"monumentale memoria"

ritratto di rosalia liberto

Versione stampabile

L’incontro di presentazione in Cattedrale dell’ambone di Re Ruggero a cura di Mons. Valenziano, ritengo che abbia riconferito luce ad una "monumentale memoria”. Noi cefaludesi ci riappropriamo grazie all’operoso lavoro di ricerca e di studio di un microcosmo – ambone ricco di valenze simboliche, che sintetizza la nostra memoria di città di Ruggero. Dal passato, dunque, riemerge un “monumento” che per cultura e scelte più o meno artistiche era stato frammentato e disseminato, oggi esso si riqualifica: si restituisce l’ambone alla sua reale valenza architettonica – artistica e insieme funzionale e dottrinale. Le parole di Mons. Valenziano hanno ripercorso il lento ed efficace recupero dei tasselli dell’ambone. Recupero totale, quindi, che riconferma e riassume il significato unitario, la composizione architettonica dell’ambone normanno emerge come prototipo da cui altre manifestazioni artistiche a partire da esso si sono sviluppate. Ambone carico di artisticità, storicità, valenze simboliche, significanti e significati recuperati. Materia ricca e feconda di memoria. Restituire l’ambone nella sua interezza al luogo di fede e cultura, quale è la nostra Cattedrale sarà vanto della nostra identità culturale, vera “memoria” della nostra città, del nostro passato che nel presente viene affidato al futuro. Il ripensamento e la ricollocazione nel suo luogo primario, nel sito interno alla Cattedrale Normanna è la vera restituzione. Oggi viene idealmente riconsegnato alla comunità ecclesiastica e laica, ai conoscitori e amanti dell’arte e ai fedeli, a coloro che osservano: turisti, fedeli, clero, autorità, giovani, storici dell’arte etc … a tutti coloro che si accosteranno alla sua vista. “IL Luogo”, la memoria storica e artistica, la fede, il rito viene rigenerato, si riappropria di qualcosa che nel tempo era stato sottratto. Esistono modi differenti per ricordare il nostro passato e negli ultimi mesi abbiamo avuto modo di assistere a confronti anche dialettici forti su idee artistiche, politiche, storiche diverse. Possediamo “memorie”, siamo circondati da memorie, ogni pietra della nostra città può essere definita tale: memoria che ha radici profonde e lontane. Oggi si recupera, si rifunzionalizza, si restaura e si rende fruibile ciò che è stato il nostro passato o meglio si prova a farlo nel contemporaneo. Per gioco, per ricerca, lo si fa! Chiamiamo memoria ciò che è nella memoria. L’ambone è la memoria recuperata, la memoria rinnovata e riconsegnata, godiamo di ciò che già possediamo. Mediante questo recupero ci riappropriamo della nostra memoria: spero possa essere d’auspicio a recuperarne altre senza forzare delle “realtà” che di memoria hanno solo un‘etichetta con il solo scopo commerciale.