Intervento sulla Mozione di Sfiducia.

ritratto di Liberto Vincenzo

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Sig.Presidente
Sig. Consiglieri
Sig. dell’Amministrazione
Sig.Sindaco

Di certo la mozione di sfiducia e’ sicuramente uno di quegl’atti piu’ tristi per una Citta’, perchè simboleggia che tutto quello che fino ad oggi hanno fatto, le innumerevoli amministrazioni create dal Sindaco Guercio, lo hanno fatto male. E che, se diventasse questa sera un principio condiviso da tutti, sarebbe l’epilogo di un malessere che, oltre ad essersi determinato all’interno del Consiglio Comunale, dilaga in tutta la citta’.
Oggi, chi vi parla è un Consigliere che ha sostenuto fortemente l’elezione di Guercio a Sindaco, che ha sposato prima un progetto politico per Cefalu’ e poi un Sindaco e che ha ricevuto, da parte di chi lo ha votato, una incodizionata fiducia. Fiducia che ho l’obbligo di ricambiare nel momento in cui una amministrazione dimostra di essere incapace di intendere le esigenze, non solo di chi mi ha votato, ma dell’intera cittadinanza, preoccupandosi solamente di gestire il potere fine a se stesso.
Questa come premessa di una scelta che ho sentito di fare firmando la Mozione di Sfiducia, in linea con quello spirito condiviso che oggi riscontro in tanti cittadini e che, sono sicuro questa sera, porterà in questa aula di Consiglio chiarezza su chi vuole dare nuovamente voce alla citta’, andando alle urne e chi invece, nascondendosi sotto le falsi vesti di opposizione, riporrà la propria fiducia al Sindaco. Assumendosi, nei confronti della Citta,l’intera responsabilita’ di quello che succedera’ da oggi in avanti.
La dichiariazione del primo cittadino, nella quale affermava che il progetto “ Cefalu’ al di Sopra di Tutti”, in piena discontinuita’ con la precedente amministrazione, era ormai da considerarsi definitivamente fallito, costatava in modo del tutto autonomo e privo di Confronto con le espressioni politiche, con le liste e gruppi di cittadini che avevano sostenuto il progetto sin dall’inizio, la conclusione anticipata dell’esperienza amministrativa sino ad oggi maturata.
La coerenza in politica e’ indice di serieta’ ed onesta’ intellettuale;
Serieta’ nel portare avanti la progettualita’ amministrativa, ed onesta nel dichiarare e mantenere gli impegni assunti con la citta’.
Ci si aspettava a questa punto, dopo tali dichiarazioni, l’unica conseguenza logica, una presa d’atto che comportava le dimissioni irrevocabili del Sindaco.
Invece, si e’ andati avanti, di rimpasto in rimpasto, cambiando appartenenza politica con tempi dettati dalla necessita unica e sola di mantenere una poltrona solo per smania di potere personale, anche a costo di ritornare oggi, nell’ovile dell’UDC, avendone biasimato uomini e ideali nell’ ultima campagna Elettorale, pur di salvaguardare la propria immagine di primo cittadino.
Signori miei, avevo visto persone sputare nel piatto in cui mangiano, ma sinceramente, non avevo ancora visto le stesse persone riprendere il piatto in cui avevano sputato.
Permettetemi un ulteriore considerazione a chi mediaticamente pone la questione del futuro della citta’, richiedendo al Consiglio Comunale di dare un alternativa programmatica a quella fino a oggi fallimentare dell’attuale amministrazione.
Ricordo a me stesso, che non e’ compito dei consiglieri, l’amministrazione della citta;
L’organo di cui mi onoro di fare parte ha potere di controllo, consultivo e di indirizzo politico amministrativo, sistematicamente disatteso dal Sindaco. ( ricordo la cessione delle reti idriche all’APS).
Di conseguenza, non ritengo potermi sostituire all’esecutivo, cio’ non di meno non mi posso sottrarre alle responsabilita’ di mia competenza. Ragion per cui, l’atto di responsabilità, di coerenza e di onesta’ nei confronti del Consiglio Comunale e dei Cittadini che rappresento, non puo’ essere altro che il voto favorevole alla mozione in questione.
Sono certo che la soluzione piu’ idonea a garantire il futuro dei cittadini, non puo’ essere altro che l’atto conclusivo che crea le condizioni per favorire uno scenario sicuramente migliore dell’attuale.
Mi sento di affermare che in un contesto simile, solo la citta’ puo’ dare la migliore soluzione ai problemi irrisolti che la assillano. E non sara’ certamente un breve periodo di Commissariamento che potra’ pregiudicare ulteriormente il sufficiente modo di gestire l’ordinaria amministrazione. E se il Sindaco ritiene,di avere ancora il consenso della maggioranza dei cittadini, manifesti la volonta’ di ricorrere allo strumento del referendum.
Dopo di cio’, mi avvio alla conclusione, rivolgendomi in particolare a tutti i colleghi Consiglieri, in riferimento ai concetti espressi pocanzi, auspico una riflessione generale, aldila’ delle appartenenze e delle legittime convenienze politiche.
Sono certo che ciascuno di noi conosce profondamente la realta’, ed invito ciascuno a prendere una decisione che va’ nell’esclusivo interesse di tutta la collettività.
( Cons. Liberto Vincenzo )