“La Norma” diretta da Veronesi all’Arena Dafne

ritratto di Pino Lo Presti

Versione stampabile

- il miracolo della scrittura

Quando il 27 agosto del 2010 Patanella e Veronesi presentarono, assieme al M° Ledda, il “1° festival della Lirica Città di Cefalù”, personalmente ne fui entusiasta e non tanto perchè sia un melomane, quanto perchè ritenevo e ritengo questo tipo eventi un perfetto connubio tra spettacolo e cultura, quel tipo di manifestazioni che, in quanto Arte, si confarrebbero intanto ad elevare il gusto di noi cefalutani e quindi ad attrarre quel turista qualificato di cui ogni tanto si parla a Cefalù.

Indubbiamente gli spazi del nostro teatro o quello delle piazzette del nostro centro storico vanno bene per la Operetta e per concerti di musica da camera; per le Sinfoniche o la Lirica, altrettanto indubbiamente, l’Arena Dafne è meglio del Palabasket ma è fondato il dubbio che questa non sia l’ideale, nè il Palazzetto dello sport ci potrà venire in aiuto. Resterebbe l'Atrio del Palazzo vescovile ma fino a quando, e poi quando piove?

- non siamo i soli ad esserci interrogati guardando in alto

- pensosi pensieri

Peccato a Cefalù non avremo mai la vera Lirica, chè non è una questione solo di artisti: anche il luogo ha la sua parte nella creazione delle suggestioni.

Casualmente mi sono trovato accanto ad un signore seduto nell’ultima fila, il quale sommesso mi fa: “faccia campi stretti”. Comprendendo che già da prima mi ero obbligato a farlo, si confidò: “sà, sono il regista e sono abbastanza avvilito”; tra l’altro si riferiva a quelle alte quinte di varia pubblicità che incorniciavano il palcoscenico.

Giustamente il sig. Rasa, gestore dell’Arena - a cui, dalla amministrazione vescovile, l’affitto, da quest’anno, sarebbe stato circa raddoppiato - mi dice quelli sono sicuro che mi pagano.

Io gli avevo domandato come mai per una sola sera non si fossero potuti coprire con un telo.

Mi sono ricordato di aver sentito dire che nel Progetto che la Promuovitalia starebbe approvando per la messa in sicurezza e la valorizzazione della Rocca sarebbe previsto che circa una metà dei fondi andrebbero destinati a spettacoli che in qualche modo contribuiscano ad aumentarne la suggestione agli occhi dei turisti-spettatori.

- proprio così

L’Arena Dafne sarebbe stata considerata un luogo da cui gli spettatori, godendosi gli spettacoli con lo sfondo della Rocca ne sarebbe rimasti suggestionati (così che poi - il giorno dopo - sarebbero andati a visitarla, immagino).

Francamente ho qualche perplessità che la magia del palcoscenico si colleghi, nella mente dello spettatore - attraverso un qualche filo -, alla Rocca!

- sarebbe necessario un consulto!

E’ stato piacevole però vedere il M° Ballo e il M° Veronesi cordialmente assieme, dopo che si era detto di una telefonata turbolenta tra i due non molto tempo prima delle “dimissioni” del nostro assessore alla Cultura.

Mi ha sfiorato, per un attimo, un presentimento: che questo, per Veronesi, potesse essere stato il canto del cigno a Cefalù; mi auguro di sbagliare!