La parrocchia di S. Agata V.M. in Cefalù invita tutta la città a innalzare un canto di lode alla Vergine Maria assunta in cielo

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(ci scusiamo per il ritardo ma il Ferragosto ha colpito anche noi)

UNA TRADIZIONE CHE SI RINNOVA DA VENTI ANNI

“La festività dell’Assunta, a Cefalù, è ormai tradizione.
Con la processione a mare, con la celebrazione dell’Eucarestia nel porto di Presidiana e con la fiaccolata dal porto alla Chiesa Parrocchiale della Calura che, da venti anni, si svolgono nel tardo pomeriggio e nella prima serata del 14 agosto.

Grazie ad una felice intuizione di Don Santino Di Gangi.
Grazie a don Domenico Messina che la ha condivisa.
Grazie alla locale Capitaneria di porto.
Grazie al contributo economico di tanti fedeli.
Grazie al lavoro manuale e all’impegno di pochissimi.

Senza alcun contributo economico da parte delle Istituzioni” ( Saro Di Paola).

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Dall’Omelia di Padre Domenico:

"Fratelli e sorelle carissimi, il Creato, il nostro Creato, la nostra Rocca, il nostro mare, oggi sono equiparati alla bellezza della nostra Cattedrale.
È il Creato che oggi ci accoglie per celebrare la grandezza della bellezza del nostro Dio che risplende nella bellezza e nella semplicità della vergine madre, Maria.
Vogliamo accordarci in un cuor solo, un’anima sola, cefaludesi e non, per professare la nostra fede; con sentimenti anche di gratitudine nei confronti di coloro che ci hanno preceduto nella fede, non solo come guida di questa nostra comunità. Oggi, in particolare come presbitero, parroco di questa comunità di Sant’Agata, vogliamo ricordarci dal nostro amato padre Santino che ora guida la comunità parrocchiale della Matrice nuova di Castelbuono. Con lui e per lui vogliamo pregare, con lui e con la sua comunità, vogliamo pregare, ma vogliamo anche ricordarci di quei fratelli che non sono più tra di noi, che insieme a padre Santino, tanti anni fa, hanno dato vita a questa esperienza di fede e di cultura: Pasquale Allegra e Pasquale Porterà; per loro vogliamo alzare questa preghiera".

“Maria non è una creatura angelica, non è altro da noi, Maria fa parte di noi; è donna come tutte le donne qui presenti, è essere umano come ciascuno di noi. Lei ci ricorda e ci insegna che a nessuno è impossibile accogliere Dio. Nessuno può dire: “Dio è distante dalla mia esistenza, lui non si interessa alla mia vita”; nessuno lo può dire, perché l’esperienza concreta di Maria diventa per noi esempio.

Caro figlio, cara figlia, caro fratello, cara sorella tu che per ora stai dubitando della tua fede non devi ascoltare me ascolta la voce della tua coscienza. Tu sei capace di accogliere Dio di accogliere la verità, perché Dio si è fatto come te, è parte della tua esistenza. Non cercare la verità a 1000 leghe sotto i mari, non pensare di dover prendere chissà quale shattle per arrivare ai confini dell’universo per trovare Dio; Dio è nel tuo universo, Dio è negli abissi del tuo cuore, dei tuoi sentimenti, Dio ama con il tuo cuore e sogna con i tuoi occhi. Questo è quanto ci ricorda stasera la Vergine madre.

Questo è il mistero dell’Assunzione che noi stiamo celebrando: non siamo fatti per diventare polvere, siamo fatti per essere parte di Dio; non abbiamo più bisogno di rubare la divinità o, come ci racconta il libro della genesi, nel peccato di Adamo ed Eva, o, come la mitologia, non abbiamo più bisogno di rubare il fuoco come Promèteo, perché Dio è in noi; e noi attraverso la parola del Vangelo attraverso il mistero dell’eucaristia diventiamo ciò che mangiamo, se ci nutriamo di Cristo diventiamo Cristo, noi esseri umani diventiamo parte di Dio...

Queste parole di speranza, queste parole di consolazione, carissimi, con tutte le forze che possiedo, con tutto l’affetto di cui sono capace, stasera vorrei non gridarle, ma le vorrei sussurrare a tutti: dai nostri amministratori, agli uomini che custodiscono la giustizia, alle forze dell’ordine pubblico, a coloro che giudicano, ai piccoli, ai grandi, gli uomini, alle donne, a chi sogna e a chi dispera, a chi in questo momento sta piangendo, a chi è disorientato, a chi è costretto a fare i conti per comprare il latte e il pane ai suoi figli ,... vorrei farmi vicino a tutti i cefaludesi per poter dire loro: “tu sei figlio di Dio, non stare lì a fare i calcoli con il tuo passato, con i tuoi peccati, con i tuoi sogni infranti, Dio ti ama per quello che sei”!

“Come disse nostro Vescovo Vincenzo, il giorno del suo ingresso a Cefalù, il 14 novembre di due anni fa, nella Chiesa non c’è posto per i naviganti solitari. Ma vogliamo stare tutti nella stessa barca, ognuno con il suo ruolo, sapendo che le vele di questa barca sono gonfiate dallo Spirito Santo, che la stella che ci indica la rotta è Maria, che l’albero maestro è la Croce di Gesù Cristo, che i marinai siamo tutti noi”.

“Santa Maria sei per noi la stella del mare ma anche il faro del nostro porto, come stella, o madre, ti chiediamo di indicarci sempre la rotta, perché vogliamo navigare verso Cristo non da soli ma nella stessa barca, così che se uno si stancherà nel remare, potrà riposarsi perché ci saranno gli altri.


Santa Maria insegnaci tu l’arte della vera navigazione, metti la speranza nei cuori di tutti per poter guardare oltre dove sta il porto sospirato”.


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Altre foto dal Molo, dal Bastione e altro in “Cefalusport” di Armando Geraci (http://www.cefalusport.it/Varie3/110814_Processione_Assunta/110814_Assun...)