PORTO : BANDO ALLE CIANCE!

ritratto di Saro Di Paola

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Quella nelle foto è una delle passerelle che escono a sbalzo dalla banchina a T del porto di Presidiana.
Una delle quattro passerelle, in struttura metallica leggera, che sono state fissate alle travi di bordo di quattro dei bracci della banchina a T medesima per consentire
l’accesso o la discesa “volante”
a quelle banchine galleggianti attraverso le quali, dallo scorso luglio alla fine dello scorso novembre, è stato possibile bypassare le due campate collassate.

Chi non avesse avuto modo di vederle sul posto, osservando le due foto che seguono,
può facilmente constatare che l’estremità sul mare di tali passerelle è, quasi, in corrispondenza delle mezzerie delle travi collassate.


(foto scattata dalla mezzeria della seconda campata collassata)


(foto scattata dalla estremità sul mare della passerella a sbalzo)

La constatazione che le quattro passerelle abbiano una lunghezza di poco inferiore alla metà della lunghezza delle travi collassate mi ha dato lo spunto per una ulteriore riflessione su quelle che sarebbero potute essere, e non sono state, le modalità per rimediare alla impraticabilità della banchina a T.
Una riflessione che, per un verso, è riprova della leggerezza e della superficialità con le quali è stata adottata la soluzione delle banchine galleggianti e che, per altro verso,
potrebbe essere utile nelle more, verosimilmente ancora molto lunghe che,
BANDO ALLE CIANCE ,
si frappongono alla demolizione ed alla ricostruzione delle campate collassate.

Ciascuna di tali due campate si sarebbe potuto, e si potrebbe, sovrapassarla con due passerelle a sbalzo con caratteristiche in tutto analoghe a quelle della passerella “volante” che si vede nelle prime due foto.
Le due passerelle per ciascuna delle due campate avrebbero avuto, ed avrebbero, la loro linea di aderenza, o di contiguità che la si voglia chiamare, lungo le rispettive estremità, proprio in corrispondenza della mezzeria di ciascuna delle campate collassate.

Ciascuna delle due passerelle avrebbe dovuto, e dovrebbe, avere il piano di calpestio sopraelevato di 50 cm rispetto al calpestio delle campate della banchina ed il portale di “imbocco” fissato ad uno dei piloni di appoggio dei due impalcati da sovrapassare.

Ciascuna delle due passerelle sarebbe dovuta, e dovrebbe, essere più lunga di circa 2,00 metri rispetto alle quattro che sono state lasciate sul posto con tutta probabilità,nella previsione che, anche per la prossima stagione estiva, saranno le banchine galleggianti a consentire il transito di diportisti e pescatori nonché l’imbarco e lo sbarco sui, e dai, traghetti per le Eolie.
La maggiore lunghezza di circa 2,00 metri sarebbe stata, e sarebbe, necessaria perché la lunghezza totale delle travi collassate, oltre a quella che è luce libera sull’acqua, comprende la profondità di circa 1,00 metro dei due appoggi sui piloni portanti.

Sul piano tecnico-costruttivo e statico-strutturale a fare la differenza per i due metri in più di lunghezza sarebbe stata, e sarebbe, la funzione delle ringhiere laterali che, oltre a fungere da parapetto di protezione, avrebbero dovuto, e dovrebbero, assolvere alla funzione statica di costituire un unicum strutturale con le sottostanti travi metalliche sulle quali è ordito il tavolato del piano di calpestio delle passerelle.

Passerelle metalliche siffatte :
• non sarebbero state, e non sarebbero, “a lieva e mietti” come sono state le banchine galleggianti, avrebbero assolto, e assolverebbero, alla loro funzione TUTTO L’ANNO.
• sarebbero costate, e costerebbero, molto, ma molto, ma molto meno di quanto non siano costati la posa ed il nolo delle banchine galleggianti e cioè, se non ricordo male, 60.000 euro per l’estate del 2010 e 40.000 euro per l’estate del 2011.

Il che è come dire che la soluzione per rimediare, TUTTO L’ANNO, al collasso delle due campate della banchina a T era, ed è, IN RE IPSA.
Cioè, era ed è, LA’ SULLA STESSA BANCHINA A T :
era ed è in quelle stesse passerelle volanti che sono state collocate per accedere alle banchine galleggianti.

Saro Di Paola, 26 gennaio 2012