Meno male che a Cefalù accade anche di questo
20 Giugno 2011, 07:44 - Pino Lo Presti [suoi interventi e commenti]
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Impossibile ricostruire tutto quanto è stato detto, sabato 18, al Caffè Letterario se non che una ragazzina di 16 anni, cefaludese, ha pubblicato il suo primo romanzo che, pare, abbia suscitato un certo interesse.
Io ancora non l’ho letto ma credo sia qualcosa che valga la pena .- più che per le sentite parole dei relatori - per i modi e le espressioni del viso della autrice che intanto dicono, prima del libro.
Dalla registrazione cortesemente fornitami dall’editore di CrmRadio, Angelo Arduino (tuttavia incompleta) mi hanno colpito alcuni passaggi del prof. Franco, riguardo a ciò che anima il libro, e del prof. Giacomarra riguardo alla maturità-strutturazione della sua concezione.
“ Rispetto dei sogni” - diceva Franco - “ I sogni di questi ragazzi non sono come noi spesso li etichettiamo: illusioni, ma sono “sogni” cioè dei progetti, degli investimenti; investimenti che si fanno rischiando, come tutti l’abbiamo fatto alla loro età ...“
Diceva (in sintesi) del romanzo: “ ... il tempo del futuro, il tempo di questa gigantesca incognita è ciò che anima, con le varie sfumature emotive dei quattro protagonisti, il dialogo che si svolge in questo volume: il tempo ...
... tutto si svolge al passato rispetto al tempo conclusivo ... vi è qualcosa di “classico” nel senso delle “contraddizioni”, del dionisiaco: l’ansia, la sofferenza e il pathos di giungere al risultato e viverlo con l’ebbrezza della gioia.
Alcune attese trovano risposta subito. altre - attraverso un percorso di maggiore sofferenza - dopo...
... la strada, il viaggio, il divenire - è il luogo dell’espressione dei giovani e quello in cui si incontrano: del movimento; che può essere anche quello dell’ “Annacarsi” senza una méta o quello del muoversi nel senso di “smuoversi”, mettersi alla prova, in discussione e correre il rischio di essere crocifissi a un’etichetta magari scomoda.
Si tratta di una band musicale che si dà questo nome: “L’ultima strada”, potrebbe essere anche “L’ultima frontiera” quella di un’ottica diversa con cui gli adulti dovrebbero guardare ai giovani; l’ultima nostra risorsa sono loro: quelli che ci avvisano del futuro, sono profeti. Anche noi lo siamo stati da giovani scontrandoci spesso con i nostri genitori che, a loro volta, pure sono stati giovani”.
Diceva per altri versi Giacomarra: (in sintesi) “ ... sentiamo dire che la nostra è l’epoca della frammentarietà, della dispersione”.
Da una ragazza di 16 anni si sarebbe aspettato delle poesie, dei racconti brevi ma mai 260 pagine di un romanzo. Riuscire a gestire uno spazio così ampio di pagine - tutte “intense” - richiede “un’esperienza” di vita che “non t’aspetteresti”.
“ Una struttura narrativa, un percorso senza cedimenti” - che definisce a spirale poiché “sviluppa la serie di punti di partenza ampliandoli, problematizzandoli, facendoli diventare temi di raccordo fondamentali del percorso”. Una capacità ( di regìa) rara.
“ Tali sono i Titoli musicali come “flash back” starei per dire titoli epifanici cioè che rivelano, e che portano poi a ricordare. Ma non è un libro di ricordi”!
Quindi poi il discorso si sposta sulla giovanissima casa editrice, Arianna (nata nel 2005); un’editrice delle Madonie che ha tutti i requisiti di editing per sviluppare collane di prestigio
Musica e Filosofia si richiamano - mi è sembrato di capire - tra loro, e in quello spazio - quello del romanzo - la giovane Carola si muove - a detta di tutti - con sorprendente competenza, sensibilità ed intelligenza.
Il saluto del Sindaco Guercio
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L’Autrice
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