Presentato, sabato 9 luglio, il Programma estivo delle attività della Fondazione Mandralisca

ritratto di Pino Lo Presti

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(in fondo, troverete il Programma in allegato pdf scaricabile e il Testo dell’articolato Comunicato della Fondazione)

Manlio Peri, dopo aver “rimproverato” il Presidente Piscitello di essere - per quanto da lui stesso avvertito - troppo fiducioso sulle altrui qualità (così che, già è il quarto anno che, perseverando nell’errore, gli lascia organizzare gli eventi per la Fondazione Mandralisca, peraltro lasciandogli assolutamente “libera mano”), non nasconde quale è continuato ad essere - e anche quest’anno è stato - il principale problema: coniugare “qualità” con “risorse”!

Il secondo motivo di rincrescimento è la evidente impossibilità, in questo Città, di poter costruire sinergie pur se per un Calendario coordinato tra Fondazione, Comune, e Associazioni per evitare, la dove sarebbe conveniente, sovrapposizioni.
Non tutti i mali vengono per nuocere - tuttavia conclude, credo, con non velata ironia (con ciò introducendo una terza ragione di rincrescimento: lo spazio) - perchè con la tanta gente che circola di luglio ed agosto,”non sapremmo come ospitarli”, in quello che ormai - come ribadirà più tardi l’assessore ai rapporti con la Fondazione, Corsello - è acquisito come “lo spazio Peri”, ossia il cortiletto (o sottoscala), su piazza C. Colombo, del Teatro Comunale.
Il quale, come ribadito dallo stesso Manlio, viene loro concesso dalla Amministrazione “a titolo gratuito e con annessa fornitura di energia elettrica”, escluso la pulizia però che resta a carico del Mandralisca!

Di buono c’è che Cefalù ha, per quanto misconosciute, ancora inaspettabili energie come il M° Diego cannizzaro, il prof. (che si rifiuta di essere “appellato” tale e che ricorda che Sciascia accettava di essere chiamato Maestro solo in quanto lo era stato delle Elementari) Giuseppe Saja e il M° Marco Manera, i quali “ragazzi” “hanno prestato la loro opera a titolo assolutamente gratuito, cosa che a Cefalù non credo avvenga frequentemente. Senza di loro io non avrei potuto fare granché”!

Di buono c’è anche che il Mandralisca ha anche dei collaboratori, come Nino Gugliuzza e “le ragazze” che, in luglio e agosto, rinunciano ad andare al mare “e che si fermano sino a tarda notte con noi”.

- Nino e Giusi
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Marco Manera ha spiegato come ha inteso articolare le quattro serate di teatro la cui micro-rassegna, “Convivio - incontri con il Teatro”, ha avuto l’incarico di organizzare.

“Le considerazioni dalle quali sono partito per fare la scelta sono innanzitutto che, fin quando possiamo servirci delle risorse locali è bene farlo, e poi quello di allargare il nostro spettro di ricerca verso l’esterno”.
“Ho pensato così di alternare queste quattro serate mettendo uno spettacolo che viene da fuori, uno spettacolo che viene da Cefalù, un altro da fuori ed infine il mio”.

I quattro spettacoli sono declinazioni di un Tema “La Sicilia” secondo le due direttrici percorse dagli artisti teatrali che con la Sicilia si rapportano: la tradizione e la innovazione (nelle tecniche e nel repertorio). Anche in questo c’è alternanza tra due “che abbiano la idea della innovazione ... e due che invece abbiano un substrato fortemente tradizionale”.

Il Primo, il 9 agosto, una produzione del teatro Ditirammu "Senz'arme vinto son da una pulzella", scritto ed interpretatato da Elisa Parrinello, è uno di quelli che appartiene al filone della innovazione.

Il “Teatro Ditirammu”, per chi non lo sapesse, è un piccolissimo teatro palermitano, di appena 40 posti, dove si fa tradizione siciliana nei temi e nelle tecniche”.
Elisa - che è la figlia dei gestori di questo teatro - però, partendo dalla tradizione della figura di Angelica, cerca di modificarne i tratti.
“Lo fa attraverso la multimedialità”; lo spettacolo - che dura attorno ai 50 minuti - utilizzerà la tecnica cinematografica (la proiezione di un cortometraggio) e attraverso la assunzione del “Cuntu” il quale per la prima volta - rompendo una rigida tradizione - sarà svolto da una donna.

Il secondo, il 10 agosto, viene da Cefalù. Fortemente legato alla tradizione è una commistione di canti e cunti. Si tratta del nostro unico gruppo folcloristico che in questa occasione si produrrà in un repertorio di canti della tradizione popolare. La Associazione è quella dei Viginti Millys, ed il gruppo si chiama “I Cantori di Dafni “.
All’interno della sequenza dei canti, si innestano le narrazioni improvvisate di Totò Bianca che è un contastorie, io dico, “improvvisato” perché lui non recita dei testi. Per questo è un patrimonio culturale lui stesso: per il suo modo di fare ma soprattutto di essere sul palcoscenico della tradizione popolare teatrale siciliana.

L’11 agosto ci sarà la “Compagnia del Tratto” di Palermo, con lo spettacolo "Ouminicch", con cui torniamo alla innovazione.
E’ una Compagnia, molto conosciuta a livello nazionale ed internazionale, che si occupa di drammaturgia contemporanea. L’autore, che è anche uno dei due attori che va in scena e ne cura la regia, è Rosario Palazzolo.
Questo lavoro è il primo di una trilogia.
Parte anche esso dalla tradizione in quanto è recitato interamente in dialetto siciliano, palermitano, però rivolgendosi alla società contemporanea. Il tema è quello della “impossibilità” su di cui la Compagnia sta perseguendo una sua ricerca e di cui il primo capitolo è proprio "Ouminicch": la impossibilità della scelta.

Il 12 infine ci sarà un mio spettacolo ripreso con piacere in quest’occasione. L’ultima volta l’ho rappresentato nel 2003, con la 150° replica in cinque anni - che è in genere un record -; lo riprendiamo però aggiornandolo.
Si chiama "Magarìa (affabulazioni siciliane)" ed è uno spettacolo che parte dalla tradizione, raccontando la Sicilia attraverso un viaggio, per capitoli, ma che si rivolge ad un pubblico contemporaneo con l’intento di fare capire che il rapporto con i luoghi e con le storie che nascono dai luoghi è un rapporto che va affrontato, prima o poi, per non rendere tutti i luoghi uguali e per non rendere tutte le storie uguali, in un’epoca di globalizzazione.

Saranno quattro spettacoli di assoluta godibilità nonostante le tematiche che, se guardate approfonditamente, sono ; sono tutti e quattro spettacoli molto coinvolgenti, che si rivolgono ad un pubblico estivo ma che questo pubblico, estivo, se vuole, può approfondire.

Manlio Peri (riprendendo una affermazione di Antonio Paolucci, “grande Ministro dei Beni culturali”, secondo il quale la redditività di un Museo si valuta nella capacità di “trasformare le plebi cittadine”, “incivilendole”), ritiene che questi spettacoli proposti da Marco possano proprio svolgere questo ruolo in un momento, come questo, di assoluta inciviltà.
Un obiettivo a cui certo contribuiranno anche le presentazioni di libri ed autori curate da Giuseppe Saja.

Il Peri ha ricordato in maniera non formale il prof. Pietro e come la sua presenza manchi, soprattutto alla Fondazione, alla rinascita del cui Museo - assieme a Giuseppe - diede una grossa mano a partire dal 1994, data in cui “lo trovammo ridotto ormai ad un magazzino”.
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Giuseppe Saja ha tenuto, con il pudore che lo contraddistingue, accennando ai motivi di famiglia richiamati da Manlio, a ricordare i limiti che ha incontrato il suo contributo ad un Cartellone perciò costruito infine dallo stesso Peri. Ha ricordato come Manlio lo avesse contattato essenzialmente “perché voleva che si presentassero anche alcune mie cose: soprattutto un libro - che ora è uscita - e che riguarda i rapporti tra uno scrittore toscano, Federico Tozzi (considerato uno dei migliori scrittori del nostro ‘900), e la Sicilia.

Scorrendo brevemente il calendario degli Incontri, Saja, rimandando un approfondimento sugli autori alle serate che li avranno in oggetto, ... “di Rosario Palazzolo solo voglio dire che è uno scrittore che fa un genere di narrativa sicuramente interessante”. L’Opera “Concetto al buio” è innovativa, molto curata negli aspetti formali e con già parecchi riscontri della critica. “Con quest’ Opera penso si inizierà proprio bene”.

Nel secondo incontro, sarà presentato un CD (prodotto dalla Fondazione Mandralisca con il contributo economico della Fondazione Buttita, pronto da un anno e che - se non fossero intervenuti i recenti eventi familiari - sarebbe dovuto essere presentato già prima), formato da alcune registrazioni fatte da Antonio Castelli, nella sua Castelbuono, di narrazioni popolari che egli poi trascrisse e che successivamente vennero pubblicate nella “Opera Omnia” che abbiamo già presentato qui.
A queste registrazioni avute dalla moglie, si aggiunge quella del discorso di Leonardo Sciascia (che dimostra quanto forte fosse la stima nei confronti di Castelli) in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria cefalutana e i ringraziamenti poi di Castelli in quell’occasione (che dimostrano quanto forte fosse il suo legame con Cefalù).
Presenteremo questo CD con Marco Manera e Tommaso Romano.

Ci sarà poi la presentazione “a confronto” di un Saggio, dello stesso Saja su Federico Tozzi (che, sebbene conosciuto dagli addetti ai lavori come uno dei massimo scrittori del ‘900, assieme a Pirandello e a Svevo, è poco conosciuto dal grande pubblico forse perchè più “ostico” rispetto agli altri due autor) e di Salvatore Ferlita ("Le arance non raccolte"). Ferlita è dottore di ricerca in Italianistica, critico letterario e saggista, collaboratore di "La Repubblica" e del settimanale "Segno". Dopo "I soliti ignoti", mappa della letteratura "sommersa" siciliana, è questa una nuova antologia di scrittori siciliani del Novecento curata da Ferlita.

(Per gli altri incontri, a partire dal 31 luglio, vedi il Comunicato della Fondazione in allegato).

Saja conclude così il suo breve intervento: “Mi sembra che questo Cartellone sia veramente molto vario e riesce a coniugare anche tratti di leggerezza che però non appartengono alla banalità. Alcune cose, per converso, sono forse poco estive però cercheremo di fare in modo che siano sufficientemente appetibili”

Manlio Peri aggiunge solo una curiosità: “il libro di Giuseppina Torregrossa, "Manna e miele, ferro e fuoco" non sarà presentato al Mandralisca ma alla Villa Palamara dove proprio è ambintato il romanzo.L’autrice ha espresso il desiderio di presentarlo nel luogo “del delitto” e dove fra l’altro, ospite di Francesco Palamara, ha scritto tutto il romanzo (di quasi quattrocento pagine ma molto godibile).

Il Presidente Piscitello ha tenuto ad aggiungere qualcosa sulla Conferenza di Luciano Burderi (della Sssociazione di astronomi che annualmente organizza il Congresso internazionale qui, a Cefalù, di famiglia cefaludese per parte di madre, professore di Astrofisica alla Università di Cagliari, e che ha inventato un un sistema di sfruttamento delle energie alternative che sta proponendo alla Regione Sardegna e che questa sta guardando con molto interesse.
È’ uno studioso, non uno che insegue mulini a vento, è un fisico e quindi propone dei modelli di sfruttamento dell’energia concretamente attuabili.
Dall’altro lato, Giuseppe Petruzzellis, sempre cefaludese - per quanto non viva più qui -, è un altro che si occupa di documentari con i quali ha avuto un certo successo; è quindi sembrato interessante farglieli proporre qui a Cefalù.

M. Peri sottolinea che hanno avuto molti premi e che sono veramente di grande rilievo.

Manera anticipando che uno di questi documentari sarà presentato alla prossima edizione di Kefa-Art, ne ricorda l’originale e divertente metodo di finanziamento: una sottoscrizione pubblica di 10 euro; un sacco di gente naturalmente tutti poi citati nei titoli di coda (che perciò durano quasi quanto il documentario stesso)

Peri ha naturalmente ricordato l’altissimo livello dei concerti del M° Diego Cannizzaro.
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Ha infine preso la parola il Vicesindaco Roberto Corsello

Volevo aggiungere due cose velocissime a quanto voi avete detto.
La prima è che la Amministrazione comunale - e lo dico sinceramente -, già da molti anni, riconosce nella Fondazione culturale Mandralisca probabilmente la cosa “più seria” che ci sia a Cefalù.
Io, una volta, ebbi a definirla il “gioiello di famiglia”, e ne sono sinceramente convinto!
Devo dire che questa mia convinzione è una convinzione unanime di tutta la città, tant’è che, pur in momenti di particolare ristrettezza economica quale sono quelli che certamente oggi il Comune sta vivendo (e non solo il comune di Cefalù), vi è una Posta in Bilancio che, nonostante tutto, rimane sostanzialmente invariata: garantisce insomma - per quello che noi possiamo fare, ripeto, in momenti di grave crisi -, comunque, un importante contributo al funzionamento di questa struttura.
Volevo aggiungere che, oltre a questo programma (che quest’anno è particolarmente ricco, forse numericamente meno composto dagli anni precedenti ma mi pare qualitativamente certamente più elevato), al margine di questo, la Fondazione Mandralisca ha anche un’altra iniziativa di cui il Comune è parte; si tratta della presenza a Cefalù della rassegna il “Cinema da amare” che è una rassegna cinematografica internazionale, e probabilmente il festival del cinema giovane più importante che c’è al mondo, che quest’anno tocca Cefalù dal cinque al 9 agosto.
Si tratta di una serie di giovani, appassionati di cinema, che con varie specializzazioni (attori, registi, cineoperatori), si cimenteranno quotidianamente nella costruzione di un film. Ogni sera ci sarà la proiezione dei lavori prodotti da questi gruppi.
Sono ragazzi che vengono da tutto il mondo ed è un’iniziativa secondo me molto importante che vedrà questi ragazzi girare per Cefalù.

Hanno iniziato a giugno e staranno in giro per tutta l’Italia sino a settembre.
E nella settimana più importante per Cefalù - la prima settimana di agosto - la Fondazione Mandralisca avrà una parte importante in questa iniziativa che avrà, come centro di proiezione serale, il famoso “spazio Peri” - quindi il cortile del teatro comunale -, ma che vedrà coinvolta anche la Rettoria del San Domenico come luogo dove questi ragazzi saranno fisicamente ospitati.
È un progetto importante che vede coinvolta, oltre la Fondazione Mandralisca, anche il Comune e la Provincia regionale di Palermo.
Mi auguro che quest’esperienza - che secondo me è importante che si svolga a Cefalù -, possa avere una utilità negli anni; come già, da qualche anno, avviene con la città di Acireale, che da tre anni ospita Cinema d’amare”, unica città siciliana dove fino ad oggi questa rassegna si è svolta.
Quest’anno le città sono due: Cefalù ed Acireale, e mi auguro che possa esserci una continuità in questa iniziativa.

Giuseppe Saja, a conclusione dell’incontro con la informazione cefaludese, in accordo con tutti i presenti, ha voluto lanciare un messaggio perchè si modifichi nettamente una ormai inveterata abitudine locale, quella di dare per scontato che ogni cosa inizi con almeno mezz’ora di ritardo: “questa volta si inizierà rispettando rigorosamente l’orario”!