FIAT: CONTINUA PROTESTA SU TETTO A TERMINI, RABBIA E SCONFORTO

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Restano sul tetto di un capannone della Fiat di Termini Imerese i lavoratori della "Delivery Email", azienda dell'indotto che li ha licenziati per il mancato rinnovo della commessa con il Lingotto. Gli operai hanno trascorso la terza notte a 20 metri di altezza, con temperature rigide, forte vento e scariche di pioggia, e sono determinati a non scendere fino a che non riceveranno garanzie sul loro futuro. Dopo il malore che ieri aveva colto uno dei dimostranti, calato su una lettiga dai vigili del fuoco e trasferito in ospedale, sul tetto sono rimasti in 15. Per scaldarsi, si avvicinano alle cappe che convogliano le emissioni del reparto di prova dei motori della fabbrica.
Respirano i gas di scarico pur di far asciugare un po' gli abiti.
Tra gli operai crescono rabbia e sconforto: "Ci sentiamo abbandonati da tutti, dalle istituzioni e anche dai sindacati", ha detto uno degli operai, Vincenzo Nasca, raggiunto telefonicamente dall'Agi. Nasca ha parlato di incrinature tra i metalmeccanici della Fiat, che nei giorni scorsi avevano attuato scioperi di un'ora in segno di solidarieta': "Adesso alcuni sindacalisti vogliono continuare gli scioperi e altri no, e comunque sono pochi i lavoratori che aderiscono. Altri invece fanno gli straordinari per svolgere il lavoro che facevamo noi", ha affermato Nasca. La "Delivery Email" si occupava della movimentazione dei cassoni con gli scarti metallici della produzione automobilistica.
"Non possiamo cessare la protesta -ha aggiunto Nasca- Il piu' govane di noi ha piu' di 40 anni, molti hanno fatto il carrellista per 20 o 22 anni e non hanno altre qualificazioni.
Per noi tutte le porte sono chiuse, non c'e' alternativa al lavoro in Fiat".
Fonte: www.agi.it