Crm incontra, alla “Galleria”, il neo Assessore, Giuseppe Torcivia

ritratto di Pino Lo Presti

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Questo il dialogo di Lombardo con Giuseppe Torcivia

Domenica, 10 gennaio.

Com’è che hai accettato di far parte di questa avventura

Torcivia
Sì, è un’avventura; alla quale mi sono per tanto tempo sottratto letteralmente. Non ho mai voluto, anche se qualcuno talvolta ritenuto di fare il mio nome, perché non me ne sono mai ritenuto all’altezza. Anche perché mi è sempre sembrato corretto che chi opera professionalmente, all’interno di un centro abitato come Cefalù, debba, qualche volta - se vuole continuare a fare il professionista -, sottrarsi finché è possibile ad un impegno diretto in politica; per 1000 motivi. Adesso, io sono ufficialmente in pensione - come professionista -, e quindi posso dedicarmi - anche per rispondere un po’ al fatto che (come tanti di noi) mi sono talvolta lamentato di qualcosa che a mio avviso non andava bene. La risposta - che mi sono imposto - è stata: entra in campo e poi vedrà se saprai fare meglio. Quindi, ho accettato la sfida. Questa volta forse è una sfida che ancora non sono completamente convinto di riuscire ad assolvere, però ci metterò buona volontà, questo è certo; ci ho messo faccia, insomma!

Lombardo
In un certo senso, non hai avuto abbastanza tempo per prendere visione delle carte ... anche perché c’è stato un po’ di stasi, un po’ di fermo, quindi credo che hai accettato un po’ questa avventura anche per smuovere le acque, per cercare... è una sfida con se stessi, in un certo senso. Ora, anche se non hai visto le carte, come pensi di affrontare (a Cefalù di problemi ce ne sono parecchi), i vari problemi?

Torcivia
Beh, incompleta, e non su tutti i campi - per i quali ho avuto delega, chiaramente. In campo urbanistico, è un un po’ epidermica, per il momento; per esempio, ho impiegato questi pochi giorni che mi separano dal giuramento..., che per me è stato un atto emozionante, perché secondo me uno non pensa ma giura, giura sul proprio onore, su tante cose. Ma giura che cosa? Non solo di essere fedele all’impegno che si assume, ma giura in fondo di fronte ai cittadini, ai propri compaesani. Ed è un atto a cui non avevo pensato per le implicazioni che comporta. Ma lasciamo perdere questo punto.
In questi giorni, non ho fatto altro che contattare i vari uffici con cui dovrò cimentarmi, con cui dovrò collaborare, e - contrariamente a quanto io potevo, dall’esterno, come forse tanti, pensare -, gli uffici sono pieni di gente che, grosso modo, diciamo in gran parte - non voglio far torto a nessuno -, che ha voglia di fare, buona professionalità, spesso, ma che qualche volta, ecco diciamo che sono senza una direzione adeguata, in molti casi.
Beh, ci sono delle vicende contingenti; per esempio, l’ufficio tecnico ha perso, per maturata pensione, l’ingegnere capo, Matteo Crisà. E’ andato in pensione anche un altro elemento, molto valido, il geometra Calì, è andato in pensione l’architetto Vizzini. Ecco, però i ruoli non sono stati surrogati da altri elementi, che possano avere l’esperienza maturata da costoro. È chiaro quindi che questo è un periodo in cui la macchina amministrativa, per quanto riguarda questi campi di attività, soffre un po’ un enpass. La mia venuta non potrà certo sostituire la efficace azione di queste persone, e tuttavia mi sono rimboccato le maniche anch’io; devo farlo, non c’è dubbio, perché questi uffici affrontano problemi sui quali la cittadinanza aspetta risposte. Sono risposte importanti. Per esempio, per dirne una, la scuola media Rosario Porpora. Ebbene, il progetto era già stato approntato già nel 2007, soltanto che adesso ho visto che c’era una piccola correzione da fare. Nel frattempo erano maturati nuovi aumenti dei costi dei prezzi regionali, e quindi quella cifra stanziata, che ammontava a circa € 357.000 deve essere rivista per qualcosa come € 27/8.000. In questi 2/3 giorni, gli uffici stanno approntando proprio questa correzione. Questo è uno dei casi in cui si può intervenire con rapidità.
Un altro campo, che può sembrare marginale, è, per esempio: chi arriva a Cefalù e chi ci abita - lo sappiamo tutti -, vede un lungomare quasi abbandonato a se stesso; sono abbandonate le Tamerici (molto spesso, costringono chi cammina sui marciapiedi a doversi chinare continuamente per non sporcarsi con la resina), cambiando marciapiede si deve a attenzione alle buche che, quasi senza soluzione di continuità, nei 1.800 metri di lunghezza del lungomare, si incontrano continuamente. Deve inoltre fare i conti con una serie di mancanze fisiche della ringhiera di protezione che guarda sulla spiaggia - e, sono fatti che attengono anche alla sicurezza, ovviamente. Bene, con un decreto assessoriale di dicembre, è stato ripristinato il contributo per i comuni che hanno appunto questo bisogno di manutenzioni particolari al patrimonio immobiliare, soprattutto i comuni con vocazione turistica, come Cefalù. Occorre che si metta mano di nuovo ad uno dei due progetti che erano stati già affrontati due anni fa per un finanziamento riguardante gli interventi al lungomare. Il lungomare sarà, a giorni - appunto lo vedrete -, interessato da tre cantieri scuola che, per diversi aspetti, si occuperanno di piccole zone del lungomare, ma in maniera compiuta e in maniera tale - questa è una mia particolare intenzione - che i cantieri - sui quali io poi non sono molto d’accordo -, una volta avviati, devono poter funzionare, cioè che non venga lasciato nulla a metà. E, quindi contribuiranno anch’essi a potere sopperire alle mancanze, di 1000 nature, che riguardano il lungomare, che è un luogo estremamente sensibile e importante della città.
Ecco, particolare attenzione alla illuminazione e anche alla vegetazione.
Cefalù non ha grandi aree a verde, però chi fosse passato, davanti la scuola elementare, potrà vedere quelle due aiuole che sono state pulite e sistemate. E adesso si aspetterà di potere allontanare i rifiuti che si sono creati con il taglio dell’erba.
Si passerà immediatamente - anzi si è già passato - al verde che sta attorno al tribunale, dopodiché si passerà senz’altro al verde che riguarda il Lungomare, che riguarda la Via Roma - su cui c’è anche l’ annoso problema della illuminazione.
Un qualcosa che può sembrare assurdo, ma è una cosa che si può risolvere tranquillamente e in poco tempo!
Noi abbiamo a Cefalù i più grossi lampioni - forse l’Italia - sui marciapiedi più piccoli d’Italia. Ebbene, sono lampioni che andrebbero sostituiti ma sono costati talmente tanto alla comunità! Sono probabilmente anche tecnicamente “eccessivi”, direi proprio “fisicamente e tecnicamente eccessivi” . Però adesso “ci sono”; ebbene, “se ci sono”, i tre bracci però devono essere tutti e tre funzionanti. E’ un po’ è umiliante che a Cefalù, in una delle vie più importanti, si veda questo scempio.

Lombardo
Hai un po’ toccato diversi temi: lungomare, illuminazione, verde, che sono settori dei quali ti occupi in particolare. Però, dato che vuoi intervenire anche nel settore dell’illuminazione, mia moglie mi dice sempre che il lungomare è scarsamente illuminato e che in via Pintorno è peggio che andar di notte. Spesso ci sono lampadine bruciate...

Torcivia
Io, per esempio, abito in via Gramsci, che ha molto diradati i corpi illuminanti. Ebbene, su una strada - che sarà non più lunga di 800 mt. -, mancano (con corpi illuminanti disposti a più di 20 mt. l’uno dall’altro), mancano due corpi illuminanti, perché, ad ogni tirata del vento, si spengono.

Lombardo
Ecco, tu pensi di avere quelle somme necessarie intanto, non dico per sostituire le lampadine, ma anche per intervenire più efficacemente, per potere dare una migliore illuminazione? Per il lungomare, ce l’hai già detto - questo ci fa piacere - ci sono degli interventi in corso, che tra poco partiranno...

Torcivia
C’è un progetto già fatto che assomma a € 200.000. Non saranno risolutivi - perché ne occorrerebbero 5/6 volte tanti - però già è un punto di partenza. E’ un progetto attuato, dal punto di vista tecnico - e dev soltanto farlo adeguare anche questo - e deve partire perché almeno il finanziamento è stato promesso. Poi, è chiaro che tutto non dipenderà non sempre dall’Amministrazione. Mi sono reso conto che devo prendere più spesso la macchina per andare a Palermo - questo è importante - a bussare alle varie porte, non certo per me, ma per il paese.

Lombardo
Per concludere questa nostra chiacchierata, a parte questi problemi che tu hai un po’ trattato, ci sono degli obiettivi, a breve o lunga scadenza, che proponi, nei vari settori che dirigi, che riguardano urbanistica, lavori pubblici, arredo urbano, manutenzione degli immobili comunicali, servizio in rete, edilizia scolastica? C’è qualche obiettivo che tu ti proponi, a parte quelli di cui tu hai già parlato, a breve o lunga scadenza?

Torcivia
Gli obiettivi, a brevissima scadenza, sono quelli che dovranno riguardare, appunto, tematiche non risolte - ma che sembrano terra-terra -, ad esempio: l’edilizia scolastica; tutti i plessi scolastici di Cefalù abbisognano tutti e contemporaneamente di manutenzione, tutti quanti. È chiaro che le finanze non sono di certo ..., ma centri ben più ricchi di Cefalù farebbero fatica ad affrontarli tutti contemporaneamente, però bisogna partire. Ecco, direi che i progetti faraonici sono importanti - faraonici non in senso dispregiativo -, ma, per parlare di progetti che riguardano proprio la risistemazione di tutta l’edilizia scolastica, avremo bisogno di tempi e finanze ben più rilevanti di quanti se ne possono vedere in questo momento. Tuttavia la manutenzione è indispensabile che si faccia per motivi di sicurezza, perché ci sono i nostri figli, i mie nipoti, direi oggi.

Questa città, che paga servizi cari ma non adeguati a quanto i cittadini pagano, deve avere delle risposte immediate. Ecco, una risposta immediata deve essere quella di affrontare i problemi spiccioli: la pulizia, l’arredo urbano.
Per esempio, nel campo dei contenitori di rifiuti per la carta straccia - che una volta erano molto più numerosi e frequenti lungo le vie cittadine -, adesso vanno diventando sempre più diradati. Ecco, non è un poi un grosso impegno di spesa, però è una cosa che va affrontata a Cefalù, non soltanto per i turisti - che poi sarebbe già estremamente importante, perché dal turismo ricava gran parte delle sue risorse finanziarie -, ma per gli stessi cittadini. È indispensabile che siano disseminati in maniera opportuna i contenitori. Sì ci sono stati atti di vandalismo, però questo non giustifica il lassismo.

Un’altra cosa ancora, le lampade. Ne parlavo, le lampade vanno sostituite, non solo per motivi di decoro ma anche di sicurezza. Ci sono strade per le quali passeggiare è quasi impossibile. In casa propria, ciascuno di noi cerca di riparare al più presto le falle che si possono produrre, e non soltanto per motivi di sicurezza ma anche per motivi di decoro. Dobbiamo farlo anche nella nostra città. E’ la nostra città , e, quando accogliamo qualcuno, non dobbiamo vergognarci; non possiamo poi mettere la polvere sotto il tappeto. Questo non lo facciamo a casa nostra e non lo dobbiamo fare nella città.