L'ariete di bronzo ritorna a Castelbuono
1 Ottobre 2011, 09:43 - Nicola Pizzillo [suoi interventi e commenti]
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Dopo 500 anni ritorna a Castelbuono il grande ariete di bronzo, capolavoro della Sicilia greca di età ellenistica. L’ariete, insieme ad un’altra copia gemella abbelliva probabilmente la reggia del tiranno siracusano Agatocle ad Ortigia, agli inizi del III secolo a.C.. All’epoca di Federico II i due bronzi erano posti su due mensole ai lati del portale del Castello Maniace di Siracusa. Nel 1448 le sculture furono donate al Capitano Giovanni Ventimiglia, Marchese di Geraci, come premio per il suo valore militare. Furono quindi trasportate a Castelbuono, la cittadina delle Madonie di cui l’aristocratico era signore, e collocate sul prospetto del Castello. Durante i moti insurrezionali del 1848 uno dei due bronzi fu distrutto da un colpo di cannone.
La copia superstite fu donata dal re Vittorio Emanuele II al Museo Archeologico «Antonio Salinas» di Palermo. Il cda del museo civico ha autorizzato in questi giorni il ritorno temporaneo dell’opera a Castelbuono, dove per l’occasione sarà organizzato un convegno internazionale di studi e saranno presentati gli importanti risultati delle indagini effettuate in occasione dell’ultimo restauro dell’opera. Nel 1787 l’opera fu ammirata anche da Wolfgang Goethe che la descrisse, insieme all’opera gemella andata distrutta, in una delle più belle pagine del suo «Viaggio in Sicilia», e nello stesso anno Jean Houel le ritrasse in una celebre incisione. La scultura viene attribuita alla cerchia di Lisippo. La tecnica realizzativa è quella della fusione a «cera persa» e raffigura un ariete accovacciato probabilmente pronto allo scatto.
Francesco Parrella
Palermo 28 settembre 2011 - Corriere del Mezzogiorno
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