Presentazione del catalogo “Itinerario Gaginiano”.

ritratto di Gianfranco D Anna

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Giovedi a Cefalù si presenta l’Itinerario Gaginiano - Un periplo tra Gangi, Geraci Siculo, Petralia Soprana e Petralia Sottana

Tra i beni culturali, il patrimonio librario è il migliore strumento di conservazione e comunicazione della memoria storica-culturale. Giovedì prossimo (19 maggio) a Cefalù, alle ore 18, presso la chiesa-auditorium dell’Annunziata, sarà presentato il catalogo “Itinerario Gaginiano”. La presentazione sarà curata da due illustri relatori ed esperti d’arte: monsignor Crispino Valenziano e il professore Vincenzo Abbate. Interverranno il vescovo di Cefalù monsignor Vincenzo Manzella, il sindaco di Gangi Giuseppe Ferrarello, di Geraci Siculo Bartolo Vienna, di Petralia Soprana Antonino Miranti e di Petralia Sottana Santo Inguaggiato. Previsto anche la presenza dell’assessore regionale alle Autonomie Locali Caterina Chinnici, del soprintendente beni culturali ed ambientali Gaetano Gullo, del presidente della Provincia Giovanni Avanti e del sindaco di Cefalù Giuseppe Guercio.

Per il sindaco di Gangi Giuseppe Ferrarello: “Il sogno è quello di fare diventare il territorio madonita protagonista di un evento che lo valorizzi e faccia conoscere le sue infinite risorse naturali e umane, ancora poco conosciute a molti”.

Il catalogo “Itinerari Gaginiani” mette al centro della pubblicazione le opere marmoree di gaginiana manifattura, capolavori poco conosciuti facente parti dell’immenso patrimonio artistico religioso delle madonie. Un’ambiziosa pubblicazione scritta a più mani e redatta grazie al prezioso contributo di esperti come: monsignor Crispino Valenziano, Vincenzo Abbate, Marco Rosario Nobile, Giovanni Mendola, Giovanna Cassata, Croce Taravella e Salvatore Anselmo che hanno realizzato studi e schede descrittive delle opere custodite tra Gangi, Geraci Siculo, Petralia Soprana e Petralia Sottana. Un patrimonio considerato “materia viva” che presenta un viaggio, un escursus dei contesti e fortune, tra il quattrocento e il cinquecento, della bottega gaginiana nelle Madonie. Un tesoro lasciato in eredità alla diocesi di Cefalù, un campionario di opere apax, e diverse sculture mariali dalla Madonna del pettirosso di Geraci Siculo, custodita nella chiesa di Santa Maria Maggiore, la Mater Creatoris di Petralia Soprana o la splendida Madonna della Catena di Gangi custodita nella chiesa di Santa Maria della Catena. Il testo presenta anche le biografie dei principali autori delle opere da Antonello a Domenico, Giacomo e Giandomenico Gagini, l’organizzazione del lavoro in bottega dove operavano anche una pletora di collaboratori e ripercorre i contesti e le fortune dei Gagini, ma anche l’arrivo delle maestranze, intagliatori locali o forestieri, provenienti dalla Campania, dal Veneto e persino dalla Spagna.

Fonte: http://geracinews.wordpress.com/ - 17/05/2011