Trasporti: scade il 13 aprile il bando annuale TEN-t 2012
1 Febbraio 2012, 16:27 - Gianfranco D Anna [suoi interventi e commenti]
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TRASPORTI: SCADE IL 13 APRILE IL BANDO ANNUALE TEN-t 2012
Fonte: Ufficio Stampa Presidenza Regione Siciliana
BRUXELLES, 31 gen. (SICILIAE) - Scade il 13 aprile il bando annuale 2012 che permette di finanziare progetti e opere collegati alla rete europea dei trasporti. Per questo motivo, la Commissione europea ha organizzato a Bruxelles un "info day" a cui hanno partecipato ministeri, regioni, aziende e operatori del settore dei trasporti di tutta Europa.
Il bando 2012 del TEN-t prevede una spesa di 200 milioni di euro che saranno utilizzati per il co-finanziamento europeo. Le spese di progetto potranno essere finanziate fino al 50 per cento, mentre le spese per la realizzazione delle opere possono ottenere una partecipazione finanziaria europea generalmente del 10 per cento.
Al palazzo "Charlemagne", a un passo dal "Berlyamont", sede della Commissione europea, c'erano oltre 500 operatori giunti da tutta Europa.
Solo 49 gli italiani accreditati: unico operatore siciliano, l'autorita' portuale di Augusta, che affiancava quelle di Ancona, Bari, Civitavecchia, Livorno, Ravenna, La Spezia, Genova e Genova Levante, Venezia; gli aeroporti di Milano e Genova; l'interporto di Bologna e le autovie venete.
Insieme alla Sicilia, solo tre le regioni italiane ufficialmente rappresentate, Emilia Romagna, Veneto e Liguria, insieme alla provincia di Mantova e a Unioncamere del Veneto.
Folta la pattuglia degli operatori istituzionali: dal Ministero delle infrastrutture all'Enac, dall'Anas a RFI e Ferrovie dello Stato, da Rina a Finmeccanica, a cui si deve aggiungere un osservatore di Confindustria.
Il bando prevede cinque differenti priorita'. Venticinque milioni sono destinati dalla priorita' uno allo sviluppo della intermodalita', per incrementare l'uso di trasporti a bassa emissione di anidride carbonica e a sviluppare l'efficienza del trasporto intermodale delle merci. Gli interventi sono destinati alle piattaforme logistiche localizzate nei porti che assorbono almeno lo 0,1 per cento dei traffici marittimi europei.
Trentacinque milioni di euro sono destinati dalla priorita' due al finanziamento dell'introduzione di tecnologie innovative. Le risorse saranno destinate solo alla applicazione di tecnologie "mature", gia' sperimentate, non alla ricerca.
Cento milioni di euro sono destinati dalla priorita' tre alla produzione di progetti che riguardino la rete TEN-t. E' stato specificato che in questa fase le nuove linee guida proposte dalla Commissione non sono ancora state adottate e che la rete che si prevede di implementare e' quella attualmente in vigore, che non distingue tra la rete principale (core) e la secondaria (comprehensive).
La priorita' quattro impegnera' 15 milioni per sollecitare la progettazione e il varo di strumenti finanziari innovativi: gli euro bond che permetteranno il finanziamento dei progetti TEN-t da parte dei privati.
Venticinque milioni, infine, saranno utilizzati, nell'ambito della priorita' cinque, per supportare la progettazione e la realizzazione di interventi di lungo periodo sulla futura rete TEN-t: in particolare aspetti multimodali e potenziamento dei corridoi.
Il Ten-t in vigore, e' stato specificato, prevede un'unica rete, con i vecchi "corridoi" stradali, ferroviari, aerei e marittimi. Il bando 2012 arriva in un momento di grande cambiamento e proprio in previsione delle modifiche in discussione, prevede la realizzazione di una "piattaforma" di progetti che - a partire dal 2014 - possano poi essere finanziati dal nuovo TEN-t.
La giornata informativa di oggi segue, di una settimana, l'incontro di studio organizzato al Parlamento europeo dalla fondazione Meseuro: i temi della mobilita' di merci e passeggeri sono diventati di grande attualita' nelle prolitiche europee.
Attorno agli assi di collegamento si muovono i flussi commerciali, turistici ed economici che rappresentano le sole chiavi di volta dello sviluppo reale.
L'approvazione del nuovo TEN-t con i suoi nuovi corridoi che attraversano l'intero territorio dell'Europa a 27, sara' preceduta da un lungo lavoro, dei partiti e delle lobby, all'interno del Parlamento europeo, della Commissione e del Consiglio dei ministri.
La mobilitazione di questi giorni dimostra proprio come i partiti e le istituzioni, gli operatori economici, le regioni e i governi stiano lavorando alacremente per affinare strategie e predisporre progetti pronti a ricevere i finanziamenti europei.
"Basta scorrere la lista degli accrediti italiani - afferma Francesco Attaguile, dirigente generale del dipartimento affari extraregionali della Regione Siciliana - per verificare quanta differenza ci sia tra i livelli
di attenzione tecnico-istituzionale delle diverse regioni italiane".
"La presenza a questo appuntamento strategico del solo dipartimento affari extraregionali della Sicilia e dell'autorita' portuale di Augusta, conferma che la questione dei trasporti in Italia non e' vissuta con sufficiente consapevolezza da nessuna delle istituzioni regionali e locali di tutto il centro sud."
"Le manifestazioni che nella scorsa settimana hanno paralizzato prima la Sicilia e poi buona parte del paese hanno evidenziato, con drammatica urgenza, la vulnerabilita' di un sistema fondato solo sul trasporto su gomma in un paese lungo quanto tutto il resto d'Europa."
"Le nostre scelte nazionali sono in controtendenza. Mentre a Bruxelles si lavora per costruire sistemi intermodali che alleggeriscano il traffico stradale, in Italia la vulnerabilita' del sistema e' accentuata - continua Attaguile - dall'atteggiamento delle ferrovie, che hanno cancellato i treni a lunga percorrenza eliminando cosi' il presupposto principale della realizzazione del ponte sullo stretto."
"L'Europa ci chiede - conclude - un programma del tutto opposto: che ricominci da sud a costruire un sistema di trasporti moderno e proiettato verso le nuove frontiere della globalizzazione, partendo da Malta e dal cuore del Mediterraneo."
"Non c'e' da andare troppo lontano per individuare modelli che hanno attuato con successo questa politica: basta guardare alla Spagna, che ha realizzato una efficiente rete di alta velocita' partendo dal sud, recuperando allo sviluppo la grande regione dell'Andalusia."
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