Acque Potabili, decise azioni legali su contenzioso con AATO1 Palermo

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- Roma, 29 dic - Acque Potabili Siciliane, società controllata da Acque Potabili, ha diffidato l'AATO 1 Palermo a ripristinare l'equilibrio economico e finanziario della gestione secondo i termini della Convenzione di Gestione e l'AATO 1 Palermo ha diffidato Acque Potabili Siciliane al pagamento del canone di concessione dichiarando di volersi avvalere della clausola risolutiva. Acque Potabili Siciliane, controllata al 57% da Acque Potabili, ha rappresentato formalmente all'AATO 1 Palermo con varie note ed in ultimo, con proposta presentata in data 30 novembre, le criticità che impediscono il raggiungimento dell'equilibrio economico e finanziario proponendo, secondo i termini della Convenzione di Gestione, idonei rimedi volti al ripristino dello stesso. Successivamente, con atto del 16 dicembre, ha diffidato l'AATO 1 Palermo all'integrale accoglimento delle proposta di riequilibrio avvertendo che, in mancanza, la società adirà le sedi più idonee a tutela dei propri interessi.
Acque Potabili Siciliane ha rappresentato all'AATO 1 Palermo la proposta di riequilibrio del Piano d'Ambito avvalendosi della collaborazione delle banche finanziatrici Dexia-Crediop e Banca Intesa Infrastrutture e Sviluppo e dei rispettivi advisor tecnici e legali. Si osserva che il raggiungimento dell'equilibrio economico e finanziario costituisce, ai sensi dell'art. 23 della Convenzione di Gestione, un obbligo delle parti, ed è una condizione per la bancabilità del piano degli investimenti prevista dal contratto di finanziamento ponte stipulato con le stesse banche finanziatrici. In sintesi, le criticità sono imputabili ai minori volumi rispetto a quelli attesi a Piano d'Ambito (elaborato sulla base delle informazioni rese disponibili dall'AATO 1 Palermo in sede di gara ed in particolare del Piano Sogesid e del relativo Addendum), alla prospettiva di un elevata morosità, non sanabile attraverso le azioni di recupero del credito e ai maggiori costi per effetto sia di sottostimate criticità relative alla situazione della struttura impiantistica, sia di sottostimati costi di approvvigionamento idrico.Tali criticità avrebbero peraltro uno specifico rimedio convenzionale posto che l'art. 19 regola la procedura di revisione tariffaria al fine di assicurare al gestore, ai sensi del citato art. 23, l'equilibrio economico e finanziario con automatismi specifici sia per il caso di minori volumi / ricavi, sia per maggiori costi di acqua all'ingrosso, sia per maggiori costi a valle dei risultati della ricognizione effettuata sul territorio.
Peraltro l'AATO 1 Palermo non ha fornito la necessaria collaborazione per sanare le menzionate criticità ed anzi, solo ad ottobre del 2009, con la stipula dell'accordo fra l'AATO 1 Palermo, AMAP (società che gestisce il servizio idrico nel Comune di Palermo e da questi controllata) ed Acque Potabili Siciliane, è stata completato l'assetto regolatorio necessario per conseguire gli obiettivi posti a base del Piano d'Ambito.
Il grave squilibrio ha determinato perdite cumulate molto rilevanti, che dall'avvio della gestione, avvenuto il 14 giugno 2007 con la sottoscrizione della Convenzione di Gestione, e fino al 30 settembre 2009 ammontano a oltre 13 € milioni, di cui 7,6 € milioni dal 1 gennaio al 30 settembre 2009. Tali perdite hanno obbligato i soci a continui aumenti di capitale. A ciò si aggiunge che l'iter di approvazione dei progetti relativi agli investimenti per il miglioramento della rete e degli impianti, per l'ottenimento dei contributi previsti nel bando di gara, è in gravissimo ritardo atteso che, ad oggi, solo 2 ,per un importo di 2,5 milioni di euro, sui 25 progetti esecutivi presentati per complessivi 37 milioni di € sono stati definitivamente approvati, e potranno essere cantierati.
L'AATO 1 Palermo, oltre a non avviare alcuna delle attività necessarie a consentire al gestore Acque Potabili Siciliane il raggiungimento dell'equilibrio economico e finanziario, ha chiesto, in data 23 dicembre 2009, ad Acque Potabili Siciliane il pagamento di 5,8 € milioni per il canone di concessione relativi al triennio 2007- 2009, dichiarando che, in mancanza, intende avvalersi della clausola risolutiva espressa prevista dall'art. 40 della Convenzione di Gestione e di avvalersi della facoltà di escussione della polizza fidejussoria, di cui all'art. 37 della Convenzione di gestione, rilasciata da Acque Potabili S.p.A. come mandataria dell'ATI che ha partecipato alla gara.
Si osserva che relativamente al canone di concessione è tuttora pendente un contenzioso fra l'AATO 1 Palermo e Acque Potabili Siciliane, atteso che, fra l'altro, la corresponsione di tale importo è in violazione dell'art. 153 del D.lgs. n. 152/2006 in cui si stabilisce che "le infrastrutture idriche di proprietà degli enti locali sono affidate in concessione d'uso gratuita, per tutta la durata della gestione, al gestore del servizio idrico integrato". Acque Potabili Siciliane è aggiudicataria della gara per la gestione del servizio idrico e per la realizzazione degli investimenti dell'ATO 1 Palermo. Il raggiungimento degli obiettivi previsto nel Piano d'Ambito è possibile solo in un quadro caratterizzato da stabilità e certezza delle regole poste alla base della gara del servizio. Al 30 settembre 2009 i Comuni gestiti da Acque Potabili Siciliane sono stati 52 degli 81 appartenenti all'ATO 1 Palermo (ad eccezione del Comune di Palermo). Gli utenti serviti sono stati 137.548 pari a circa il 70% della totalità delle utenze, mentre gli abitanti serviti sono 430.394 su un dato complessivo di 580.212 (ossia il 74% dei residenti).
Il CdA di Acque Potabili Siciliane, tenutosi in data odierna, ha approvato ogni azione legale a tutela della propria integrità patrimoniale e dei propri diritti convenzionali. Acque Potabili provvederà ad informare tempestivamente il mercato circa l'evoluzione del contenzioso fra la controllata Acque Potabili Siciliane e l'AATO 1 Palermo.

29/12/2009