzo - cioè, “alternativo al progetto di Simona vicari”, e alternativo al progetto - o a quello che ne rimane del sindaco Guercio.
Lo hanno fatto, e lo fanno costantemente, confrontandosi con i cittadini. E, devo dire che: noi abbiamo non solo le idee, ma abbiamo anche fatto delle proposte concrete in consiglio comunale. Dico l’ultima semplicemente perché mi piacerebbe avere, da questa amministrazione, almeno una volta tanto, una risposta a quello che noi proponiamo.
Per esempio, si è parlato anche di vendita del patrimonio comunale, e noi sappiamo che c’è un’offerta, da parte del Parco delle Madonie, per rilevare, alla cifra di base d’asta, i locali di corso Ruggero per farne un centro di rappresentanza e anche di promozione turistica del parco della Madonie. Ecco, su questo noi siamo perfettamente d’accordo, abbiamo anche fatto un documento che vorrebbe impegnare l’amministrazione comunale ad accettare l’ipotesi prospettata dal parco delle Madonie.
Noi siamo per la prevalenza degli interessi pubblici su quelli del privato, che, poi, noi “non ostacoliamo”; non siamo - per preconcetto - ostili all’intervento del privato, quando l’intervento del privato condivide il rischio di una comune progettazione, per promuovere una crescita - certamente anche per il proprio interesse ma...- soprattutto, per l’interesse pubblico!
Ecco, in questo senso, io credo che il partito democratico, possa esplicitare una serie di proposte anche notevolissime, per esempio anche sul teatro.
L’assessore Patanella diceva che lui è più per la gestione privata che per quella pubblica. Ecco, invece, per quanto mi riguarda, e per quanto riguarda partito democratico, noi siamo più per la guida pubblica, e per fare in modo che il teatro comunale venga fruito dai cittadini, in una misura diversa rispetto a quella che già mi sembra che, “dall’alba”, si vede!
Io credo che si sia già “scippato”, il teatro comunale, ai cittadini e alle associazioni che le rappresentano, dal punto di vista culturale, musicale, teatrale, in particolare, sin dalla sua inaugurazione.
Già “si è visto” come andranno le cose. Cioè quella struttura, come teatro comunale, verrà consegnato, dall’amministrazione comunale, ad alcuni soggetti privati che si faranno avanti per sponsorizzarvi qualche attività.
Noi siamo molto scettici su questo tipo di impostazione; ci piacerebbe che invece l’amministrazione comunale di Cefalù, al di là dei colori, anzitutto riconoscesse alla opposizione una progettualità di qualità, che non le ha mai riconosciuto, e che invece, in questi casi, si è esplicitata molto spesso,nell’arco di due anni e mezzo, in proposte di ordine del giorno, che poi sono passati all’unanimità e hanno impegnato l’amministrazione comunale, che, poi, però ha completamente fatto un’altra strada.
Vedesi, per esempio, sul problema della privatizzazione dell’acqua.
Noi riteniamo che la strada, senza mezze misure, sia quella che, nel suo comune, ha indicato il sindaco Vasta. Non a caso il sindaco Vasta gode del sostegno del centro sinistra, a Campofelice, e in particolar modo del PD, perché riteniamo che la proposta che ha fatto alla sua città vada nella stessa linea di “un metodo”; noi vogliamo “un metodo”: il metodo è quello del coinvolgimento dei cittadini, della discussione con le categorie, della progettazione insieme, facendo sentire la forza dell’ente pubblico, e puntando ad innestare un circuito virtuoso che promuova “veramente” e non soltanto “a parole” il “bene comune”. Il discorso, che invece noi vediamo a Cefalù, è la solita proposta di far gestire le cose ai privati - come è successo, per esempio, alle spiagge!
Poco fa, Pino - lo ricordavi tu -, Simona vicari ha fatto semplicemente una “lottizzazione” di quello che rimane della spiaggia di Cefalù. E’ dal 1997 - quando sono stato candidato a sindaco di questa città -, che ho fatto una proposta - secondo me anche ben motivata e sostenuta da requisiti tecnici -, sulla re-integrazione della spiaggia di Cefalù, sulla salvaguardia dalla erosione che la sta, assolutamente, “mangiando”, e che ci costringerà a rimanere su una “striscetta” di spiaggia, da cui il panorama è bellissimo, ma, la cui, fruizione è sempre meno accessibile alle possibilità dei cittadini.
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