Articolo tratto dal Magazine "S" del mese di luglio 2011

ritratto di Gaetano Lapunzina

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"La matematica (alla Provincia) è un’opinone"
Quindici auto blu e 26 autisti, 15 milioni di affitti e locali deserti, dieci dirigenti esterni invece dei tre previsti dalla legge Brunetta: benvenuti a Palazzo Comitini, dove la creatività ha la meglio sull’aritmetica.
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(di Accursio Sabella)
Alla Provincia di Palermo la matematica è un'opinione. Può dare risultati inattesi, sorprendenti. A Palazzo Comitini, insomma, l'8% di trenta fa dieci. E quattro sta a 12 comequattro sta 22. Magie dell’algebra provinciale, che dimentica il tetto per la nomina dei dirigenti esterni. E disegna un esecutivo che ha un numero di assessori del Pid (4) identico al numero dei consiglieri del partito del presidente Giovanni Avanti. Il caso dei dirigenti esterni somiglia tanto a quello che ha scatenato polemiche infinite alla Regione per le nomine effettuate da Lombardo un anno e mezzo fa. Ma la Provincia sembra sempre lontana dai riflettori, in una penembra rassicurante, appena sfiorata dalle polemiche. Indirizzate quasi sempre verso Palazzo d'Orleans o Palazzo delle Aquile. Polemiche che risparmiano spesso un ente che costa, ultimo bilancio alla mano, 122 milioni e spiccioli.
La top ten dei dirigenti esterni
Sono dieci, entrati in modo diverso, e "a rate". I dirigenti esterni alla Provincia raggiungono la doppia cifra. Uno stipendio medio annuo di centomiia euro lordi. Un milione complessivamente. E la forza di scardinare l’8% fissato dalla legge Brunetta sul ricorso agli esterni. Le posizioni dirigenziali alla Provincia di Palermo sono 33. Il numero massimo di esterni sarebbe tre. Ma, come dicevamo, la matematica qui è stravolta. E la vicenda affonda le radici già nell'amministrazione Musotto, che ne aveva imbarcati sei. Il governo Avanti si è "limitato" a confermare quei sei e ad aggiungerne altri 4. I primi sei, tra l'altro, non erano degli sconosciuti per l'Ente, visto che il sistema usato per l'assunzione da esterni è passato attraverso un vecchio giochetto, assai diffuso anche alla Regione: impiegati di categorie non dirigenziali vanno in aspettativa e rientrano attraverso una chiamata del Presidente. Insomma, escono dalla porta (nel migliore dei casi] da funzionari e rientrano da dirigenti. I 31 dicembre, per Bernardo Di Miceli, Girolamo Schiera, Salvatore Serio,Francesco Trapani, Francesco Speciale e Fabrizio Di Bella è scattata la proroga. Per un totale complessivo, tra emolumenti, oneri e retribuzione di posizione, di oltre 685 mila euro lordi l'anno. Insomma, una media di oltre 114 mila euro a testa. Per l'opposizione, tra l'altro, questa ulteriore proroga avrebbe degli aspetti di illegittimità, visto che il regolamento prevede un limite massimo di 2 anni per questi incarichi. Che invece, come dicevamo, vanno avanti dal 2005. A novembre, invece, Paola Di Trapani e Rosa Vicari sono diventate dirigenti esterni della Provincia con un'indennità di quasi 119 mila euro lordi a testa. Le due dirigenti completano il quadro che, tra giugno e agosto del 2010, era stato arricchito dalle nomine a esterni di Massimo Rizzuto (116 mila euro di indennità circa) e Daniela Crimi (oltre 108 mila euro). Per questi ultimi due, un incarico di un anno rinnovabile per altri 3.
Ricorsi, ispezioni e... traslochi
Per la verità, l'idea di colmare con dirigenti esterni le posizioni allora "vacanti", viene portata dall'amministrazione all'esame dei revisori dei conti tra novembre e dicembre 2010. I revisori, facendo notare le eccessive spese per il personale e i limiti della legge Brunetta, emettono un parere contrario a questi incarichi, sottolineando "la mancanza di copertura finanziaria della spesa, per le annualità 2011-2012" e la "palese illegittimità della riqualificazione del personale interno [...] in ordine al numero di contratti a tempo determinato per il settore della dirigenza". Parere che, evidentemente, non scuote l'amministrazione che appena 25 giorni dopo rinnova i contratti esistenti e ne stipula altri due. A quel punto intervengono anche sindacati e opposizione. La Cgil e il capogruppo del Pd Gaetano Lapunzina sottopongono il caso all'attenzione dell'ispettorato per la Funzione pubblica del ministero per la Pubblica amministrazione, all'assessorato regionale alle Autonomie locali e alla Procura della Corte dei Conti. "Le norme [...] - scrive Lapunzina nella sua interrogazione - sono da considerarsi 'norme imperative', e la violazione delle stesse comporta, di per sé, la totale nullità dei provvedimenti che le violino o degli atti negoziali, ossia i contratti di lavoro conseguenti".
L'ispettorato, in effetti, invia una lettera alla Provincia, con la quale la invita a rispettare i limiti ed esclude "la possibilità di una interpretazione della normativa vigente nel senso di ammettere la scelta discrezionale, senza limiti, a soggetti esterni all'ente". Ma anche in questo caso la Provincia si fa scivolare addosso queste critiche. Nel marzo del 2011, intanto, una sentenza della Corte dei Conti ribadisce il limite dell'8% per gli enti locali. Ben oltre il 30% della Provincia palermitana. Dopo questa sentenza, sindacati e opposizione tornano all'attacco. E non si limitano a richiedere il rispetto della pronuncia, ma sollevano la questione dell'illegittimità delle cariche "ad interim" assegnate negli ultimi 10 anni. Richiedendo la restituzione delle somme elargite ai dirigenti dal 2001 a oggi. In tutta questa vicenda di esposti e pareri, sentenze e osservazioni, l'amministrazione non perde la passione per gli esterni. Per difendere l'ente o solo per ottenere un parere legale, infatti, l'esecutivo decide di non rivolgersi all'avvocatura, ma da mandato, di volta in volta, a due avvocati esterni (Giuseppe Ribaudo due volte e Agosti¬no Equizzi una).
Non è finita. Per la Cgil, inoltre, ci sarebbe stata una sorta di "ritorsione" nei confronti di un dipendente, Saverio Cipriano, dirigente sindacale che ha firmato la lettera-esposto all'Ispettorato: tra gennaio e marzo sarebbe stato "obbligato" a due traslochi dagli uffici di via Roma a quelli di San Lo¬renzo. Una "strana coincidenza" per il sindacato.
L'Ente paga 800 mila euro di affitto per i locali dell'ex Provveditorato agli Studi. A un chilometro di distanza il centro direzionale di San Lorenzo resta quasi vuoto
Gli affitti inutili
Proprio a San Lorenzo, intanto, diversi piani sono completamente vuoti. In quella struttura, in effetti, potrebbero trovare posto molti uffici. "Uno su tutti", suggerisce il consigliere provinciale del Pd Silvio Moncada: "la Provincia paga per i locali dell'ex Provveditorato agli studi 785 mila euro l'anno alla ditta Fidam". In un'interpellanza del 4 aprile lo stesso Moncada ha chiesto il trasferimento del Provveditorato al centro direzionale di San Lorenzo. Anche perché la Provincia paga per i canoni oltre 15 milioni l'anno. In alcuni casi, come quello dell'Immobiliare Strasburgo, i soldi vanno o sono andati a ditte confiscate alla mafia.
Le auto blu
Ma dirigenti esterni in sovrannumero e affitti alle stelle non sono i soli "lussi" che la Provincia si concede. Le auto blu sono state ridotte, ultimamente, ma sono ancora tante. Anche perché il regolamento dell'autoparco dell'Ente consentirebbe di assegnare l'auto di servizio solo al presidente, alla segreteria generale (due auto) e all'ufficio tecnico provinciale. "Tutte le altre auto destinate ai vari servizi della Provincia - si legge all'articolo 10 - saranno richieste di volta in volta da Amministratori, i Direttori di Settore e Servizio che ne motiveranno l'impiego, entro i limiti territoriali della Provincia". E in ogni caso, aggiunge l'artìcolo 11, "sono vietate tassativamente le assegnazioni di autovetture o di autisti 'ad personam' né potrà essere impiegato alcun mezzo o conduttore al di fuori dei servizi della Provincia". Quante sono, quindi, le auto della Provincia? L'autoparco è composto da 180 vetture, 17 delle quali sono "auto blu". Si tratta di Alfa 159 a noleggio, costate alla Provincia nei mesi di febbraio e marzo scorsi complessivamente 21 mila euro per il noleggio. Avanti, invece, dispone di Audi A6 berlina 3.0 TDI quattro di proprietà della Provincia. Un'auto necessaria alle esigenze del presidente: nella delibera si chiede che la vettura sia in grado di raggiungere i paesi delle Madonie. La Bmw serie 5 presente, inizialmente, nella convenzione Consip, è stata rifiutata del presidente, perché "a trazione posteriore". Raggiungere le Madonie con questa macchina sarebbe stato difficile. Così il presidente decide di acquistare (non noleggiare) l'Audi A6 per 54 mila euro.
Insomma, non mancano le auto, alla Provincia. E nemmeno gli autisti, per la verità. A fronte delle 17 auto blu, infatti, alla Provincia lavorano 26 autisti. Sedici di questi sono impiegati provinciali, gli altri dieci dipendenti di una società partecipata, la "Palermo Energia".
L'ex socio del presidente
La Palermo Energia sta alla Provincia un po' come la Gesip sta al Comune di Palermo. Si tratta quindi di una cosiddetta ditta "in house", che riceve, i soldi per dare lavoro a 200 persone. Insomma, alla Provincia non solo non "si paga" (la multa ad Avanti è stata sospesa), ma si fa anche carriera. È il caso dei dirigenti coinvolti nel famoso caso Ibs Forex, quando la Provincia "buttò" in un'avventata operazione finanziaria circa 35 milioni. Antonio Caruso, allora direttore generale dell'ente, si dimise. Ma continuò a ricoprire il ruolo di dirigente. Adesso, per lui, è arrivata la collaborazione con il ministero dell'Agricoltura, dopo il "nulla osta" della Provincia.

Tagli a scuole e manutenzione stradale. Ma per la festa della Provincia quest'anno si spenderà un milione e mezzo di euro
La festa della Provincia
II vero esempio positivo dell'attività dell'Ente finisce per essere... un evento mondano. "Provincia in festa" è il fiore all'occhiello dell'amministra¬zione. Un fiore assai costoso, per la verità Se, per l'edizione dell'anno scorso, il costo è stato di 865 mila euro, assai più costose sono state le altre. Nel 2009, infatti, la kermesse costò 1,6 milioni. In quel caso, la Provincia decise persine di prelevare 450 mila euro dal Fondo di riserva. Su questi numeri si baserà l'edizione 2011: il programma prevede una spesa di 1,5 milioni. Ma si confida nel contributo della Regione per 400 mila euro.
Tagli su strade e scuole
Insomma, sulla festa, sugli affitti, sui dirigenti non si risparmia. Ma l'Ente deve pur stare a galla, dopo i paletti imposti dal patto di stabilità e dalla Finanziaria. E così arrivano i tagli. Per quanto riguarda le scuole, infatti, le spese di funzionamento che un regolamento aveva fissato a 2,5 milioni di lire per classe, sono scesi a 800 euro. I soldi per il "diritto allo studio", negli anni, sono scesi da 400 milioni di lire a 40 mila euro. Nell'ultimo triennio, le somme agli istituti per l'acquisto di immobili e attrezzature tecnico-scientifiche sono scese da 675 mila a 500 mila euro. I soldi per il funzionamento delle scuole, in tre anni, da 2,8 milioni sono passati a 2,2 milioni. E non solo scuole. La Provincia è responsabile della manutenzione di ben 2.200 chilometri di strade. In un triennio, i fondi per la manutenzione sono passati da 1,5 milioni a 500 mila euro. Un terzo di quello che servirà per "Provincia in festa".
La forza del Pid
Numeri. Come quelli che rappresentano l'esecutivo di Avanti. Un caso unico, dove gli assessori di un partito sono tanti quanto i consiglieri. I mutamenti politici di questi anni, con la scissione dell'Udc, ad esempio, hanno ridotto ad appena 4 consiglieri la rappresentanza del Pid. La giunta, fatta da 12 assessori, dovrebbe, in linea teorica, rappresentare in maniera proporzionale i "colori" della maggioranza, composta da 22 consiglieri. Ma in giunta, ecco quattro assessori del Pid. Alla faccia delle proporzioni. E della matematica. •

Avanti: "Nessun taglio su scuole e strade"
"Nessun taglio per scuole e manutenzione delle strade", il presidente Avanti precisa e rilancia: "I dirigenti esterni? Non sono dieci, ma solo due. Gli altri sei, per un totale, dunque, di otto (e non dieci) sono direttivi, ovvero personale già in servizio presso l'ente, ai quali sono state attribuite le funzioni dirigenziali per sostituire dirigenti andati in pensione". Sulle accuse di "ritorsione" nei confronti di uno dei dipendenti costretto a due traslochi Avanti parta di "razionalizzazione degli uffici della direzione controllo ambientale che erano divisi in due distinti plessi, via Roma e San Lorenzo, ben distanti tra loro". Per quanto riguarda gli affitti, infine, nel centro direzionale di San Lorenzo è vuoto solo il quinto piano. In questi stessi locali non è possibile trasferire l'ex Provveditorato perché lo spazio non è sufficiente". Sull'auto del presidente: "Si tratta di una Audi A6 - conclude Avanti - utilizzata dalla maggior parte delle amministrazioni come auto di rappresentanza. In seguito ad una valutazione, gli uffici hanno ritenuto più conveniente acquistarla piuttosto che prenderla a noleggio”