PALERMO, GDF SEQUESTRA MERCE CONTRAFFATTA PER MILIONI DI EURO

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Una vera e propria “muraglia” si sono trovati di fronte i militari del nucleo di Polizia tributaria di Palermo della Guarda di finanza, composta da scatoloni pieni di merce contraffatta custoditi all’interno di due magazzini nei pressi della stazione centrale di Palermo. È nata così, dopo minuziose indagini, un’operazione che ha portato i finanzieri a sequestrare, a due cittadini cinesi 500 mila pezzi tra prodotti di abbigliamento, cinture delle marche più note, accessori per moda, borse, orologi di marca, giocattoli, accessori per bambini e quant’altro di interesse soprattutto per l’utenza giovanile, perfettamente contraffatti, già pronti ad invadere il capoluogo siciliano. Da mesi gli investigatori della Finanza si erano convinti che una consolidata organizzazione di etnia cinese aveva trovato il modo di far entrare nel territorio siciliano, ed in particolare palermitano, merce contraffatta confusa con quella regolare.
Ed é stato proprio questo convincimento che ha messo sulla giusta strada le Fiamme Gialle che, sviluppando la mole di informazioni a propria disposizione (incrociando dati doganali, controlli su strada e riscontrandoli con i sequestri eseguiti nei mesi scorsi), hanno eseguito il più ingente sequestro di merce contraffatta degli ultimi anni a Palermo. I titolari dei due esercizi commerciali cinesi, un uomo di 47 anni e una donna 44, sono stati denunciati a piede libero alla locale Procura della Repubblica per ricettazione e vendita di oggetti recanti marchi contraffati. Già gran parte della merce sequestrata è stata periziata e ne è stata confermata la contraffazione. Il dato che rileva, in particolare, è l’enorme quantità di merce destinata ai più piccoli, soprattutto moltissimi giocattoli sprovvisti delle più elementari garanzie previste dalle stringenti norme di sicurezza dettate in materia dall’Unione europea a tutela dei bambini.
Molte parti degli stessi sono infatti facilmente asportabili ed ingeribili, oltre ad essere state realizzate con prodotti chimici e vernici tossiche e facilmente infiammabili. Oltre a ciò, i Finanzieri hanno accertato che molta merce giunge in momenti diversi e non assemblata, in modo da poter essere meglio occultata e riassemblata poi successivamente all’interno dei magazzini. È soprattutto il caso delle cinture, le cui cinghie e fibbie viaggiano separatamente, oppure dei portachiavi riproducenti i marchi di note case automobilistiche, o anche i segni distinitivi delle t – shirts che vengono cuciti successivamente. Il valore commerciale della merce sequestrata, al dettaglio si aggira intorno ai cinque milioni di euro, cifra che dà il senso degli interessi che ruotano intorno al fenomeno della contraffazione.
“Il fenomeno della contraffazione dei marchi è sicuramente in crescita nella provincia di Palermo, ce lo confermano questa operazione e gli altri dati in nostro possesso - ha dichiarato il comandante provinciale della Guardia di finanza di Palermo, il generale di brigata Carlo Ricozzi -. L’attività di prevenzione, ricerca e repressione delle violazioni in materia di marchi, brevetti e diritto d’autore, che i Finanzieri di questo comando provinciale svolgono quotidianamente, ha lo scopo di eliminare le distorsioni del sistema economico, nella duplice finalità di tutela del cittadino, che vede garantito il suo diritto nell’acquisto di merce originale e dei commercianti onesti, che vengono danneggiati da una concorrenza sleale e dall’immissione sul mercato di beni qualitativamente non equivalenti. Non vanno sottovalutati, infine – ha concluso l’alto ufficiale -, i pericoli per la salute dei consumatori indotti da merci che non si avvicinano neppure agli standard di sicurezza fissati dall’Ue”.
Fonte: www.ilvelino.t